Nota in tutto il mondo per essere la festività musulmana che segna la fine del mese sacro di Ramadan, l ʻĪd al-fiṭr oltre alla rottura del digiuno porta con sé un serie di tradizioni che vengono rispettate nei paesi islamici. Una delle più care ai bambini è senza dubbio il consumo di dolcetti che riempiono i mercati e le tavole dei musulmani di tutto il mondo in questi giorni. La presenza dei dolci in questa occasione è tale che in Turchia la festività è nota anche con il nome di “şeker bayramı”, ossia la festa dello zucchero.
Ma senza ombra di dubbio colui che in Turchia avrà la rottura del digiuno più dolce sarà Ekrem İmamoğlu, confermato dopo 5 anni alla carica di sindaco di Istanbul. Volto per eccellenza dell’opposizione, İmamoğlu è considerato da molti il futuro sfidante di Erdoğan per le elezioni presidenziali del 2028 e l’unico in grado di scalfire seriamente il potere del Reis.
Ma chi è il primo cittadino di Istanbul? Come è arrivato ad essere ritenuto il possibile volto della Turchia del futuro?
La storia di un predestinato
Classe 1970, nasce a Akçaabat, provincia di Trebisonda. Consegue il titolo magistrale in gestione delle risorse umane nel 1994, anno dell’elezione di Erdoğan a sindaco di Istanbul. Proprio recentemente İmamoğlu ha raccontato un aneddoto relativo al periodo in cui gestiva un ristorante nel distretto Güngören di Istanbul e l’attuale presidente della Turchia era uno dei suoi più assidui frequentatore non appena eletto alla carica di primo cittadino. Gran divoratore di polpette, il Reis non ha mai dovuto saldare il conto secondo quanto riportato dal suo rivale politico ed è sempre stato trattato come un ospite.
Ma la politica è sempre stata una questione di famiglia in casa İmamoğlu. Il bisnonno e il nonno erano stati entrambi membri del Partito Democratico Turco, con il primo che aveva combattuto la guerra d’indipendenza al fianco di Atatürk. Ma la politica è rimasta anche con le generazioni successive, con lo zio membro dei Lupi Grigi, il padre nel Partito della Madrepatria, creatura politica dello storico presidente turco Turgut Özal, e la madre nel Partito Repubblicano. L’infinita ammirazione per Atatürk ha spinto İmamoğlu nel 2008 a seguire le impronte materne e ad entrare nel partito del Padre dei Turchi.
Nel 2013, dopo aver svolto il ruolo di presidente della sezione locale del partito nel distretto Beylikdüzü a Istanbul, decide di correre alle elezioni per il ruolo di sindaco dello stesso distretto e ne esce vincitore imponendosi con il 50,83% delle preferenze sul candidato dell’AKP Yusuf Uzun. Ma è nel 2018 che inizia la vera ascesa politica, quando il partito Repubblicano lo candida come sindaco di Istanbul per le elezioni del 2019. La sua campagna elettorale è caratterizzata da toni miti e pacati, in completa opposizione all’aggressività tipica dell’AKP. Il 31 marzo 2019 İmamoğlu vince le elezioni municipali, ma la gioia dura poco, poiché il 6 maggio la Commissione elettorale suprema della Turchia (YSK) annuncia la ripetizione delle elezioni per presunte irregolarità. La scelta scatena non poche polemiche e porta İmamoğlu a definire l’atteggiamento del governo centrale tipico di una dittatura. Ma poche settimane dopo l’esito non cambia e dopo 25 anni il Partito Repubblicano riesce nell’impresa di strappare Istanbul al partito di Erdoğan. Un’impresa storica che ha assegnato a İmamoğlu il ruolo di futuro sfidante di Erdoğan per le presidenziali.
Tra difficoltà e nuovi trionfi
Se da un lato i risultati raggiunti nella città di Istanbul sono stati molteplici, come la bonifica dell’area del Corno d’oro, la riqualifica dei parchi e il trasporto gratuito per le madri con bambini fino a 4 anni, dall’altro questi ultimi 5 anni per İmamoğlu sono stati più complessi da un punto di vista giudiziario. Nel dicembre 2022, il sindaco di Istanbul è stato condannato a quasi 3 anni di reclusione per oltraggio a pubblico ufficiale in seguito a delle dichiarazioni del 2019, quando aveva definito “stolti” coloro che avevano annullato le elezioni del 31 marzo. Per tale condanna, il primo cittadino di Istanbul ha fatto ricorso ed è ancora in attesa della sentenza d’appello. Questa condanna aveva portato il CHP alla scelta di Kılıçdaroğlu come candidato presidenziale per le elezioni del 2023. Nel giugno 2023 inoltre è stato avviato un altro procedimento penale nei confronti di İmamoğlu, per dei presunti brogli su delle gare d’appalto avvenuti nel periodo in cui era a capo del distretto di Beylikdüzü. Questi procedimenti nei suoi confronti sono visti da molti come dei tentativi da parte dello stesso Erdoğan per eliminare il suo più accreditato rivale per il futuro.
Non vi è dubbio che i risultati delle ultime elezioni abbiano rappresentato una battuta d’arresto enorme per Erdoğan, forse la più grande della sua storia politica. Un anno fa, dopo aver vinto nuovamente le elezioni, probabilmente nessuno avrebbe scommesso sull’AKP secondo partito della nazione 365 giorni dopo. A giocare un ruolo fondamentale sono stati sicuramente una crisi economica che sembra non aver fine e l’attuale gestione delle aree colpite dal terremoto dello scorso anno. Oltre alla crescita del Partito Repubblicano però, è importante tenere d’occhio anche i numeri del Nuovo Partito del Benessere, creatura politica di Fatih Erbakan, figlio di Necmettin, “padrino” politico di Erdoğan. Considerato la loro natura islamista, non è da escludere che in futuro possano schierarsi al fianco dell’attuale leader turco senza esitazioni.
Questo ʻĪd al-fiṭr sarà probabilmente il migliore della vita politica di İmamoğlu. Chissà che il futuro non abbia in serbo per lui una vittoria ancora più dolce.