Barbora Krejčíková
Barbora Krejcikova of the Czech Republic in action during the third round of the 2023 Australian Open Grand Slam tennis tournament

REP. CECA: Barbora Krejčíková trionfa a Wimbledon

L’anno scorso era stata Vondroušová a vincere il prestigioso trofeo, quest’anno è stata la volta della tennista morava Krejčíková.

Il 13 luglio scorso Barbora Krejčíková ha sconfitto sul campo centrale dell’All England Club di Londra l’italiana Jasmine Paolini, aggiudicandosi così in tre combattuti set (6:2, 2:6, 6:4) la finale del torneo del singolo femminile. La prima fase dell’incontro ha visto un netto predominio ceco. In seguito, però, le sorti si sono capovolte. Nel terzo set le forze sono rimaste a lungo in perfetto equilibrio. Decisivo si è rivelato alla fine il settimo game. Paolini ha festeggiato con un assordante grido una palla lunga della Krejčíková. Quest’ultima, però, ha subito annullato il primo break. Alla seconda chance per la giocatrice ceca l’italiana ha poi commesso due errori al servizio, concedendo all’avversaria un vantaggio decisivo.

L’impresa risulta essere davvero eccezionale soprattutto se si tiene conto delle premesse. In quest’ultima stagione, infatti, da febbraio alla metà di aprile Krejčíková è stata a lungo ferma a causa di infortuni e malattie. Quando poi è tornata a giocare, ha abbandonato rapidamente tutti i tornei di cui è stata partecipe. A confermare ciò sono le parole della stessa tennista che nell’intervista del post partita ha affermato: “Sono stata infortunata e non ho avuto un buon inizio di stagione. È una cosa incredibile quella che è successa qui”. Ha aggiunto poi:“ È sicuramente il giorno più bello della mia carriera da tennista e probabilmente anche il giorno più bello della mia vita”.

Non è la prima volta

Krejčíková non è nuova a questo tipo di imprese. Nel 2021, infatti, è stata protagonista di un altro straordinario momento di sport. Sulla terra rossa del Roland Garros, dopo aver vinto il torneo nel singolo, insieme alla compagna Kateřina Siniaková ha conquistato la vittoria anche nel doppio.

Allora (proprio come quest’anno) nessuno si aspettava niente. Fino all’anno precedente, del resto, la tennista ceca occupava la centoquindicesima posizione nel ranking mondiale. Barbora, però, nel frattempo era riuscita finalmente a trovare se stessa. Ci è voluto un po’ di tempo: non è stato facile per lei rendersi conto di essere davvero brava, ma un grande aiuto è arrivato dalla pausa Covid, durante la quale ha potuto confrontarsi con le migliori giocatrici ceche e muoversi in mezzo a loro. Ed ecco l’inatteso successo, un successo eccezionale che ha permesso alla ceca (all’epoca venticinquenne) di essere appena la seconda tennista dal 2000 in grado di vincere il titolo sia nel singolo che nel doppio ai French Open.

L’umiltà e i rapporti umani prima di tutto

La storia di Krejčíková è la storia di una ragazza come tante. Se la tennista è arrivata dove è arrivata, come lei stessa tiene a sottolineare, lo deve ai suoi genitori, sempre pronti a sacrificarsi per lei. Un grande vantaggio è stato che il padre svolgesse la professione di insegnante. Avendo a disposizione le vacanze estive, infatti, papà e figlia hanno potuto girare insieme per i vari tornei e insieme dormire in tenda, dal momento che i soldi per pagare gli hotel non c’erano. Da non dimenticare è poi la presenza dei due fratelli. Nei confronti di questi ultimi la giocatrice ceca ha confessato di essersi sentita spesso un po’ in colpa, temendo che in alcuni momenti i genitori abbiano dato la precedenza a lei rispetto a loro.

Merito della mamma è invece l’iniziativa che ha segnato il momento di svolta nella carriera di Krejčíková. Proprio la mamma, infatti, ha incoraggiato la giocatrice ceca allora diciottenne a indirizzare una lettera alla leggenda del tennis Jana Novotná e a consegnargliela di persona. A questo proposito Barbora ricorda che, non sapendo bene dove Jana abitasse, una volta arrivati nel villaggio in questione avevano dovuto chiedere la strada, che avevano incontrato la campionessa davanti a casa mentre portava a spasso il cane e che la Novotná, seppur molto sorpresa, dal momento che non aveva la minima idea di chi madre e figlia fossero, aveva reso subito l’incontro estremamente piacevole.

Detto ciò, vale la pena soffermarsi brevemente sulle parole spese di Krejčíková riguardo la sua ex allenatrice, il cui percorso di vita si è concluso in modo tragico e prematuro a causa di una brutta malattia: “Jana è la mia ispirazione. Combatto per ogni  palla, perché è proprio la cosa che avrebbe voluto lei per me. Mi manca molto”. Jana Novotná, dunque, nonostante la sua scomparsa, continua ad essere presente nella vita della ventottenne tennista ceca, la quale fin dagli esordi ha sempre dato un’importanza estrema alle relazioni interpersonali con le persone che la circondano dentro e fuori il campo da gioco.

Foto: dal profilo Facebook di Barbora Krejčíková

Chi è Sara Rovere

Sara Rovere è nata a Torino nel 1991. Ha studiato presso l'Università degli Studi di Padova Lingua, letterature e culture moderne e attualmente vive fra Torino e Praga. Per East Journal si occupa di aspetti storico-culturali di Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia.

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