Valerij Zaluznyj, comandante in capo dell’esercito ucraino, è l’uomo che ha guidate alla resistenza contro i russi, arrivando a fermarli…
Se Volodymyr Zelensky incorpora in modo impeccabile le caratteristiche del capo di stato – e cioè essere un personaggio mediatico ed il volto della nazione – lo stesso si può dire di Valerij Zaluznyj nel suo ruolo del Comandante in capo delle Forze Armate dell’Ucraina. Calmo e riservato, così viene descritto il Generale di Ferro non solo presso i corpi militari, ma anche nel proprio villaggio natale Zvyagel (prima Novohrad-Volynskyi).
Il 24 febbraio 2022 tutto il mondo rimase con il fiato sospeso temendo la demolizione dell’esercito ucraino, ma Valeriy Zaluzhniy era pronto a combattere contro il secondo esercito più potente al mondo già dal 2014. Nato nel 1973 in un paesino nell’oblast’ di Zhytomyr, Zaluzhniy è stato cresciuto dalla madre bigliettaia presso la stazione ferroviaria e dal padre militare. Non solo la famiglia influenzò il giovane Valeriy nel seguire la strada che lo avrebbe fatto diventare un generale, ma lo stesso paesino, che gli abitanti, ancora oggi, chiamano “la città dei militari”. Infatti, nel 1993 – in un’Ucraina indipendente – entrò nella facoltà militare combinata dell’Istituto delle unità militari terrestri di Odessa. Una volta terminati gli studi – con lode – Zaluzhniy ha completato tutti i livelli del servizio militare: comandante di plotone, comandante di plotone di addestramento, comandante di plotone di combattimento, comandante di compagnia di addestramento, comandante di compagnia di cadetti, comandante di battaglione. Da notare, quindi, che Valeryi Zaluzhnyi è un rappresentante di alti ufficiali ucraini che non hanno mai prestato servizio nell’esercito sovietico o studiato nelle sue istituzioni educative, quindi il modello militare “sovietico” è completamente estraneo a Zaluzhnyi. Nel 2005 è entrato nell’Accademia di difesa nazionale dell’Ucraina dove si è laureato con una medaglia d’oro ed è stato nominato capo di stato maggiore, cioè primo vice comandante della 24a brigata meccanizzata separata a Yavoriv. Ha servito con successo in questa posizione per due anni e mezzo dopodiché è stato nominato comandante della 51a brigata meccanizzata separata.
La guerra in Ucraina inizia nel 2014 con la cosiddetta zona ATO – un termine utilizzato dal governo dell’Ucraina per identificare il territorio ucraino delle regioni di Donetsk e Luhansk sotto il controllo delle forze militari russe e dei separatisti filorussi. Zaluzhniy ne ha fatto parte prima in vesti di vice comandante del settore “C” formatosi nella parte settentrionale della regione di Donetsk – Bakhmut e Debaltseve – poi capo di stato maggiore – primo vice comandante delle forze unite nel Donbas – ed, infine, dopo aver ricevuto un nuovo grado di maggiore generale nel 2017, divenne il comandante del comando operativo “Nord” nel 2019. Questo rappresenta un tratto fondamentale del modus operandi di Zaluzhnyi: un capo militare che non da ordini da un ufficio, ma si unisce alla prima linea insieme ai soldati.
La ristrutturazione della leadership attuata da Zaluzhniy ha fatto parte di un’ampia campagna di modernizzazione ove l’esercito ucraino ha adottato nuove tecniche di combattimento più creative basate sull’esperienza di combattimento contro un nemico reale piuttosto che teorico. Per cui, quando, nel luglio 2021, il presidente Zelensky lo nominò come Comandante in capo delle Forze Armate dell’Ucraina, Zaluzhniy, come partecipante alle ostilità nell’est dell’Ucraina, ha avuto un atteggiamento positivo nei confronti del rinnovamento del personale da parte dei giovani e dell’abbandono delle pratiche sovietiche. Infatti, uno dei suoi primi passi una volta in carica è stato quello di consentire ai militari al fronte di aprire il fuoco sugli occupanti senza coordinamento con i vertici. Già allora Zaluzhnyi era rispettato per la sua esperienza di combattimento e ha saputo guadagnarsi la simpatia dei soldati. In un’intervista Zaluzhnyi ha affermato che l’esercito ucraino è composto da giovani soldati professionisti e futuri leader. Grazie ai cambiamenti che Zaluzhnyi ha apportato al complesso militare, i soldati in prima linea hanno utilizzato le tattiche di combattimento e fuga, mostrando un risultato straordinario sul campo di battaglia, consumando la macchina militare russa. Dei 120 gruppi tattici di battaglione che la Russia ha introdotto in Ucraina il 24 febbraio, 40 di loro, compresi quelli che hanno guidato l’assalto a Kyiv e Chernihiv, si sono ritirati in Bielorussia per riarmarsi.
Per quanto riguarda gli ultimi avvenimenti, Valery Zaluzhnyi sta negoziando con i partner della NATO sull’imminente controffensiva dell’esercito ucraino. Gli esperti suggeriscono che Zaluzhnyi si stia coordinando con i rappresentanti statunitensi non solo su aiuti e armi, ma anche sulle capacità tattiche necessarie per la controffensiva. Infatti, le unità ucraine hanno seguito corsi di cinque settimane presso il campo di addestramento di Grafenwehr in Germania. Inoltre, Zaluzhnyi ha annunciato la creazione di tre corpi d’armata, ognuno dei quali avrà sei brigate per l’offensiva, ma alcuni analisti suggeriscono che questa potrebbe essere un’operazione speciale informativa e un modo per fare pressione sul comando russo. La posizione della controffensiva rimane una questione aperta, ma sicuramente avrà luogo dove sarà più efficace in uno scenario del tutto inaspettato.
La leadership e l’esperienza di combattimento di Valeriy Zaluzhniy sono state fondamentali per modernizzare e trasformare l’esercito ucraino in una macchina formidabile in grado di resistere al secondo esercito più potente del mondo. La sua capacità di guidare dal fronte e abbracciare nuove tattiche gli ha fatto guadagnare il rispetto delle sue truppe e dei partner della NATO, e i suoi negoziati con questi ultimi segnalano uno sforzo coordinato verso una controffensiva di successo che potrebbe essere un punto di svolta nel conflitto in corso.