Proiezione speciale al Festival di Cannes, il documentario di Sergei Loznitsa sugli ultimi due anni in Ucraina.
Nel 2014, Sergei Loznitsa raccontava in Maidan la rivoluzione che aveva segnato la storia del paese. Dieci anni dopo, The Invasion viene presentato da lui come la seconda parte del dittico, o un seguito, del primo film. Composto da materiale raccolto durante i due anni di guerra, il nuovo documentario di Sergei Loznitsa cerca di mostrare un’immagine a tutto tondo della società ucraina sotto assedio, focalizzandosi in vari episodi, per stessa ammissione del regista, su momenti chiave della vita degli individui: la nascita, la scuola, il matrimonio, l’età matura, la morte – è con il funerale di alcuni caduti in battaglia che si apre il film. Un percorso in ordine sparso, per certi versi quasi a ritroso, che si aggiunge ad un percorso spaziale: il film inizia a Kyiv, ma termina sul fronte, al quale si avvicina sempre di più, episodio dopo episodio. Così, la guerra che inizialmente è percepita solo mediante slogan e uniformi che invadono ogni momento sociale, prima appare sotto la forma delle rovine, poi di esplosioni più o meno distanti. Un meccanismo simile avveniva in In Ukraine di Tomas Wolski e Piotr Pawlus – non a caso, Piotr Pawlus è uno dei direttori di fotografia di The Invasion, e Tomas Wolski ha collaborato con Loznitsa in precedenza.
In una maniera in cui solo Loznitsa è capace, The Invasion scuote lo spettatore con una fredda e distaccata rappresentazione di momenti sociali che non possono non turbare: la lezione di arte della scuola elementare diventa un omaggio ad ex studenti – ora soldati al fronte – ed i loro disegni da bambini, rigorosamente patriotici, veicoli militari, ecc.; la libreria diventa luogo di consegna di libri di “cultura russa”, inclusi classici come Dostoevskij, Puškin, Mayakovskij, successivamente compattati e distrutti in discarica – sottolineando nuovamente così una problematica che Loznitsa ha già discusso in passato, riguardo alla questione della censura della cultura russa, alla quale si è espresso in modo contrario e che l’ha portato a diventare un cineasta “controverso” in Ucraina.
Tra i numerosi documentari sulla guerra in Ucraina, The Invasion di Loznitsa è tra quelli che funziona meglio, proprio perché ha il coraggio di presentare aspetti della vita in Ucraina dopo il Febbraio 2022 che necessariamente permettono una riflessione allo spettatore, senza manipolazioni emotive o l’enfasi su narrative di qualsiasi ordine: l’Ucraina di The Invasion è un’Ucraina in guerra, con tutte le conseguenze che la guerra ha sulla società, anche dal punto di vista idealistico – negative o positive che siano.