Lunedì 4 marzo a Kuçovë in Albania è stata inaugurata la nuova base militare della NATO. I lavori di ristrutturazione della vecchia base aerea costruita durante il regime comunista sono iniziati nel 2022. Nei piani dell’Alleanza atlantica la base avrà scopi di supporto logistico e di rifornimento per le operazioni nell’est Europa.
Durante il regime comunista di Enver Hoxha Kuçovë, cittadina a circa 80 km da Tirana, era denominata Qyteti Stalin (“Città di Stalin”) e nella base aerea circostante a metà degli anni 50′ atterravano aerei di produzione sovietica e cinese. Qualche Antonov-2 ha continuato a volare per scopi civili fino al 2005 e fino a pochi anni fa erano presenti varie carcasse attorno alle piste di atterraggio. Oggi l’Albania è parte della NATO e la base militare, dopo lunghi anni di abbandono, è stata ristrutturata ed è divenuta un importante centro tattico-militare dell’Alleanza Nord-Atlantica nei Balcani occidentali.
La presentazione ufficiale si è svolta lunedì 4 marzo, quando il presidente della Repubblica albanese Bajram Begaj e il primo ministro Edi Rama hanno accolto alti rappresentanti della NATO e di alcuni paesi membri. Tra i presenti c’era anche il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto che ha commentato l’evento come “momento importante nella cooperazione tra Italia e Albania e un punto di svolta per la regione dei Balcani occidentali”. Durante la cerimonia di presentazione, Rama si è detto anche favorevole ad ampliare la presenza militare della NATO in Albania andando a ristrutturare due vecchie basi navali nei pressi di Valona.
I lavori e gli obbiettivi della NATO
Il progetto di ammodernamento della struttura è noto da inizio 2022, ma l’idea nasce già nel 2018. I lavori effettuati hanno un valore di circa 50 milioni di euro e sono serviti a mettere in atto importanti interventi di adeguamento agli standard NATO tra cui il rinnovo delle piste e delle vie di rullaggio oltre che delle strutture di stoccaggio. Alcuni lavori di ristrutturazione erano già stati fatti nei primi anni 2000 come ad esempio la costruzione della torre di controllo e la realizzazione di un impianto di illuminazione. Nei piani della NATO, la nuova base militare aiutera’ non soltanto le forze aeree albanesi, ma anche la stabilità e la sicurezza dei Balcani occidentali.
Una struttura militare del genere, 350 ettari di terreno e oltre 700 persone impiegate, rappresenta, secondo la NATO, una esigenza difensiva rispetto alle influenze russe e cinesi nella regione e dovrà fornire supporto logistico e di rifornimento alle operazioni della NATO nell’est Europa. La storia recente dei Balcani Occidentali, in particolare le guerre che negli anni 90′ portarono alla dissoluzione della ex Jugoslavia, sono ancora fresche nella mente dei massimi dirigenti dell’Alleanza Atlantica e a queste preoccupazioni rispondono con nuove armi e posizionate sempre più vicine al “nemico”.
Il percorso dell’Albania
Se da un lato la base militare potra’ avere un impatto economico positivo sull’area circostante, molti residenti nelle città vicine hanno lamentato risarcimenti troppo bassi offerti dal ministero della Difesa per le loro terre e case espropriate. In particolare a Morava, non lontano dalla base, ci sono state proteste e in molti hanno riferito di avere rifiutato il risarcimento offerto loro. Le famiglie interessate dagli espropri sarebbero circa 200 e il risarcimento offerto sarebbe di molto inferiore ai tassi di mercato.
Dal punto di vista geopolitico, l’apertura della base è sicuramente un successo per Tirana, quanto meno in termini di “notorietà” internazionale e valore strategico. L’Albania post-comunista guarda decisamente verso Occidente: dal 2009 fa parte della NATO e oggi è candidata per l’ingresso nell’Unione Europea. L’inaugurazione della nuova base aerea della NATO è un altro passaggio di questo percorso, reso ancora più forte dalla scelta di una città una volta simbolo del legame con l’Unione Sovietica, come sottolineato anche dal Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.
Foto: Albanianews