sindaco donna Eskisehir Turchia

TURCHIA: Tutte le donne (sindaco) contro il presidente

A un paio di settimane di distanza dai risultati delle elezioni amministrative in Turchia, trascorse le celebrazioni per la fine del Ramadan, cosa resta del rinnovato scenario politico del paese? Il prevalere del partito di opposizione repubblicano CHP dello scorso 31 marzo è coinciso con un dato forse persino più importante: per la prima volta nella storia della politica del Paese, su 81 province, 11 sono adesso governate da donne (5 di questi sono grandi città) così come 61 municipi su 922. L’incremento si era già registrato nelle candidature in sé: su un totale di 15159 candidati sindaco, l’11% di questi erano donne, l’8% in più rispetto al 2019. 32 di queste sindache appartengono al CHP.

I dati dell’UNFPA (Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione) aiutano a capire la rilevanza di queste cifre: al 2020, secondo l’indice per il Gender Gap del World Economic Forum, la Turchia è 133esima su 156 paesi. Lo stesso paese in cui, solo lo scorso anno, sono state uccise 315 donne, di cui il 65% all’interno delle mura domestiche.

Perciò, al di là dei numeri e della retorica da quote rosa, questa tendenza suggerisce, ancora una volta, una profonda voglia di cambiamento del tessuto sociale turco.

Le donne di queste elezioni

Classe 1970, con un passato da giudice penale e una carriera da avvocato, Ayşe Ünlüce è la prima donna sindaco nella storia di Eskişehir, città a nord-ovest del Paese, a circa 200km dalla capitale Ankara. Ünlüce ha ha vinto con il 51,3% dei voti sconfiggendo il candidato dell’AKP Nebi Hatipoğlu e prendendo il posto di Yılmaz Büyükerşen, repubblicano come lei, ex governatore per 25 anni consecutivi. “Nel primo sondaggio eravamo avanti del 4%. La differenza è aumentata all’8% due settimane prima delle elezioni e poi al 9%” ha dichiarato in una recente conferenza stampa. “C’era un’energia incredibile in campo e questo si rifletteva anche in me. I luoghi in cui mi sentivo meglio erano le strade e i quartieri, incontrando la gente, e più il risultato migliorava più l’energia aumentava”.

A soli 36 anni, immigrata in Turchia dalla Bulgaria quando era piccolissima, Melek Mızrak Subaşı che già ricopriva la carica di vicesindaco, è ora diventata primo cittadino del posto che l’ha accolta, Bilecik, poco più a sud di Istanbul, nella regione di Marmara. Subaşı era arrivata ad essere vicesindaco dopo ben due scandali per corruzione che avevano interessato le precedenti amministrazioni e un ballottaggio nel 2022. La sua propensione e il suo stile le hanno fatto meritare l’appellativo di Daenerys Targaryen (la paladina de Il Trono di Spade) sui social media e in qualità di architetto si era già occupata di alcuni progetti relativi all’estetica della città e all’emancipazione femminile.

Giovanissima anche la nuova sindaca della città di Batman, nell’Anatolia sud-orientale, Gülistan Sonük del partito filocurdo DEM (ex HDP) che ha vinto col 65% dei voti schiacciando l’avversario del partito islamista Hüda-Par, Serkan Ramanlı. Parliamo di una città estremamente conservatrice e patriarcale, come ricorda la scrittrice in esilio Elif Shafak in un articolo sul Guardian, un posto famoso in tutto il Paese per l’alto tasso di suicidi tra le donne. Per Sonük questa vittoria grida bisogno di uguaglianza, contro il maschilismo. “Le elezioni si sono svolte tra due schieramenti netti. Uno supportava la mentalità che considerava le donne di seconda classe e l’altra difendeva la loro libertà. Il popolo ha scelto la seconda. Hüda-Par non mi vedeva come una concorrente perché sono una donna. L’ultima cosa che volevano era perdere contro una giovane donna. Questo mi rende incredibilmente orgogliosa!” ha detto in un’intervista a Reuters.

Sinem Dedetaş cambia il volto di Üsküdar a Istanbul

Anche a Istanbul che, in virtù della sua grandezza, oltre al sindaco “principale” vede la suddivisione in diversi municipi, si è registrata una maggiore rappresentanza femminile. Così è nel distretto di Bakırköy, Beylikdüzü e Şişli sul lato europeo, ma il caso più eclatante è avvenuto sul lato asiatico con la vittoria di Sinem Dedetaş ora responsabile del super conservatore distretto di Üsküdar, storicamente “appartenuto” all’AKP.

Di formazione architetto navale con laurea e master alla ITÜ, Dedetaş ha lavorato come ingegnere navale in piani nazionali e internazionali per circa 10 anni. Nel 2019 fu messa a capo del cantiere navale di Haliç sul Corno d’oro a cui però le fu vietato l’ingresso perché si disse contraria alla costruzione di un centro commerciale nella zona. Dalla vittoria di Ekrem İmamoğlu a sindaco di Istanbul proprio nel 2019, è stata nominata Direttore Generale della Istanbul Şehir Hatları A.Ş., la società della municipalità metropolitana che si occupa del suo traffico marittimo. Come primo direttore generale donna nella storia dell’azienda, Dedetaş ha aumentato l’occupazione femminile del 295%. Con lei il cantiere di Haliç non solo è tornato attivo, ma è diventato uno dei più produttivi al mondo e diversi progetti di manutenzione, riparazione e nuove costruzioni hanno implementato il trasporto dei traghetti e non solo.

Non percepisco la mia vittoria come una vendetta nei confronti del presidente, ma la giusta ricompensa per i nostri sforziha dichiarato a Le Figaro.

foto: pagina Facebook di Ayşe Ünlüce

Chi è Eleonora Masi

Classe 1990, una laurea in Relazioni Internazionali ed esperienze in Norvegia, Germania, ma soprattutto Turchia, di cui si occupa dal 2015. Oltre a coordinare la redazione dell'area del Vicino Oriente per East Journal svolge il ruolo di desk per The Bottom Up mag. Ha ideato e prodotto il podcast "Cose Turche" che racconta gli ultimi 10 anni della Turchia dal punto di vista dei millennial che li hanno vissuti sulla loro pelle.

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