Oltre 30 persone in fuga sono da mesi bloccate nella zona cuscinetto che divide l’isola di Cipro.
Più di trenta persone in cerca d’asilo sono bloccate fuori Nicosia nella no man’s land tra la Repubblica di Cipro e la Repubblica turca di Cipro nord, presidiata dalle truppe ONU. Come affermato dalla portavoce UNHCR Emilia Strovolidou, 25 persone si trovano ad Aglantzia e 12 ad Akaki – tra di loro, 8 minorenni e varie persone con disabilità fisiche o traumatizzate dal viaggio.
I rifugiati sono costretti ad accamparsi in tende fornite dalle agenzie ONU, senza acqua corrente e con insufficiente accesso a cibo e acqua, forniti dalle agenzie umanitarie. Le temperature in queste settimane a Cipro hanno raggiunto i 40 gradi.
L’ONU ha esortato il governo cipriota a garantire l’accesso alle procedure d’asilo e un’accoglienza dignitosa a queste persone. Strovolidou sottolinea che tali persone non possono essere rinviate dalla zona cuscinetto verso Cipro Nord, la parte dell’isola da cinquant’anni sotto occupazione illegale turca, dove non esiste diritto d’asilo.
Le storie delle persone bloccate nella zona cuscinetto
L’11 luglio, vari giornalisti hanno raccolto le loro storie e testimonianze, come riporta il quotidiano greco Kathimerini.
Mashal, una donna di 24 anni originaria dell’Afghanistan, ha raccontato il suo viaggio a Cipro con la sua famiglia, in fuga dal regime talebano. Sono arrivati in barca a Cipro Nord, hanno attraversato la zona cuscinetto e sono finiti nel villaggio di di Potamia. Ha descritto di essere stata trasferita nella zona cuscinetto dalla polizia di Cipro dopo essere stata inizialmente portata in una stazione di polizia, dove i loro telefoni sono stati confiscati. Mashal ha espresso la sua frustrazione e disperazione, sottolineando che non possono rimanere nella zona cuscinetto indefinitamente. Sua sorella minore, Sosan, di 8 anni, ha espresso il desiderio di andare a scuola, non avendo mai avuto l’opportunità.
Modasser, un uomo afghano di 34 anni, ha condiviso la sua storia di aver attraversato Cipro, controllata dal governo, per evitare di essere rimandato in Afghanistan. Ha sottolineato i pericoli che la sua famiglia deve affrontare a causa del loro precedente coinvolgimento con il governo afghano e l’ambasciata degli Stati Uniti.
Sef, un sudanese di 24 anni, si trova nella zona cuscinetto da quasi due mesi. Ha raccontato la sua fuga dal Sudan dilaniato dalla guerra e il suo successivo viaggio attraverso la Turchia fino a Cipro. Dopo aver raggiunto la zona cuscinetto, si è rivolto a un campo militare delle Nazioni Unite per chiedere aiuto ed è rimasto bloccato dal 15 maggio.
La difficile situazione dei richiedenti asilo sottolinea l’urgente necessità di una soluzione, con le Nazioni Unite che esortano il governo di Cipro ad affrontare la crisi umanitaria e garantire una via d’uscita a coloro che cercano rifugio.
Il no delle autorità cipriote
Da metà maggio, 43 persone sono state intercettate mentre cercavano protezione a Cipro. I richiedenti asilo provengono da vari paesi, tra cui Afghanistan, Iran, Sudan, Camerun e Siria. Le autorità cipriote accusano la Turchia di lasciar passare i rifugiati, dopo aver loro permesso di imbarcarsi su aerei e navi dall’Anatolia fino a Cipro Nord.
A inizio giugno, il presidente cipriota Nikos Christodoulides ha affermato che non “aprirà un’altra strada” per l’immigrazione irregolare lasciando passare i richiedenti asilo ora bloccati nella zona cuscinetto, pur garantendo che sarebbe stata loro fornita ogni assistenza umanitaria.
Negli ultimi anni Cipro ha visto un forte aumento di persone migranti in cerca di asilo dopo aver raggiunto il nord dalla Turchia e aver attraversato la zona cuscinetto. Il pattugliamento di frontiera e i rimpatri accelerati hanno portato a ridurre tali arrivi dell’85%, secondo il governo.
L’isola ha anche registrato un grande afflusso di rifugiati siriani che hanno raggiunto l’isola via mare dal Libano nel primo trimestre dell’anno. Un accordo con le autorità libanesi a maggio ha fermato tali arrivi.
Non è la prima volta che i migranti rimangono bloccati nella zona cuscinetto e le autorità cipriote restano caute. Nel 2021, due richiedenti asilo camerunesi Grace Enjei e Daniel Ejuba, rimasero bloccati nella zona cuscinetto per sei mesi, e trovarono poi rifugio in Italia insieme ad altri migranti per intercessione di Papa Francesco al termine della sua visita a Cipro.
Foto: Kathimerini