Balcani roaming

BALCANI: Via all’accordo con l’UE per ridurre i costi roaming

Dal primo ottobre è entrato in vigore l’accordo tra Unione Europea e 38 operatori di telecomunicazioni dei Balcani occidentali che ridurrà i costi roaming dei dati internet tra le due regioni.

L’accordo

È ormai tempo di abbattere i costi del roaming e del traffico dei dati internet anche per i Balcani occidentali. L’Unione Europea e 38 operatori di telecomunicazioni dei Balcani occidentali hanno infatti ufficializzato un accordo in tal senso entrato in vigore il primo ottobre scorso. I diversi operatori dell’UE e dei Balcani occidentali stabiliranno le rispettive offerte rispettando un prezzo massimo: è stato infatti deciso di fissare un livello massimo di prezzo al dettaglio di 18 €/GB (gigabyte) a partire dal 1° ottobre, 14 €/GB a partire dal 2026 e 9 €/GB a partire dal 2028.

Lo scopo è quello di ridurre il divario tra i servizi di roaming e i prezzi interni tra l’UE e i paesi dei Balcani occidentali, puntando così a rafforzare i legami tra le due regioni, incoraggiando e semplificando gli scambi commerciali, culturali, turistici tra le aree interessate, in vista dell’ingresso di questi paesi nell’UE. Perché a volte la strada per il progresso passa anche, paradossalmente, per la semplificazione.

Il progetto di abbattimento dei costi roaming nei Balcani occidentali circola già da qualche anno. Era il 2021 quando entrava in vigore “Roam Like at Home”, accordo storico che eliminava i costi di roaming all’interno della regione. La Commissione europea ha sostenuto con vigore questo processo di trasformazione nei Balcani, agevolato dal Consiglio di cooperazione regionale (RCC), con l’assistenza del BEREC, l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche.

La creazione di una zona roaming free rappresenta dunque un passo significativo dei Balcani occidentali verso l’allineamento ai principi e alle pratiche del mercato unico digitale UE

I commenti

L’iniziativa per ridurre il prezzo del roaming è in realtà un progetto di lunga data, che prese il via già al vertice digitale dei Balcani occidentali tenutosi a Tirana nel dicembre 2022, con la relativa firma della Dichiarazione sul roaming. A quel tempo, il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva dichiarato che l’obiettivo era avvicinare i Balcani all’UE il più rapidamente possibile.

Salutando il presente accordo, la segretaria generale del Consiglio di cooperazione regionale Majlinda Bregu ha scritto su Facebook che “da oggi si parlerà più liberamente con l’Europa” in virtù del crollo – dal 30% al 99% – dei prezzi del roaming tra UE e Balcani. Il Commissario per l’allargamento, Olivér Várhelyi, ha dichiarato il proprio compiacimento per l’accordo raggiunto, che garantirà la prevedibilità dei costi, aiuterà a eliminare fatture esorbitanti per i consumatori e faciliterà un considerevole abbassamento delle tariffe di roaming per i dati a beneficio dei consumatori provenienti dall’UE e dai Balcani occidentali.

Balcani all’avanguardia

A proposito di Balcani e modernizzazione, è di pochi giorni fa la notizia che Skopje è stata nominata la migliore città d’Europa per i lavoratori a distanza in termini di convenienza. Una classifica tutta balcanica, dal momento che, dopo la capitale macedone, le posizioni di questa classifica sono tutte occupate da capitali est-europee: al secondo posto Sarajevo, seguita da Chișinău, Sofia, Bucarest e Belgrado.

I problemi nei Balcani restano numerosi, e pesanti, dall’economia ai diritti civili, passando per i crescenti nazionalismi. Ma ogni tanto, anche qui, si accende un barlume di speranza.

Foto: n1info.ba

Chi è Paolo Garatti

Storico e filologo, classe 1983, vive in provincia di Brescia. Grande appassionato di Storia balcanica contemporanea, ha vissuto per qualche periodo tra Sarajevo e Belgrado dove ha scritto le sue tesi di laurea. Viaggiatore solitario e amante dei treni, esplora l'Est principalmente su rotaia

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