Lo scorso 7 Novembre è uscito in sala il film di debutto della bosniaca Una Gunjak, La Gita Scolastica, un comin-of-age da non perdere.

CINEMA: Intervista ad Una Gunjak, regista di La Gita Scolastica

Lo scorso 7 Novembre è uscito in sala il film di debutto della bosniaca Una Gunjak, La Gita Scolastica, un comin-of-age da non perdere.

La Gita Scolastica – uscito internazionalmente con il titolo Excursion – è forse uno dei film della stagione che racconta meglio l’adolescenza, senza cadere in esuberanze, ma con una lucidità ed un’energia – un’aura – giovani, aspetto che distingue l’opera dai molti comin-of-age che spesso non riescono a propriamente trasmettere l’ingenuità di una fase così complicata. Il film racconta Iman, giovane adolescente che si inventa un’avventura amorosa, e presto si trova a dover superare un vortice di conseguenze.

Abbiamo incontrato Una Gunjak al Trieste Film Festival 2024.

Personalmente ho molto apprezzato nel film che non cade nel proprio “tema”, ma che mantiene centrale l’aspetto della storia. Era qualcosa su cui ha posto attenzione durante la scrittura del film?

Non ho mai voluto fare un film “a tema”, ma un film riguardo la società, un ritratto della società. Mi sono concentrata sui personaggi che potrebbero essere coinvolti nella storia, e poi sulle loro possibiliti storie di vita, desideri. Ho iniziato a creare ipotesi, a chiedermi cosa sarebbe successo nel caso di un vero “scandalo” di questo genere, perché una ragazza mentirebbe?

Uno degli aspetti più distinti del film è la sua protagonista, Iman. Come ha sviluppato questo personaggio così particolare?

Ho iniziato a sviluppare il personaggio molto presto. Avevo un’idea chiara a livello psicologico di chi e come dovrebbe essere. Ma per quanto riguarda la sua presenza fisica, avevo qualche idea ma sapevo che sarebbe dipeso dall’attrice che sarebbe stata in grado di assumere il ruolo. Quando Asja è entrata nel progetto, la sua fisicità si adattava a tal punto che è riuscita ad aggiungere strati di complessità al film.

Quali aspetti ha aggiunto Asja Zara Lagumdžija?

Per esempio l’elemento di mistero e di alterità. Ha questa pelle molto chiara e aveva già i capelli tinti in modo particolare, un fisico che ha qualcosa di androgino. Appare come un’adulta anche se è ancora una bambina. Mi piaceva molto il fatto che irradiava nell’inquadratura semplicemente presentandosi come sé stessa.

La Gita Scolastica ha anche un’estetica molto vivace, con colori molto presenti (senza che distraggano).

Lo abbiamo sviluppato con il mio direttore della fotografia e lo scenografo sin dall’inizio, volevo contrapporre i colori fluorescenti della gioventù e i modi di vestire in colori sgargianti, che secondo me un po’ è un ritorno agli anni ’80 in termini di moda – contrapporre questo allo scenario urbano, molto cementificato, di Sarajevo. Abbiamo assegnato certi colori con un significato psicologico a certi personaggi, non necessariamente nei loro vestiti, ma un po’ come loro “aura”. Se avevano un’aura di un certo colore, ci aiutava ad ancorare i personaggi, a guidarli, e ad identificare i colori che volevamo evitare. Non voglio rivelare quali colori fossero, perché vorrei che il pubblico apprezzasse il film senza finire per cercare indizi.

Anche il font del titolo (nel poster originale) è un riferimento a questo ritorno agli anni ’80 forse?

No, il titolo era solamente un font scelto perchè ricordava un poster per un viaggio in Sri Lanka che compare in una scena. Abbiamo scelto questo fonto perché è molto adolescenziale, kitsch, ma anche un po’ raffinato.

Senza fare spoiler, il film si conclude l’8 Marzo, durante la Festa delle Donne. Quale significato ha questa scelta?

É sull’ironia del giorno, ma anche qualcosa che vuole parlare del luogo in cui si trova la Bosnia in questo momento storico, in transizione tra un passato socialista che celebrava l’8 Marzo, ma oggigiorno perso in un sistema neoliberale-capitalista che culmina nella vendita di fiori.

Nel film non c’è un’allegoria più generale sulla società bosniaca odierna?

Non c’è un’allegoria, è un dato di fatto. Il modo in cui la società funziona oggi è il risultato di una rete di circostanze politiche che portano i giovani e gli adulti a vivere in un certo modo, ad agire in un certo modo, ad essere molto protettivi e temere il futuro, quindi ad agire alcune volte con le migliori intenzioni ma ferendosi l’un l’altro.

La Gita Scolastica è distribuito in Italia da Trent Film, ed è attualmente in sala.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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