Baltici UE

Un’Europa baltica per contenere la minaccia russa

L’estone Kaja Kallas e il lituano Andrius Kubilius guideranno la politica estera e di difesa europea nella nuova commissione von der Leyen. L’obiettivo è blindare il supporto all’Ucraina e contenere la minaccia russa. Questione atavica per chi vive sul mar Baltico, da sempre ossessione dell’imperialismo russo.

Estonia e Lituania nella nuova Commissione von der Leyen

Kaja Kallas è stata designata Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, un ruolo chiave per la difesa comune europea che fino a questo momento non era mai stato affidato ad un paese dell’ex blocco sovietico. Già premier dell’Estonia, Kallas porta con sé l’eredità traumatica dell’era sovietica vissuta sulla pelle della famiglia materna, deportata in Siberia nel 1949. Un’esperienza che Kallas ha raccontato in più di un’occasione, legando a doppio filo la sua vicenda personale a quella collettiva del popolo estone. La memoria dell’occupazione sovietica continua ad alimentare il sentimento anti-russo dei popoli baltici, per i quali la Russia di Putin è erede di quella di Stalin. 

Restando sul Baltico, il lituano Andrius Kubilius è stato nominato Commissario europeo per la difesa e lo spazio. Un portafoglio nuovo, introdotto per la prima volta in questa legislatura e fortemente voluto da Ursula von der Leyen. Fino a questo momento, infatti, la difesa era stata appannaggio esclusivo del Consiglio UE, sotto la supervisione dell’Alto rappresentante. Una scelta che pur senza stravolgere gli equilibri interni all’Unione (gli stati membri rimangono determinanti) segna l’impegno a rafforzare lo sviluppo di una difesa comune europea. Nello specifico, il commissario lavorerà sugli investimenti e sulle capacità industriali, oggi strettamente dipendenti da fattori e attori internazionali più che europei. Rispetto alla Russia, Kubilius ha la stessa percezione della sua collega estone, con cui condivide l’assoluta necessità di blindare il supporto all’Ucraina, evitando a ogni costo una vittoria russa. 

La scelta di baltizzare la politica estera e di difesa europea in questo momento storico è un messaggio chiaro, carico di significato, spedito oltre i confini orientali dell’Unione Europea. Per Mosca, infatti, il mar Baltico è sempre stato una finestra sull’occidente, che ha visto ascendere l’impero russo e crollare quello sovietico.

L’importanza dei baltici nel discorso imperiale russo

Nel corso del XVIII secolo, l’impero zarista iniziò a sfidare le potenze che per secoli avevano dominato la regione. A seguito della Grande guerra del Nord, nel 1721, Pietro I sottrasse al Regno di Svezia gran parte dei possedimenti sul litorale baltico, creando i Governorati di Reval (Estonia) e Riga (Lettonia). Una vittoria dal sapore speciale, non a caso celebrata come la fondazione dell’impero russo, che indirizzava gli zar verso il cuore della Mitteleuropa. Più tardi, tra il 1772 e il 1795, Caterina II proseguì la strada verso occidente tracciata dal suo predecessore. La spartizione della Confederazione lituano-polacca aumentò la presenza moscovita in Europa, e segnò un importante capovolgimento di prospettiva: nei secoli precedenti erano stati i lituano-polacchi a dominare l’Europa centro-orientale ai danni della Russia, che ora invece si ritrovava potenza egemone al pari di Prussia e Austria. Da allora, per 123 anni i baltici rimasero una provincia russa, vedendo schiacciate le proprie ambizioni politiche di autonomia dall’imperialismo zarista. 

Nel 1917, con la rivoluzione di ottobre, l’impero cambiò volto. Ciò che rimase invariato fu l’interesse verso il mar Baltico, che portò i bolscevichi a intraprendere tre diverse guerre per la riconquista di Lituania, Lettonia ed Estonia. Nel giro di due anni finirono tutte con la sconfitta dell’armata rossa, vissuta come una rivincita storica dai nazionalismi baltici. Fu solo questione di tempo però, e nel 1939 il protocollo segreto del Patto Molotov-Ribbentrop assicurò l’annessione delle tre repubbliche all’Unione Sovietica, confermata poi dalla vittoria di Stalin nella Seconda guerra mondiale. Tornarono così i vecchi confini dell’impero zarista, riportato in vita sotto le vesti del comunismo. Lo spirito imperiale, infatti, era rimasto lo stesso, e l’ossessione verso i baltici ne fu una prova una tangibile.  

Dal ‘45 al ‘91, le tre repubbliche subirono le imposizioni politiche, linguistiche e culturali volute dalla leadership comunista. Qui più che altrove, il dominio sovietico fu vissuto come un’occupazione imposta dall’alto, che poco aveva a che fare con le tradizioni e i costumi del luogo. Le popolazioni non russe del Baltico covarono per decenni un silenzioso ma profondo dissenso, che progressivamente si coagulò intorno ai movimenti per l’indipendenza nazionale ed esplose sotto il governo di Gorbaciov. Se le radici della russofobia sono da ricercare nei secoli della dominazione zarista, fu questo il periodo che segnò maggiormente la memoria e il vissuto collettivo delle repubbliche baltiche, e che ne determinò il destino politico dopo il 1991. L’entusiasmo verso gli USA, la NATO e l’UE fu infatti proporzionale al sentimento anti-russo che si respirava, e si respira, sul litorale baltico; e facilitò l’integrazione europea oltre la ex cortina di ferro. 

Un’europa baltica 

Nel 2004, Lituania, Lettonia ed Estonia entrarono nell’Unione Europea e nella NATO, facendo guadagnare tutte le parti in gioco. Da un lato, Washington e Bruxelles assicuravano il fianco nord-orientale dell’alleanza, creando una cintura di sicurezza intorno alla Russia e blindando militarmente il mar Baltico. Dall’altro, le tre repubbliche firmavano un’assicurazione sulla propria vita, legando il proprio destino a quello dell’occidente atlantico. Da subito, il processo di allargamento europeo colpì gli equilibri politici tra Mosca e l’UE, che fino a quel momento si erano fondati su un dialogo sorprendentemente pacifico. Polonia e Stati baltici iniziarono a far sentire prepotente la propria influenza sulle questioni riguardanti la politica estera, specialmente quella rivolta all’Europa orientale. Ciò fu evidente durante i negoziati per la risoluzione della crisi ucraina del dicembre 2004, non a caso affidati al presidente lituano Valdas Adamkus e al corrispettivo polacco Alexander Kwasniewski.  

La linea politica adottata in quell’occasione non sarebbe cambiata nel tempo: contenimento della Russia in ogni forma possibile, anche a costo di inclinare i rapporti politici ed economici. Quella che all’inizio veniva descritta da molti come una Baltic paranoia, con il passare degli anni diventò prudenza, in ragione degli sviluppi politici avvenuti dal 2004 in poi. Prima l’Ossetia e l’Abkhazia, poi la Crimea e il Donbass e infine l’Ucraina tutta, diedero ragione alla politica del contenimento, aumentando esponenzialmente l’importanza del blocco baltico all’interno dell’UE e della NATO. Di conseguenza, in questi anni le opinioni pubbliche occidentali hanno progressivamente abbracciato la linea dura contro la Russia, sciogliendo i vincoli stretti con Vladimir Putin e sposando le istanze di chi da sempre vive al confine.  

Per comprendere il processo di baltizzazione della politica estera e di difesa UE, dobbiamo quindi guardare a come è evoluta la nostra percezione della minaccia russa. Dopo l’invasione del febbraio 2022, il sentimento anti-russo ha raggiunto ogni latitudine del continente, assimilando le opinioni pubbliche europee a quelle dei paesi baltici. L’ascesa di Kaja Kallas e Andrius Kubilius si inserisce proprio in questo quadro e ci racconta di un’Europa sempre più baltica, che sembra aver finalmente deciso quale approccio adottare nei confronti Mosca.

Fonte immagine: Profilo X di Kaja Kallas

Chi è Livio Maone

Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Universitá di Roma Tre. Attualmente è studente magistrale all'Università di Bologna.

Leggi anche

Pride nelle capitali baltiche tra progressi e critiche

Record di presenze per il Baltic Pride a Riga e il Pride a Vilnius, tra concerti e attivismo politico. Tartu si prepara per agosto.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com