Vince il Pardo d'oro al miglior film lo spettacolare debutto della cineasta lituana Saulė Bliuvaitė, Toxic.

CINEMA: Pardo d’Oro al lituano Toxic

Vince il Pardo d’oro al miglior film lo spettacolare debutto della cineasta lituana Saulė Bliuvaitė, Toxic.

Qualvolta a Locarno un film di debutto viene presentato nel concorso principale e non nel concorso secondario dedicato ai Cineasti del Presente, le aspettative sono alte. Nel caso di Toxic, il lungometraggio splendido di Saulė Bliuvaitė, si sono dimostrate soddisfatte al punto di meritare il premio principale.

Incentrato sull’adolescente Marija, che attraverso l’avvicinamento alla coetanea Kristina si iscrive ad una scuola privata per modelle giovanissime, con la prospettiva di lasciarsi dietro la periferia in rovina in cui vivono entrambi. Il titolo è un ovvio riferimento alla tossicità psicofisica dell’ambiente nel quale presto Marija si trova completamente immersa, e del quale Kristina è partecipe attiva e convinta, pronta a pericolosi interventi sul proprio fisico. Il lungometraggio ha lo stesso senso perturbante del genere body horror, nel mostrare le protagoniste alla mercé di una società che a tutto tondo le sessualizza con una predatorietà pedofiliaca, senza però cadere in eccessi e spettacolarizzazioni di exploitation, come fa invece un altro film passato quest’anno a Cannes e che presto verrà presentato in Italia, The Substance di Coraline Fargeat. In questo senso emerge la superiorità di Toxic, nel mantenere un equilibrio che faccia emergere i propri temi senza sbatterli in faccia, e senza cadere in un inconsapevole esibizionismo di crudità (non che certe sequenze del film non siano ugualmente difficili da guardare).

La nauseante esperienza delle protagoniste, il degrado di una periferia in macerie viene inframmezzato nell’opera da alcuni momenti in cui emerge uno splendore, che sia l’alba su un lago, o la penombra di una foresta al chairo di luna, quasi a suggerire un ulteriore controparte visiva alla tesi del film: la società umana non può che rovinare, attraverso le sue imposizioni, ciò che è naturale – così come l’infanzia e la gioventù non dovrebbero essere oggettificate e sfruttate.

Toxic non è l’unico film lituano ad aver ottenuto premi a Locarno quest’anno: anche Drowning Dry di Laurynas Bareiša ha ottenuto il premio alla Miglior Regia ed alla Miglior Performance, destinato all’intero ensemble del cast. Il 2024 si prospetta come un anno particolarmente fortunato per il cinema dei paesi baltici, che già a Berlino con l’estone Maria’s silence e in seguito a Cannes ed Annecy con il lettone Flow ha avuto meritati onori.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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