Slovacchia
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SLOVACCHIA: Le proteste antigovernative raggiungono dimensioni mai viste

Decine di migliaia di persone in tutta la Slovacchia sono scese in piazza per una serie di proteste a favore di un indirizzo europeo.

A Bratislava la folla riunita nella piazza nei pressi della sede del governo ha iniziato a scandire slogan contro il premier già prima dell’inizio della manifestazione. Gli organizzatori, poi, hanno invitato per la prima volta Robert Fico a rassegnare le dimissioni dalla funzione di Capo del Governo. Le proteste di venerdì 24 gennaio, in ogni caso, ad oggi, sono state le più estese dal momento in cui si è iniziato a manifestare, cosa che è avvenuta nel dicembre scorso anno. All’evento pare abbiano preso parte oltre 100.000 persone e in alcune città la partecipazione è stata da record.

Perché si protesta

Gli organizzatori delle proteste sostengono che Fico con il suo agire e le sue dichiarazioni stia mettendo a rischio i principi democratici, i valori dell’indipendenza e il buon nome della Slovacchia. Secondo il loro punto di vista il premier “nei fatti sta rivolgendo la politica estera della Slovacchia lontano dall’Europa, indirizzandosi verso est, verso la Russia”.

L’associazione Mír Ukrajině ha invitato a protestare servendosi dello slogan “La Slovacchia è Europa”. Questo dopo l’incontro tenutosi a dicembre tra Fico e Putin. “Chiediamo ai rappresentanti dello Stato che rifiutino qualsiasi tipo di collaborazione con la Russia” hanno ripetuto gli organizzatori delle proteste a Bratislava. A ciò si sono affiancate altre richieste: non cambiare la direzione della politica estera del Paese, agire con trasparenza e rispettare le leggi. Inoltre Fico dovrebbe rassegnare le dimissioni dal suo incarico negli interessi del futuro della Slovacchia.

Si protesta in tutto il Paese

La già citata associazione Mír Ukrajině ha chiamato alle proteste una ventina di città. Alcune altre manifestazioni con lo stesso scopo sono state preparate dai partiti non governativi: “Dobbiamo difenderci nei confronti del comportamento tenuto dal governo e vogliamo dimostrarlo con un atteggiamento pacifico, educato” ha dichiarato Marián Kulich dell’iniziativa Mír na Ukrajině.

A Bratislava secondo gli organizzatori avrebbero manifestato circa 60.000 persone. Secondo gli esperti di sicurezza questi ultimi sarebbero stati, invece, tra i 35.000 e i 40.000. La polizia ha voluto limitare gli scontri, quindi non è scesa in piazza con un gran numero di unità. Per l’occasione è stato montato un tendone all’interno del quale si è svolta la valutazione delle immagini provenienti dalle telecamere.

L’agenzia ČTK ha fornito poi i dati riguardanti altre città. A Banská Bystrica si sono riunite oltre 10.000 persone, a Prešov oltre 7.000, a Žilina più di 6.000, a Trnava circa 3.000. A Košice le proteste si sono svolte già giovedì 23 gennaio. Secondo gli organizzatori qui i partecipanti sono stati circa 45.000.

Cosa ci riserva il futuro?

Gli organizzatori stanno programmando un’altra manifestazione a Bratislava per il 7 febbraio.

Il governo ha dichiarato che anche per quanto riguarda il futuro non vuole intervenire contro le proteste, se queste si svolgeranno in modo pacifico e nell’ambito della legge. “Non useremo contro i manifestanti né cannoni ad acqua, proiettili di gomma e nemmeno interverremo con la forza” ha scritto su Facebook il Ministro dell’interno Matúš Šutaj Eštok.

Fico da un lato ha rassicurato circa la legittimità del diritto di protestare e manifestare, ma allo stesso tempo ha aggiunto che le manifestazioni sono basate su una serie di bugie, sottolineando che nessuno ha detto che la Slovacchia è pronta ad uscire dall’Unione Europea.

(Immagine tratta da Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Bratislava_Castle)

Chi è Sara Rovere

Sara Rovere è nata a Torino nel 1991. Ha studiato presso l'Università degli Studi di Padova Lingua, letterature e culture moderne e attualmente vive fra Torino e Praga. Per East Journal si occupa di aspetti storico-culturali di Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia.

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