Crimean Tatars hold a national flag and shout slogans during an anti-war rally at Independence Square in Kiev March 8, 2014. A convoy of hundreds of Russian soldiers in about 50 troop trucks drove into a base near Crimea's capital Simferopol on Saturday, a Reuters reporting team in the Russian-occupied Ukrainian province said. REUTERS/Gleb Garanich (UKRAINE - Tags: POLITICS CIVIL UNREST)

CRIMEA: La Russia condannata a Strasburgo per violazione dei diritti umani

La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha dichiarato la Russia colpevole di violazioni sistematiche dei diritti umani nella penisola di Crimea occupata dall’Ucraina.

La sentenza a Strasburgo

La sentenza di martedì 25 giugno nel primo caso interstatale intentato Ucraina contro Russia sulla Crimea afferma che le violazioni dei diritti sono iniziate nel febbraio 2014, quando Mosca occupò e annesse la penisola, e includono violazioni del diritto alla vita, trattamenti inumani o degradanti, il divieto di libertà di religione e di libertà di espressione, tra gli altri.

Con verdetto unanime, i giudici di Strasburgo hanno affermato vi siano prove sufficienti per ritenere la Russia colpevole “oltre ogni ragionevole dubbio” di “violazioni sistematiche” dei diritti umani, e ha ordinato a Mosca, tra le altre cose, di garantire al più presto il rientro in Crimea dei prigionieri trasferiti in altre colonie penali della Federazione russa.

La sentenza resterà con tutta probabilità simbolica, poiché la Russia è stata espulsa dal Consiglio d’Europa e si è ritirata dalla Convenzione europea sui diritti dell’uomo dopo l’invasione dell’Ucraina, e si rifiuta di riconoscere le sentenze della Corte. I giudici di Strasburgo possono tuttavia ancora pronunciarsi sui fatti precedenti a tale ritiro.

Un importante risultato per Kyiv

“L’Ucraina è sempre più vicina al ripristino della giustizia“, ​​ha affermato Iryna Mudra, vice capo dell’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, salutando la sentenza come “un grande risultato”.

“Questa è una decisione schiacciante della CEDU per l’aggressore! La CEDU ha riconosciuto che il governo dell’Ucraina ha dimostrato l’esistenza di violazioni sistematiche dei nostri cittadini dall’inizio dell’occupazione della Crimea da parte della Russia nel febbraio 2014″, ha scritto Margarita Sokorenko, rappresentante dell’Ucraina a Strasburgo.

Il governo ucraino ha sostenuto che dal 27 febbraio 2014 la Russia ha esercitato una campagna di repressione contro i non russi in Crimea – in particolare i tatari di Crimea, popolo indigeno di lingua turca – che includeva sparizioni, detenzioni illegali, maltrattamenti, l’impossibilità di rinunciare alla cittadinanza russa, la soppressione dei mezzi d’informazione ucraini e dell’insegnamento della lingua ucraina nelle scuole, nonché il trasferimento dei detenuti dalla Crimea a remote prigioni in Russia.

La Russia aveva precedentemente negato le accuse di violazione dei diritti umani e di oppressione degli oppositori politici nella penisola, nonostante i continui rapporti di organizzazioni internazionali e non-governative in tal senso. Mosca ha smesso di partecipare ai procedimenti della CEDU nel 2022.

Secondo Kanstantsin Dzehtsiarou,  professore all’Università di Liverpool, questa sentenza “è solo l’inizio: sarà la base per decidere centinaia di casi individuali pendenti dinanzi alla CEDU. Oltre a ciò, ci saranno altre sentenze interstatali portate dall’Ucraina contro la Russia.” E benché l’Ucraina troverà probabilmente successo, tali sentenze tuttavia rimarranno sulla carta, con efficacia puramente simbolica.

Foto: REUTERS/Gleb Garanich

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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