Elezioni parlamentari Lituania

LITUANIA: I Socialdemocratici vincono le elezioni parlamentari

Domenica 27 ottobre 2024, i cittadini lituani si sono recati alle urne per completare il processo elettorale e rinnovare il Seimas, il parlamento della Lituania. Le elezioni sono state vinte dal partito d’opposizione dei Socialdemocratici, pronti a guidare una coalizione di governo dopo aver ottenuto un risultato significativo. Queste elezioni parlamentari concludono un anno intenso per la Lituania, segnato da ben quattro tornate elettorali: dopo il referendum, le elezioni presidenziali e quelle europee, l’appuntamento con il voto per il Seimas ha rappresentato l’ultimo capitolo di un ciclo elettorale particolarmente denso.

Il meccanismo elettorale e i risultati delle urne

Il sistema elettorale del paese baltico, che conta 2,9 milioni di abitanti, è di tipo misto: dei 131 seggi disponibili, 70 vengono assegnati su base proporzionale a livello nazionale, mentre i restanti 71 vengono distribuiti tramite un meccanismo di ballottaggio. Questa configurazione è pensata per rappresentare sia le forze politiche più grandi che le realtà locali e territoriali, bilanciando proporzionalità e rappresentanza diretta. Per accedere alla distribuzione proporzionale, i partiti devono superare la soglia del 5% dei voti (o del 7% in caso di coalizioni). Stavolta sei liste sono riuscite a superare la soglia di sbarramento del 5% per i partiti singoli e del 7% per le coalizioni, assicurandosi i seggi in Parlamento.

Nel voto proporzionale, il Partito Socialdemocratico (LSDP) ha ottenuto 18 seggi, mentre la Lega patriottica della premier uscente Ingrida Šimonytė (Unione della Patria – Democratici Cristiani di Lituania, TS-LKD) ha conquistato 17 seggi, seguita da Alba del Nemunas, un partito populista di sinistra e nazionalista di recente formazione, con 14 seggi. Il sistema uninominale ha permesso ai Socialdemocratici di consolidare la loro posizione, portando a casa 52 seggi al secondo turno. La Lega di Šimonytė ha invece subito un calo significativo, dovuto in parte alla crescente insoddisfazione degli elettori per la gestione della pandemia, l’alta inflazione e le tensioni migratorie con la Bielorussia, che hanno indebolito l’appeal del governo uscente.

La possibile coalizione di centrosinistra

La nuova premier Vilija Blinkevičiūtė ha dichiarato di voler formare un’alleanza di governo con l’Unione dei Democratici “Per la Lituania” e la Lega dei Verdi e Contadini, promuovendo riforme fiscali e un ampliamento dei servizi sociali. Blinkevičiūtė ha ribadito che il LSDP porterà avanti le trattative di coalizione con entrambe le forze politiche, confermando l’obiettivo di creare una maggioranza coesa. La decisione finale sulla coalizione di governo sarà presa dal presidium del Partito Socialdemocratico, che si riunirà mercoledì, e successivamente dal consiglio del partito, previsto per la settimana prossima, secondo quanto riferito dalla leader del LSDP.

Tuttavia, tale formazione sarebbe complicata dalle pressioni esercitate dal partito Alba del Nemunas. Questo partito populista, fondato nel 2023 dall’avvocato Remigijus Žemaitaitis, figura controversa in Lituania per le sue posizioni apparentemente anti-semite, ha ottenuto 15 seggi e rappresenta un’importante forza di opposizione: con le sue posizioni anti-establishment, Žemaitaitis ha attirato gli elettori insoddisfatti con una retorica nazionalista che critica le élite politiche. Blinkevičiūtė ha dichiarato che non farà parte della maggioranza a causa delle posizioni estremiste del leader, il quale ha tuttavia minacciato di opporsi alla coalizione di centrosinistra, creando un potenziale ricatto politico.

L’incognita di Alba del Nemunas e il rischio di instabilità politica

L’ascesa di Alba del Nemunas rappresenta una sfida per la stabilità politica lituana. Nonostante il tentativo dei partiti tradizionali di isolare Žemaitaitis durante la campagna elettorale, il suo partito ha raccolto il sostegno degli elettori disillusi, che vedono in lui un’alternativa all’establishment. L’analisi dei media locali evidenzia come le critiche ricevute dai partiti conservatori abbia paradossalmente contribuito a rafforzare l’immagine anti-sistema di Žemaitaitis, attirando il consenso di una fascia considerevole di elettorato.

Se la coalizione di centrosinistra dovesse fallire nell’escludere Alba del Nemunas, si profilerebbe uno scenario di instabilità politica. L’ingresso di un partito populista all’interno del Seimas solleverebbe preoccupazioni per l’influenza di retoriche estremiste nel processo decisionale del paese. Blinkevičiūtė, da parte sua, sembra determinata a mantenere Žemaitaitis fuori dal governo, evitando così di legittimare posizioni antidemocratiche e potenzialmente pericolose per l’equilibrio politico della Lituania.

Le priorità della nuova maggioranza: continuità in politica estera e riforme interne

Ciò che è certo è che il cambio di governo non determinerà un cambio di rotta in politica estera: il nuovo esecutivo socialdemocratico manterrà la Lituania sulla linea atlantista e filo-UE tracciata dall’ex premier Simonyte. La Lituania resta uno dei principali sostenitori dell’Ucraina, impegnata in una politica di difesa strutturata e ambiziosa. Con un budget per la difesa che nel 2024 si attesta al 3% del PIL, la Lituania si pone tra i membri NATO con le più alte spese militari, al fine di contrastare la minaccia territoriale percepita dalla Russia e dalla Bielorussia. La presenza di truppe russe nella regione di Kaliningrad e bielorusse al confine orientale è avvertita infatti come un fattore destabilizzante, spingendo l’elettorato verso posizioni politiche fortemente difensive.

Per quanto riguarda la politica interna, la proposta dei Socialdemocratici si concentra su un piano di redistribuzione fiscale per combattere l’ineguaglianza e rafforzare il sistema sanitario. Una delle misure più discusse annunciata da Blinkevičiūtė, è l’aumento delle tasse sui redditi più alti per finanziare il welfare e migliorare l’accesso alle cure mediche. Questa idea ha attirato l’attenzione degli elettori più giovani e delle fasce della popolazione economicamente più vulnerabili, differenziandosi dalle politiche fiscali più conservative dell’esecutivo precedente.

Un cambio di governo all’insegna della sicurezza

Sin dalla sua indipendenza nel 1990, la Lituania non ha mai conferito allo stesso partito il mandato di governo per due termini consecutivi. Sebbene il cambio al vertice rappresenti una consuetudine, le attuali priorità in termini di sicurezza e politica estera resteranno invariate. Il Partito Socialdemocratico si impegnerà a continuare il supporto all’Ucraina e alla NATO, consolidando la propria posizione come baluardo europeo contro l’espansionismo russo. Solo nel 2024 Lituania ha infatti stanziato circa 220 milioni di euro per il supporto militare a Kyiv, a testimonianza del proprio impegno per la difesa dell’indipendenza ucraina e della stabilità regionale.

Con un consenso elettorale che ha premiato l’alternanza, ma non il radicalismo, la Lituania dimostra ancora una volta la sua solidità democratica. Tuttavia, l’ingresso del partito Alba del Nemunas nel panorama politico aggiunge una nuova sfida per i Socialdemocratici, chiamati ora a mantenere equilibrio e sicurezza in un contesto europeo che resta segnato da forti tensioni con Mosca e Minsk.

Foto: Free Malaysia Today

Chi è M. Ida Nappi

Studentessa magistrale in Studi sull'Est Europa e sull'Eurasia (MIREES) presso l'Università di Bologna, con un background in lingua e letteratura russa (Università degli Studi di Napoli L'Orientale).

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