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POLONIA: Verso le elezioni, tutti i sondaggi e i partiti politici

I principali partiti polacchi hanno lanciato la corsa alle elezioni parlamentari previste in autunno. Sabato 24 giugno i leader politici hanno tenuto comizi nelle principali città, definendo le proprie proposte. I sondaggi mostrano un testa a testa tra le due principali coalizioni guidate da Diritto e Giustizia (PiS) e Piattaforma Civica (PO). L’opinione pubblica ha reagito a questo primo grande evento elettorale marcando una crescita dell’opposizione e una certa fluidità nell’area centrista, con l’emergere dell’estrema destra che diventa terzo partito.

Destra Unita, il governo uscente

Destra Unita (ZP-PIS) è la coalizione dominata da Diritto e Giustizia (PiS) e rappresenta di fatto il governo uscente, è composta anche da alcuni partiti minori come Porozumienie (Accordo), Polonia Sovrana, Kukiz’ 15. I sondaggi la danno al 33,7% in media, anche se alcuni arrivano fino al 34,9%. Alle precedenti elezioni aveva raccolto il 43,6% dei consensi. Il calo è dunque evidente. Kukiz’15, che alle precedenti elezioni aveva raccolto l’8,6% è oggi dato intorno al 2,2%, segno della volatilità dell’elettorato di estrema destra. Porozumienie è appena allo 0,6%. Il grosso del successo elettorale dipende quindi dal PiS.

Si tratta di una coalizione che risente delle divisioni interne al PiS, con una forte anima conservatrice, clericale, euroscettica, vicino alle istanze agrarie e al tradizionalismo religioso più radicale. Al governo dal 2015, il PiS ha portato avanti riforme tese a rafforzare i poteri del governo a scapito dell’indipendenza della magistratura e delle prerogative del parlamento, promuovendo leggi che limitano i diritti individuali, specie in relazione al diritto d’aborto e ai diritti gay. Leader: Jarosław Kaczyński

Konfederacja, l’estrema destra in ascesa

Konfederacja nasce nel 2019 dall’unione di KORWiN, acronimo che ricalca il nome del suo fondatore, Janusz Korwin-Mikke, e il Movimento Nazionale (Ruch Narodowy). Si tratta di un partito euroscettico, omofobo e xenofobo, antifemminista e assai vicino ai settori più radicali della Chiesa cattolica, contrario all’aborto e all’immigrazione, a tratti antisemita. Si definisce un partito nazional-liberale e in materia economica appoggia teorie ultra-liberiste, differenziandosi in questo dal partito di governo, Diritto e Giustizia, con cui invece condivide una visione della società fortemente tradizionalista.

Inizialmente contrario al sostegno all’Ucraina e all’accoglienza dei profughi, ha cambiato retorica mostrandosi più liberale. Alcune proposte sembrano però smentire le apparenze: il diritto di picchiare i bambini da parte dei genitori e degli educatori; pene detentive fino a dieci anni per coloro che praticano l’aborto; la costituzione del “matrimonio indissolubile” e la rimozione del divieto di apologia di fascismo.

I sondaggi la danno all’11,2% dei consensi, al terzo posto. Se le cose restassero così, sarebbe l’ago della bilancia per la formazione del prossimo governo. Leader: Sławomir Mentzen e Krzysztof Bosak.

Terza via, cristiano moderati e dissidenti

La coalizione Terza via (Trzecia Droga, TD) non c’entra nulla con il centrismo democratico, come il nome potrebbe suggerire. Si tratta di un’alleanza di quattro partiti, il Partito del Popolo polacco (PSL); Polonia 2050, ambientalista, liberale e cristiano democratico; il Centro per la Polonia (CdP) – si tratta di conservatori fuoriusciti da Piattaforma Civica); e Unione democratica europea (UED) – una sorta di partito social-liberale. Dominata dal PSL, la coalizione si concentra sul conservatorismo agrario, i valori cristiano-sociali e liberali. I sondaggi la danno in netto calo, al 9,7%. Si tratta dell’alleato ideale per un governo targato Piattaforma Civica, anche se la convivenza con la sinistra potrebbe non essere scontata. Analizzando i sondaggi, appare evidente come la crescita di Piattaforma Civica e il calo di Terza via siano collegate, a riprova del fatto che – almeno in parte – hanno lo stesso elettorato di riferimento.  Leader: Władysław Kosiniak-Kamysz e Szymon Hołownia.

La Sinistra, in calo

Lewica (Sinistra) e Lewica Demokratyczna (Sinistra democratica), unitamente ad alcuni partiti minori, quali Nuova Sinistra, Sinistra Unita, Partito Laburista, è la coalizione progressista polacca, secolarista, ambientalista, femminista e socialista. Alle precedenti elezioni aveva raccolto l’11,2% ma i sondaggi la proiettano appena al 7,3%. Il partito è impegnato nell’intercettare il voto femminile facendosi interprete del malcontento sfociato nelle molte manifestazioni di piazza organizzate dal movimento femminista e non solo. Un gruppo di parlamentari donne ha promesso di porre fine al divieto quasi totale dell’aborto, di fornire contraccezione gratuita e migliorare l’educazione sessuale nelle scuole. Ma al momento l’elettorato progressista sembra più attratto da Coalizione Civica.

Coalizione civica, lo sfidante

Coalizione Civica (KO) è un gruppo liberale, europeista, ambientalista, favorevole all’allargamento dei diritti individuali, a vocazione centrista, composto da Piattaforma Civica (PO), i liberali di Modern, i social-liberali di Iniziativa Polacca, e i Verdi. La coalizione copre un ampio spettro politico raccogliendo consensi tanto a sinistra quanto a destra, ed è per questo in grado di stringere alleanze che potranno tenere insieme sia Lewica, sia la Terza via.

La coalizione è dominata da Piattaforma Civica, ed è guidata da Donald Tusk che fu primo ministro dal 2007 al 2014, prima di diventare presidente del Consiglio europeo e, successivamente, leader del Partito popolare europeo. Contro di lui il governo uscente ha realizzato una legge (ribattezzata “Lex Tusk“) che avrebbe colpito l’opposizione estromettendone i rappresentanti con la scusa della difesa della sovranità nazionale. La Coalizione Civica ha organizzato un’imponente manifestazione a Varsavia in difesa della democrazia e dello stato di diritto, messi in pericolo dalle leggi liberticide del PiS. I sondaggi danno la coalizione al 30%, tre punti in più che nel 2019.

Il parlamento, se fossi oggi

Se si votasse oggi, il centro-sinistra (Coalizione Civica, Sinistra e Terza via) avrebbe 216 seggi contro i 195 della Destra Unita. Nessuno avrebbe la maggioranza per governare e diventerebbero fondamentali i 48 seggi dell’estrema destra di Konfederacja.

Battaglia a Varsavia?

Benché manchino ancora più di tre mesi al voto, appare già chiaro almeno un elemento: queste elezioni si vincono o si perdono in provincia, nelle aree rurali, dove è più forte il sentimento conservatore. Come si vede dall’immagine sottostante, le aree urbanizzate e industrializzate dell’ovest tendono a favorire il centro-sinistra (in arancione) mentre restano disputati il voivodato di Łódź e quello della Varmia Masuria, schiacciato tra il Baltico e l’exclave russa di Kaliningrad. Ma è il voivodato di Varsavia quello che appare decisivo. Qui i sondaggi danno il PiS al 41% e la Konfederacja al 12% contro appena il 29% della Coalizione Civica, il 10% della Terza via e il 7% di Lewica.

È interessante notare come sindaco di Varsavia sia Rafał Trzaskowski, astro nascente di Piattaforma Civica, classe 1972, apprezzato dalle classi medie urbane per la sua apertura verso i diritti civili. Forse doveva essere lui, e non Donald Tusk, il leader della Coalizione Civica. In ogni caso il suo contributo sarà fondamentale per un’eventuale vittoria dell’opposizione.

Chi è Matteo Zola

Giornalista professionista e professore di lettere, classe 1981, è direttore responsabile del quotidiano online East Journal. Collabora con Osservatorio Balcani e Caucaso e ISPI. E' stato redattore a Narcomafie, mensile di mafia e crimine organizzato internazionale, e ha scritto per numerose riviste e giornali (EastWest, Nigrizia, Il Tascabile, Il Reportage). Ha realizzato reportage dai Balcani e dal Caucaso, occupandosi di estremismo islamico e conflitti etnici. E' autore e curatore di "Ucraina, alle radici della guerra" (Paesi edizioni, 2022) e di "Interno Pankisi, dietro la trincea del fondamentalismo islamico" (Infinito edizioni, 2022); "Congo, maschere per una guerra"; e di "Revolyutsiya - La crisi ucraina da Maidan alla guerra civile" (curatela) entrambi per Quintadicopertina editore (2015); "Il pellegrino e altre storie senza lieto fine" (Tangram, 2013).

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