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POLONIA ELEZIONI: I dati dopo il 30% delle schede scrutinate, meno netta la vittoria dell’opposizione

Meno netta la vittoria dell’opposizione alle elezioni in Polonia rispetto a quanto riportato dagli exit poll. Mancano ancora le grandi città. Bisognerà probabilmente attendere fino all’ultimo voto per capire chi potrà formare il nuovo governo…

Nella giornata di domenica 15 ottobre la Polonia è andata a votare per il rinnovo del parlamento. I dati diffusi dai media polacchi alle ore 10.30 del mattino di oggi, con il 30% delle schede scrutinate, assegnano al partito ultra-conservatore al governo, PiS (Diritto e Giustizia), il 39,8% dei consensi, che si conferma primo partito. Coalizione civica (KO) – partito centrista guidato da Donald Tusk – è fermo al 26,5% mentre i cristiano-sociali di Terza Via sono al 14,1%. La lista della sinistra Lewica è data all’8,08 mentre l’estreme destra di Konfederacja si assesta al 7,4%.

Si tratta di dati sostanzialmente in linea con le proiezioni ufficiali rilasciate alle 8,53 del mattino dalla Commissione elettorale nazionale che, con 6.327 seggi su 31.497. assegnava al PiS (Diritto e Giustizia) il 40,5% dei consensi mentre a Coalizione civica era al 26%. Soprattutto, questi dati mostrano una forbice più ampia rispetto a quella registrata dagli exit polls nella serata di domenica.

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Secondo un exit poll diffuso subito dopo la fine delle votazioni, alle ore 21 di domenica sera, e condotto da IPSOS, il PiS avrebbe ottenuto circa il 36,8% mentre Coalizione civica era data al 31,6%. Benché la tendenza che vede le opposizioni in vantaggio sia confermata dallo spoglio delle schede in corso, la vittoria appare meno netta e sicura. Occorre però ricordare che manca ancora il voto delle grandi città. I dati attuali, quindi, potrebbero “gonfiare” il risultato del PiS, tradizionalmente forte nelle aree rurali ma meno in quelle urbane.

Donald Tusk, leader di Coalizione civica, ex premier polacco e presidente del Consiglio europeo, ha già proclamato la vittoria: “È finito il tempo cattivo, è finito il governo del PiS, ce l’abbiamo fatta”, ha dichiarato Tusk, tra gli applausi dei sostenitori. “Ha vinto la democrazia, la libertà, abbiamo vinto la nostra amata Polonia libera. Questo giorno sarà ricordato nella storia come un giorno luminoso, la rinascita della Polonia”.

Władysław Kosiniak-Kamysz, leader del Partito popolare polacco, e Paulina Hennig-Kloska, di Polonia 2050 – entrambi confluiti dentro la coalizione Terza Via (Trzecia Droga) – hanno escluso qualsiasi alleanza con il PiS: “Siamo andati alle elezioni pensando di volere il cambiamento. Vogliamo formare un futuro governo con un’opposizione democratica” hanno dichiarato. 

Un possibile governo di opposizione vedrebbe la necessaria collaborazione tra Coalizione civica, Terza Via e Lewica mentre un governo del PiS sarebbe possibile solo con l’appoggio di Konfederacja. L’impressione è che bisognerà attendere fino all’ultimo voto scrutinato per poter avere un quadro chiaro della situazione e di chi potrà farsi carico della formazione di un nuovo governo.

 

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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