Dal 14 Novembre, Do not expect too much from the end of the world di Radu Jude finalmente approda nelle sale italiane.
I Cahiers du Cinéma lo hanno inserito al settimo posto dei film migliori in assoluto del 2023. Sight and Sound, al nono, nella classifica equivalente. Dopo il suo trionfo a Locarno, e varie premiere nazionali – tra cui il Trieste Film Festival a Gennaio, il nuovo film del regista rumeno Radu Jude raggiunge i cinema italiani, un’occasione da non perdere in quanto purtroppo rara.
Radu Jude è diventato uno dei cineasti più conosciuti sull’intero scenario est europeo, in seguito all’Orso d’Oro ottenuto nel 2021 per Sesso Sfortunato e Follie Porno. Con il suo film più recente, dal titolo prolisso che identifica la sua filmografia a partire da I do not care if we go down in history as barbarians, il regista conferma la direzione presa negli ultimi anni, che coniuga sperimentalismo con un’estetica volutamente “trash”, una satira spietata che non risparmia colpi, con una durata ed un ritmo volutamente dilatati. Bersagli di Do not expect too much from the end of the world sono lo sfruttamento da parte dell’Europa Occidentale della manodopera est europea, i ritmi stressanti dell’industria audiovisiva, e non meno importante, la figura di Andrew Tate, che viene parodizzata dalla protagonista (interpretata da Ilinca Manolache) nelle veci di un alter ego influencer, Bobita – personaggio che l’attrice ha mantenuto vivo successivamente al film attraverso la propria pagina instagram.
Abbiamo recensito il film in occasione della sua anteprima al Trieste Film Festival. Il film è distribuito in Italia da Cat People.