Tra il 25 e il 29 luglio, si è svolto a Pristina il festival musicale Sunny Hill organizzato dalla cantautrice britannica di origine kosovara Dua Lipa, una delle più voci più celebri del pop mondiale. Il festival, arrivato ormai alla sua quarta edizione, ha visto esibirsi artisti di fama mondiale dal 2018 ad oggi. Tra i più celebri delle edizioni passate, troviamo sicuramente Miley Cyrus, J-Balvin, Calvin Harris, Martin Garrix, Hardwell, fino all’edizione appena conclusasi che ha ospitato, tra gli altri, la cantante statunitense Bebe Rexha, di origine albanese della Macedonia del Nord; il re dell’afrobeat Burna Boy e il rapper londinese Stormzy, oltre a dj di fama mondiale come Dj Snake e cantanti locali.
Un progetto a lungo termine
La società organizzatrice del festival, la Sunny Hill sh.pk, con a capo Dua Lipa e suo padre Dukagjin Lipa, imprenditore ed ex musicista, ha firmato, dopo non facili negoziati con il comune di Pristina che hanno rischiato di portare l’edizione del 2022 a lasciare il Kosovo in favore di Tirana, un contratto che concederà l’utilizzo di un’area di oltre 16 ettari nel villaggio di Bërnica, poco fuori la capitale, per 99 anni, dimostrando come questo sia solo l’inizio e l’intenzione sia quella di migliorare di anno in anno.
Gli investimenti di oltre cinque milioni di euro che sono stati sostenuti negli ultimi mesi per la preparazione della nuova sede hanno già avuto ricadute positive sull’area e sull’economia della capitale, che ne trarrà ulteriori benefici nei prossimi anni. Come dichiarato da Dukagjin Lipa, il 45% dei biglietti per questa edizione sono stati venduti all’estero, anche se in maggior parte a giovani della diaspora albanese-kosovara che vivono stabilmente nei paesi europei. Numerosi pero’ sono stati anche i giovani provenienti dall’Europa occidentale, molti dei quali in visita a Pristina per la prima volta.
L’immagine del Kosovo all’estero
Se il festival ha senza dubbio ricadute positive sia dal punto di vista artistico che economico, lo può avere anche dal punto di vista politico. Infatti, sebbene sia un’iniziativa privata e non del governo, questa può essere vista come un ulteriore tassello per migliorare l’immagine del Kosovo all’estero, come dimostrato dagli sforzi sia del Primo Ministro Albin Kurti che della Presidente Vjosa Osmani, che hanno promosso più volte il festival sui propri canali social e hanno incontrato alcuni degli artisti che si sarebbero poi esibiti. Infatti, nell’opinione pubblica della maggior parte dei paesi europei, soprattutto dove la diaspora kosovara non è troppo numerosa, il Kosovo è indissolubilmente associato ad immagini di guerra, violenza e sofferenza che hanno riempito i telegiornali a fine anni ’90 ed inizio anni ’00.
Sebbene il paese sia ovviamente legato a quegli eventi che hanno portato alla sua nascita, oggi il Kosovo è molto di più: un paese generalmente sicuro, nonostante i temporanei picchi di tensione soprattutto nella parte a maggioranza serba nel Nord; una popolazione molto giovane; e una società vibrante soprattutto nei grandi centri abitati, che vede il proprio futuro nell’Unione Europea e nell’Occidente in senso lato. In questo senso, il festival sta già dando i suoi frutti, come affermato dallo stesso Dukagjin Lipa, che ha notato come all’inizio fosse più difficile portare cantanti di fama mondiale ad esibirsi nel paese, ma oggi grazie al lavoro svolto sta risultando sempre più facile.
Fonte immagine: Kosova Press