ROMANIA: Elezioni annullate, solo un inside job? Scricchiola la tesi dell’ingerenza russa

Lo scorso 6 dicembre – a due giorni dal ballottaggio – la Corte costituzionale della Romania ha annullato le elezioni presidenziali. Una decisione senza precedenti, motivata da ragioni di sicurezza nazionale: il candidato in vantaggio, l’indipendente di estrema destra Călin Georgescu, avrebbe vinto grazie a interferenze russe via TikTok, secondo informazioni desecretate dell’intelligence.

Ma a due settimane di distanza, la tesi dell’interferenza russa scricchiola: la campagna “equilibrio e verticalità” pro-Georgescu su TikTok sarebbe stata finanziata dallo stesso Partito Nazionale Liberale (PNL) di centrodestra, al governo – probabilmente in un tentativo di sviare voti dal principale canditato di estrema destra, il leader AUR Simion.

L’annullamento delle elezioni presidenziali rumene ha gettato la Romania in una profonda crisi politica. La Commissione europea ha avviato un’indagine su come TikTok gestisce i rischi di ingerenza nelle elezioni in risposta alla situazione in Romania.

La campagna Kensington per Georgescu è stata pagata dal PNL

L’agenzia delle entrate romene (ANAF) ha scoperto che “la campagna Equilibrio e Verticalità su TikTok è stata finanziata dal Partito Nazionale Liberale“, rivela il portale Snoop.ro. Sono stati ingaggiati influencer per diffondere slogan che promuovevano Călin Georgescu, meccanismo già descritto dal quotidiano Gândul.

Il PNL ha ingaggiato la società Kensington Communication, di proprietà di Răzvan Săndulescu e Cătălin Dumitru,  per realizzare una campagna promozionale. Kensington ha cooptato 130 influencer sulla piattaforma FameUp, tramite cui i creatori di contenuti su TikTok possono essere pagati per promuovere determinati messaggi. Un meccanismo rivelato già il 12 novembre dal quotidiano Gândul, seondo cui il PNL aveva pagato 200.000 euro a Kensington per la campagna.

La campagna ha raccolto 2,4 milioni di visualizzazioni, “in cui gli influencer descrivono Călin Georgescu secondo un copione copia-incolla, senza nominarlo, ma utilizzando le caratterizzazioni che lui stesso fa”, sostiene Expert Forum. Anche un’analisi di Snoop, effettuata sul brief inviato alla redazione dall’azienda assunta dai liberali, mostra che gli influencer hanno seguito le istruzioni impartite dal PNL. Con la stessa piattaforma è stata realizzata la campagna TikTok per il libro dell’allora presidente del PNL, Nicolae Ciucă.

Una campagna “dirottata”?

Kensington sostiene che il loro “modulo” è stato però modificato da altri. Inizialmente, la campagna di Kensington per il PNL aveva l’hashtag “equilibrio e serietà“, poi cambiato in “equilibrio e verticalità” (Echilibru și Vrticalitate), l’hashtag utilizzato per promuovere Călin Georgescu. Kensington sostiene di non aver avuto ruolo in questa modifica. Secondo i documenti declassificati dell’intelligence romena (CSAT), si tratterebbe di una campagna identica alla campagna di comunicazione “fratello per fratello” portata avanti dalla Russia in Ucraina.

Kensington ha voluto precisare che “tutti i brief forniti a FameUp sono stati realizzati per una campagna volta a combattere l’estremismo e incoraggiare i valori euro-atlantici” e che “non abbiamo fatto e non ci è stato chiesto di fare alcuna campagna per Calin Georgescu.” “Se la campagna è stata clonata o dirottata a favore di un candidato o di un altro, chiediamo agli organi competenti di verificare e adottare le misure legali necessarie”, riferisce la società.

L’intelligence non sapeva o non ha voluto rivelarlo?

I servizi segreti romeni e la Corte costituzionale hanno utilizzato l’argomento dell’interferenza russa via TikTok per annullare in toto le elezioni presidenziali, portando alla limitazione dei diritti costituzionali per motivi di sicurezza. Ma questa tesi scricchiola sempre più.

Secondo Arnaud Bertrand, “o i servizi segreti rumeni non sapevano che si trattava di una campagna finanziata dal PNL quando l’hanno presentata come prova per annullare le elezioni, il che solleva enormi dubbi sulla loro competenza, oppure lo sapevano e non l’hanno rivelato, il che solleva dubbi ancora più grandi sulla loro integrità.”

Il risultato è “sinistro”, secondo Bertrand: “ciò che è stato presentato come prova di interferenza straniera era in realtà una campagna pagata dal partito al governo. Lo stesso partito che ha poi sfruttato queste accuse di interferenza straniera per far annullare un’elezione che stavano perdendo.”

Una crisi politica domestica, con pesanti conseguenze all’orizzonte

La tesi dell’interferenza russa è stata rapidamente accettata dalle capitali UE e NATO – ma sembra rivelarsi ora essere stata invece solo una strategia elettorale del PNL per limitare le chance che il leader AUR Simion arrivasse al secondo turno, promuovendo invece Georgescu. Come nota l’analista romeno Dionis Cenușa, “il fattore russo sembra essere sfruttato dalle élite politiche locali contro i partiti di estrema destra”.

“La Romania è impantanata in una grave crisi politica e costituzionale, di origine locale, e al momento l’interferenza russa è altamente discutibile. L’argomento politico per vietare TikTok nell’UE e nella NATO è stato gravemente indebolito,” nota Cenusa. La nuova svolta degli eventi in Romania, causata dalla politicizzazione delle istituzioni e dalla strumentalizzazione delle istituzioni di sicurezza, rappresenta un dono per le forze di estrema destra in Romania e per la propaganda russa oltre la Romania.

“Questa situazione favorirà senza dubbio la propaganda russa e cinese, screditando i tentativi occidentali di contrastare la loro guerra ibrida”, nota Cenusa. Inoltre, “gli attori stranieri coinvolti nelle elezioni romene a sostegno di Elena Lasconi contro Georgescu, con lo slogan Insieme contro Putin, potrebbero incorrere in costi di reputazione e perdere credibilità.”

Le conseguenze, conclude Cenusa, sono pesanti: “le istituzioni di sicurezza rumene si sono screditate; le forze di estrema destra (“sovraniste”) possono presentarsi come vittime; e alle prossime elezioni presidenziali, la loro fazione avrà la possibilità di vincere le elezioni, e a maggior ragione Georgescu stesso. Infine, la Russia ne ha tratto vantaggio d’immagine: da diverse settimane la sua capacità di influenzare, tramite manipolazione delle informazioni, uno Stato membro dell’UE e della NATO è stata esagerata e travisata.

Foto: snoop.ro

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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