Il presidente polacco Duda darà mandato al premier uscente Morawiecki di formare un nuovo governo. Morawiecki è leader del PiS, partito ultraconservatore al governo da otto anni. Perché non ha dato mandato a Donald Tusk? In realtà non c’è nulla di strano…
Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha annunciato che darà a Mateusz Morawiecki – premier uscente ed esponente del partito Diritto e Giustizia (PiS) – il mandato per formare un nuovo governo. Benché qualcuno lo trovi scandaloso, è esattamente quanto ci si attendeva (e l’avevamo anticipato). Diritto e Giustizia, partito ultraconservatore al potere da otto anni, è risultato primo alle elezioni parlamentari dello scorso 15 ottobre. Quello polacco è un sistema proporzionale e poco contano le alleanze pre-elettorali, quello che conta è quanto accade in parlamento. E la maggioranza relativa dei seggi, in parlamento, ce l’ha Diritto e Giustizia. Appare quindi assolutamente normale che il presidente della repubblica, Andrzej Duda, anch’egli esponente del PiS, offra anzitutto al partito che ha preso più voti la possibilità di cercare una maggioranza.
In un discorso alla nazione, il presidente ha infatti osservato che nessun singolo gruppo ha ottenuto la maggioranza parlamentare alle elezioni del 15 ottobre. Poi ha dichiarato che, come da tradizione, nominerà primo ministro il candidato del partito più numeroso, in questo caso Morawiecki del PiS.
Il parlamento si riunirà per la prima volta il 13 novembre, solo allora Morawiecki potrà sondare la disponibilità degli altri partiti a formare un governo che ottenga la fiducia del Sejm, la camera bassa. Qui il PiS annovera 194 seggi, cioè 37 in meno del necessario. L’unico alleato possibile sembra essere Konfederacja, gruppo di destra estrema, che però conta appena 18 seggi. Troppo pochi per raggiungere la maggioranza.
Solo di fronte all’impossibilità di formare una maggioranza di destra che assicuri la maggioranza dei seggi consentirà al parlamento di proporre un’alternativa a Morawiecki, individuando un primo ministro in pectore – probabilmente Donal Tusk – che riuscirà a formare una maggioranza ottenendo la fiducia.
Tuttavia il PiS ritiene di avere una possibilità. In queste settimane emissari del PiS hanno cercato abboccamenti con il Partito popolare polacco (PSL), un gruppo moderatamente conservatore che costituisce metà della lista denominata Terza Via. Morawiecki ha persino lasciato intendere che sarebbe disposto a farsi da parte, lasciando la guida del governo a Władysław Kosiniak-Kamysz, leader del PSL. Quest’ultimo ha più volte ribadito la propria volontà di creare una coalizione di governo con gli altri partiti di opposizione e di non avere intenzione di portare il PSL fuori da Terza Via. Inoltre, anche qualora Kosiniak-Kamysz cedesse alle sirene del PiS, non è affatto detto che i parlamentari del Partito popolare polacco (PSL) voteranno la fiducia a un governo di destra.
A questo punto non resta che attendere l’evolversi del normale iter parlamentare, evitando per quanto possibile di gridare al colpo di Stato o all’abuso di potere ad ogni piè sospinto. La democrazia polacca avrà certo i suoi limiti, ma non è ancora un’autocrazia.