Presentato in antemprima mondiale al Karlovy Vary pochi giorni fa, Windless, il secondo lungometraggio del cineasta Bulgaro approda già dal 4 Luglio nelle sale italiane.
Con German Lessons, Pavel G. Vesnakov aveva diretto un film che si inserisce in un tipo di cinema sociale molto diffuso nell’Europa Centro-Orientale, quasi “mainstream”. Con Windless avviene un vero e proprio cambio di rotta sostanziale. Il film apparentemente racconta una storia già trita e ritrita: il ritorno nel paese nativo ni un ragazzo emigrato in Occidente, che dopo la morte del padre deve vendere la casa. Eppure, Windless è quanto di più inusuale si possa vedere nel cinema contemporaneo.a
A partire dalle dimensioni dell’inquadratura, inusuali: un aspect ratio 1:1 (ancora più stretto del 4:3); il ritmo e la narrazione, un slow cinema di derivazione tarkovskiana – un omaggio palese a metà film esplicita questo legame. Pochi dialoghi, molti monologhi improvvisati, riflessivi, ed ancora più silenzi. Una contraddizione continua ed intenzionale: un film in cui domina la sospensione del tempo, ma che si sofferma su un episodio di cambiamento; il titolo suggerisce una mancanza di vento, ma a dominare le inquadrature sono le nuvole in tempesta; un tono di profondità e riflessività, ma un protagonista interpretato da un rapper popolare, Fyre – contraddizione percepita anche da lui stesso, che vuole combattere gli stereotipi associati alla sua categoria artistica e dimostra un sincero interesse verso questo tipo di cinema.
Windless è, inoltre, un film davvero stupendo, da un punto di vista visivo, come molto pochi film sia al Karlovy Vary che in generale sullo scenario europeo o internazionale. Collocato al festival ceco nella sezione Proxima, dedicata ad opere più “sperimentali”, il film riesce a tenere testa anche ad opere della competizione principale. Pavel G. Vesnakov si consacra come una figura registica-autoriale molto particolare, scegliendo di intraprendere una strada molto personale rispetto al mainstream in cui si poneva con il film di debutto, una scelta coraggiosa, rischiosa, ma che lo rende un cineasta di cui vale la pena osservare la carriera futura.
Co-prodotto dall’italiana dispàrte, in Italia verrà distribuita da Fandango a partire dal 4 Luglio, in una selezione limitata di sale, per la sola prossima settimana, secondo le informazioni pervenuteci. Si consiglia vivamente la visione a chiunque si interessi di cinema dell’Europa centro-orientale.