Le elezioni parlamentari straordinarie in Serbia non hanno riservato alcuna sorpresa. Netta la vittoria del Partito progressista serbo (SNS) del presidente Aleksandar Vučić, che con la sua lista “Srbija ne sme da stane” (La Serbia non deve fermarsi) ha vinto il 46% dei voti.
I risultati
Si è rivelata dunque vincente la scelta strategica di Vučić di indire elezioni anticipate per rafforzare l’esecutivo, ora forte di una maggioranza assoluta in parlamento grazie ai 128 seggi conquistati. L’opposizione, riunita sotto la lista “Srbija Protiv Nasilja, Miroslav Miki Aleksić – Marinika Tepić” (SPN), ha invece ricevuto circa il 23% delle preferenze, conquistando 65 seggi in assemblea. Conferma i sondaggi pre-voto il risultato deludente ottenuto dal tradizionale partner di governo dell’SNS, ovvero il Partito Socialista serbo (SPS) di Ivica Dačić, che ottiene solamente il 6,6% dei voti. Seguono la coalizione NADA a poco più del 5%, composta dal Nuovo Partito Democratico della Serbia (NDSS) e il Movimento per la Restaurazione del Regno di Serbia (POKS), e col 4,5% la sorpresa di queste elezioni, la lista populista “Noi, la voce del popolo” del dottor Branimir Nestorović, un medico appassionato di teorie del complotto.
Belgrado, vittoria con ogni mezzo
Neanche le elezioni locali a Belgrado riservano novità, l’SNS si conferma primo partito con il 39% contro il 35% ottenuto da SPN, e supera quello che era il vero banco di prova per la futura tenuta del governo. Tuttavia, SPN ieri ha denunciato brogli elettorali e irregolarità, convocando una protesta cittadina davanti al municipio e alla sede della commissione elettorale. Aleksić ha parlato di cittadini residenti in altre parti del paese appositamente portati nella capitale, tramite bus e van, per votare grazie a documenti falsi, il cui numero ammonterebbe a 40.000. Anche il CRTA, Centro per la ricerca, la trasparenza e la responsabilità, un’organizzazione indipendente e apartitica, sostiene che siano state pagate persone per votare l’SNS, schede precompilate e presenza di terzi nei seggi. Per tali ragioni, i leader di SPN hanno chiestol’annullamento dei risultati elettorali.
Anche nella regione autonoma della Vojvodina SNS registra una vittoria schiacciante con il 48% dei voti.
Potere illimitato
In attesa di ulteriori chiarimenti circa le irregolarità, la vittoria di SNS dimostra sia quanto l’opposizione risulti ancora poco convincente ed eterogenea agli occhi dei cittadini, sia la capacità di chi è al potere ininterrottamente dal 2012 di creare una rete clientelare di consenso tra gli elettori, tramite un potere mediatico pressoché illimitato e controllato dal regime. Tale consenso è stato abilmente sfruttato anche in questa occasione da Vučić per rafforzarsi, pur partendo da una situazione potenzialmente pericolosa per il suo partito, quale era stata la protesta popolare trasformatasi in un blocco d’opposizione a livello politico.
Foto: Euractiv.it