GIBILTERRA: Il tempo stringe per un accordo su Schengen

Si stringono i tempi per un accordo tra Spagna e Regno Unito per l’ingresso di Gibilterra nell’area Schengen. Se non vi si dovesse arrivare entro novembre, quando entrerà in funzione l’Entry-Exist System (EES), i residenti dell’exclave e i 15.000 lavoratori frontalieri si ritroveranno a dover presentare il passaporto alla frontiera.

Il persistente problema della libertà di movimento tra Spagna e Gibilterra è peggiorato con la brexit. Ma il primo ad aver pensato ad una soluzione era stato Jon Worth, nel lontano 2013: “Invece di cercare di fomentare il fervore nazionalista nel Regno Unito, perché non sostenere l’adesione di Gibilterra a Schengen? Ciò significherebbe che alla Spagna non sarebbe effettivamente consentito di controllare sistematicamente il confine con Gibilterra. Problema risolto.”

Spagna e Gibilterra hanno strette relazioni economiche e commerciali. Con una superficie di soli 6,8 chilometri quadrati, Gibilterra dipende interamente dalle importazioni per rifornire i suoi 34.000 residenti e, senza un accordo, il movimento di merci attraverso il confine dalla Spagna sarebbe stato rallentato da nuove procedure doganali. Sono inoltre 15.000 i lavoratori frontalieri che ogni giorno da La Línea entrano a Gibilterra per lavoro. E nel referendum del 2016, ben il 96% dei gibilterrini aveva votato perché il Regno Uniti rimanesse nell’UE.

Alla ricerca di un accordo post-brexit

Il 24 dicembre 2020 Regno Unito e UE raggiungevano all’ultimo minuto un accordo per evitare una hard brexit – ma tale accordo non copriva Gibilterra. Una settimana dopo, il 31 dicembre, i ministri degli esteri di Madrid e Londra raggiungevano un accordo in linea di principio per l’ingresso di Gibilterra nell’area Schengen.

I controlli immigrazione Schengen verrebbero effettuati all’aeroporto di Gibilterra e al porto, eliminando la necessità di successivi controlli al confine con la Spagna. Una volta a Gibilterra, le persone potrebbero entrare liberamente in Spagna e in tutta l’area Schengen, e viceversa per uscirne. Ma mettere in pratica l’accordo-quadro di Capodanno si è rilevato più difficile del previsto.

Il 20 luglio 2021, la Commissione europea ha proposto un mandato negoziale, adottato dal Consiglio UE a ottobre. I negoziati sono avanzati lentamente, anche per via delle molteplici crisi politiche a Londra, e sono rimasti in stallo sulla questione del controllo dei passaporti all’aeroporto di Gibilterra: Madrid considera che ciò sia di competenza della sua Policía Nacional, mentre Londra chiede che tale compito sia svolto direttamente dal personale Frontex (altrove presente solo con compiti ausiliari). La Spagna richiede inoltre maggiori controlli contro il contrabbando di tabacchi.

Non ci sono stati ulteriori passi avanti nel 2023 e 2024. In una risposta parlamentare nel maggio 2024, il governo Sanchez ha confermato la sua interpretazione dell’accordo di fine 2020 e del ruolo della Policía Nacional, che resta inaccettabile per Gibilterra e per Londra.

Che ne sarà di Gibilterra con l’avvio dell’Entry-Exit System

Intanto, si avvicina la data di entrata in funzione dello Schengen Entry-Exist System, anch’essa più volte rimandato, e ora prevista per novembre 2024. E sembra difficile che entro tale data un accordo UE – Regno Unito su Gibilterra sia firmato e ratificato. Le autorità spagnole stanno già installando l’infrastruttura che sostituirà le procedure manuali che trattano i titolari di carte d’identità di Gibilterra diversamente dagli altri cittadini britannici e non-UE.

In caso tale sistema automatizzato entri in funzione senza un accordo su Gibilterra, tutti i cittadini di paesi non-Schengen, compresi i gibilterrini, dovranno mostrare un passaporto, giustificare lo scopo del viaggio, dimostrare di avere abbastanza denaro in tasca e di non essere già stati nell’area Schengen per più di 90 giorni negli ultimi sei mesi – pena vedersi rifiutato l’ingresso. Già a marzo, il deputato britannico Billy Cash aveva sollevato la questione ai Commons. Il sistema EES raccoglierà inoltre i dati biometrici dei viaggiatori che entrano per la prima volta nell’area Schengen, il che, si teme a Gibilterra, potrebbe causare iniziali ritardi alla frontiera.

Verso metà 2025 dovrebbe entrare in funzione anche un nuovo schema di pre-autorizzazione di viaggio per entrare nella zona Schengen, detto ETIAS. Gibilterra si aspetta che i suoi residenti ne siano esentati con il venturo accordo.

Lo scorso maggio i negoziatori si sono incontrati e hanno affermato di aver concordato “linee politiche generali” su un trattato post-Brexit. Non si è mai andati oltre. Dopo le elezioni britanniche che hanno portato ad un nuovo governo laburista a Londra, il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares ha affermato che i negoziati con il Regno Unito riprenderanno “il prima possibile” e dal punto in cui si erano interrotti. Ma il tempo stringe.

Foto: Michal Mrozek, Unsplash

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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