Uno scandalo, scoppiato a fine estate, sembra aver minato la grande popolarità di cui godeva la premier Kaja Kallas, vincitrice alle elezioni del Marzo 2023
Il 23 agosto ERR, radiotelevisione pubblica estone, ha pubblicato un articolo che rivelava come la Stark Logistic, compagnia di trasporti che aveva tra i suoi proprietari il marito della premier estone, non avesse mai interrotto il proprio giro di affari in Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Seppur le merci trasportate da Stark Logistics non fossero nella lista dei beni sanzionati dall’Unione europea, in un paese che come l’Estonia fa di una fervente linea antirussa uno dei pilastri della sua identità, la notizia è diventata rapidamente priorità tra i media nazionali. Il CEO della Stark, Kristjan Kraag, ha ammesso di fare ancora trasporti in Russia, ma per un unico cliente non russo, AS Metaprint, una società estone produttrice di contenitori di aerosol in acciaio che sta chiudendo il suo impianto in Russia.
Le reazioni del paese
Lo scandalo ha assunto subito proporzioni di una grandezza tale da far traballare la tenuta di un governo fino a quel punto saldo al comando. Tre editoriali apparsi il 25 agosto sui principali quotidiani estoni (Eesti Pevalhet, Postimees e Ohtuleht) hanno chiesto a gran voce le dimissioni della Kallas. Perfino il Presidente della Repubblica, Alar Karis, si è espresso sul caso in un’intervista, affermando che al posto della premier avrebbe rassegnato le dimissioni. Gli stessi partner di coalizione della premier (Estonia 200 e Socialdemocratici) non hanno nascosto le loro preoccupazioni e hanno chiesto alla premier di fornire spiegazioni. Una reazione che può essere riassunta dalle parole del Ministro degli Affari Esteri Tsahka « la fiducia deve essere ricostruita »,
La fragile linea difensiva della Kallas e il crollo nei sondaggi
Il marito della premier Arvo Allik, ha ceduto le sue quote di Stark Logistic subito dopo lo scoppio dello scandalo. Tuttavia, la linea difensiva di Kallas non ha migliorato la sua posizione. In primis, a causa di dichiarazioni poco convincenti come “A casa non parliamo di business “. Inoltre, a non aiutare Kallas a districarsi nelle nebbie dello scandalo vi è stato il fatto che, già in Giugno, era uscita la notizia di un ingente prestito di 350.000 € inviato dalla prima ministra alla Novaria Consult, compagnia per investimenti di proprietà del marito. La Novaria – è poi emerso – detiene una partecipazione del 24,8% nella Stark Logistics AS. Kallas ha dichiarato di non aver chiesto al marito per cosa avesse utilizzato il denaro.
Al momento lo scandalo sembra essersi sopito a livello parlamentare, grazie alla fiducia che Kaja Kallas gode dentro il Parlamento estone, forte della grande maggioranza di seggi appartenenti ai partiti della sua coalizione. Ad esempio, a fine settembre, la camera estone ha votato contro la proposta del Partito di Centro di formare un comitato d’investigazione sullo “Stark Logistic gate”. Tuttavia, non si può dire che la fiducia nella premier in carica sia tornata tra i cittadini estoni. A metà settembre in un sondaggio sulle possibili dimissioni, il 69 % dei rispondenti si era espresso in favore di un passo indietro della premier. Notizia di questi giorni è il crollo nei sondaggi del Partito della Riforma della premier, uscito trionfatore indiscusso dalle elezioni tenutesi a Marzo. In un sondaggio pubblicato ieri, il partito conservatore EKRE, sconfitto alle elezioni, ha superato il partito della premier attestandosi intorno al 24 %. In totale la coalizione di Governo fa segnare un 38,3 % di preferenze contro un 56.3 % di supporto ai partiti ora all’opposizione ( EKRE, Isaama e Centro ). Il leader di EKRE, Martin Helme, ha minacciato la strada delle elezioni anticipate. Visti i pochi seggi nel Riigikogu a disposizione dei partiti non al governo, quest’ultima sembra essere un’opzione poco percorribile. L’unica certezza è che la strada per il terzo governo Kallas si fa molto più in salita di quanto ci si sarebbe potuto attendere dopo il trionfo alle ultime elezioni.
Foto: DeMorgen