Due anni dopo l’inizio della guerra in Ucraina, l’Ungheria ha dato il via libera all’adesione NATO della Svezia.
Il Parlamento ungherese ha dato il via libera all’adesione della Svezia alla NATO. Giunge alla fine il tortuoso processo di adesione del paese scandinavo, durato due anni. Se inizialmente a bloccare il suo accesso era perlopiù la Turchia, considerato che Stoccolma ospitava diversi militanti del Partito dei Lavoratori del Kurdistan, ben presto Budapest ha alzato il tono della voce contro la Stoccolma.
Il Parlamento ungherese ha infatti ratificato il protocollo di adesione della Finlandia lo scorso aprile, lasciando però in sospeso quello della Svezia: mossa giudicata come una vendetta, viste le dichiarazioni del governo ungherese. Il premier Viktor Orbán aveva detto in radio che la Svezia diffondeva menzogne sull’Ungheria, in particolare su stato di diritto e democrazia ungheresi. L’attuale premier svedese Ulf Kristersson, prima di essere eletto al suo attuale ruolo, aveva infatti fatto appello all’UE per fare pressioni sul governo ungherese e sostenere l’opposizione liberale, dichiarazioni spesso ricordate dal premier ungherese.
Inizialmente il governo svedese non è sceso a compromessi, anzi; proprio in quelle settimane, Stoccolma aveva annunciato che avrebbe partecipato ad una causa legale contro una legge ungherese anti-LGBT. La svolta sembra essere arrivata proprio di recente. Dopo che a gennaio la Turchia ha dato il via libera all’adesione della Svezia, il premier Kristersson si è recato a Budapest dove ha incontrato Orbán. I due hanno concluso un accordo militare, apripista della ratifica del parlamento ungherese: la Svezia venderà all’Ungheria quattro aerei militari e estenderà un contratto di collaborazione su logistica e formazione tra le due parti. Il ministro della Difesa ungherese Szalay-Bobrovniczky Kristóf ha inoltre annunciato, senza scendere nei dettagli, la creazione di un «centro di eccellenza con l’azienda svedese di difesa SAAB».
Manca ora la ratifica del presidente ungherese ad interim, László Kövér, data per ovvia e, infine, l’approvazione di Jens Stoltenberg, Segretario generale della NATO.
Foto: dal profilo Facebook di Orbán Viktor