Tra le proiezioni speciali del Cinéma du Réel 2024, il film Sinfonia del Donbass/Entusiasmo di Dziga Vertov.
Ritorno alle origini
Dziga Vertov, uno dei massimi esponenti dell’Avanguardia Sovietica degli anni ’30, spesso viene considerato alla pari di Sergei Eisenstein per quanti riguarda l’innovazione e l’influenza sul cinema mondiale. Se Eisenstein si distingue per quello che oggi definiamo cinema di finzione, Vertov potrebbe essere considerato il padre del cinema sperimentale-documentaristico. Nel 1929, con L’uomo con la macchina da presa, Vertov sperimenò con forme e tecniche di ripresa, effetti speciali e visivi, senza alcuna cornice narrativa tradizionale. Non è un caso che il Cinéma du Réel, festival principalmente dedicato a questa forma di cinema documentario, abbia deciso di dedicare spazio ad una sua opera.
Sinfonia sul Donbass/Entusiasmo
Pur essendo già nel pieno del suo sperimentalismo quando gli fu commissionato il film Sinfonia del Donbass/Entusiasmo, Vertov restava favorevole ai vertici sovietici per via del suo progetto Kino Pravda, che negli anni venti si proponeva di mostrare la realtà della neonata Unione Soivetica, ma che nonostante le promesse oggi è ricordato come uno strumento di cinema propagandistico. Non bisogna quindi stupirsi che Vertov si ritrovi nel 1931 a dirigere un film che abbia lo scopo di esaltare una realtà del Donbas nella quale gli operai avrebbero raggiunto gli obiettivi quinquennali in quattro anni, e che Vertov accetti, considerando anche che L’uomo con la macchina da presa gli ha suscitato critiche pericolose. Questo però non ferma Vertov dallo sperimentalismo, che in quest’opera si esprime a livello sonoro: la “sinfonia” del titolo è il gioco di rumori e ritmi delle fabbriche e degli operai che compongono una nuova dimensione percettiva, insieme al campo visivo.
Il Donbas ieri ed oggi
Proiettare Sinfonia del Donbas/Entusiasmo nel 2024 chiaramente ha uno scopo ed un effetto molto diverso da quello propagandistico che doveva avere negli anni trenta. Proprio in quella regione, pochi anni dopo, si consumerà l’Holodomor, la carestia causata da Stalin che ha causato almeno 4 millioni di vittime. Inoltre, sentire i nomi di città come Luhansk nei discorsi ai lavoratori, vedere il cremlno nelle scene di apertura del film, ha un effetto spettrale dopo il Febbraio 2022. La lettura contemporanea trasforma quello che all’epoca di Vertov era un film di propaganda con alcuni elementi di sperimentazione in un documento importante che racconta le radici del conflitto che si è consumato nell’ultimo decennio in quei stessi territori.
Il Cinéma du Réel ha proiettato l’opera di Dziga Vertov nell’ambito della prima giornata del festival. Noi saremo presenti per raccontare tutte le opere che si legano all’ambito dell’Europa centro-orientale.