Pubblichiamo una poesia di Marijan Grakalić, apparsa su Radio Gornij Grad e tradotta per noi dal celebre scrittore bosniaco Božidar Stanišić. La poesia, sincera e antiretorica, è un commiato per Dubravka Ugrešić, scrittrice croata morta lo scorso 17 marzo, e a cui East Journal ha dedicato un paio di articoli in ricordo del suo formidabile contributo letterario. Con lei se ne va un altro pezzo di quella generazione di scrittori e intellettuali che seppero descrivere – vivendolo sulla propria pelle – la disgregazione jugoslava, il rimontare del nazionalismo – non solo nei Balcani – e la riflessione sul ruolo della letteratura nella società. Alcuni dei suoi libri sono tradotti in italiano.
Con partenza di Dubravka U.
Di nuovo nella notte il freddo bagliore del tempo che è passato
bussa alla porta, non si preoccupa degli ideali di mente, di salute
o sforzi di fortuna, tiene la sua campana
nascosta nel campanile costruito di ricordi e monumenti
di pietra. Scappo da loro, lì più che altrove
si può sentire la morte, e anche la tua morte. Allora pubblicherà
qualcuno, chiunque, la propria foto con te
sulla facciata di qualche palazzo, sul muro del castello descritto in
qualche vecchio libro. Lo farà per il desiderio
che anche lui sia nell’aura della gloria oltremondana, che si distingua
come custode della memoria propria o altrui, che
si presta attenzione a come è per lui la tua partenza
la stessa perdita, non importa quale, ma assolutamente
già allontanata dalle fauci della vita all’ombra, in un luogo
dove la luce si ritira prima dell’oscurità, da qualche parte
dove finiscono tutti i saluti dal buio. L’unica cosa in cui credo
ora son le parole che salgono dritte al mio
cuore, esse non immortaleranno niente e nessuno, nemmeno
te, saranno solo oneste e piene della loro stessa stanchezza,
della stanchezza del mondo che scompare con noi nelle strade deserte
delle città. Non è rimasto quasi nulla, in primavera
si dimentica ancora di più che in inverno, e presto forse
non ci sarà proprio nessuno a sentire il freddo bagliore del tempo,
la vibrazione della mano intorpidita e delle labbra gettate lungo la strada.
(Dubravka Ugrešić, 1949-2023)
di Marijan Grakalić
Traduzione dal croato: Božidar Stanišić
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Marijan Grakalić (1957) è uno scrittore, poeta, storico e pubblicista croato. È direttore del portale di cultura e letteratura Radio Gornji Grad, uno dei più letti dell’ex Jugoslavia, al quale collaborano numerosi autori della regione; è il fondatore del Festival della Cultura di Gornji Grad, che si tiene ogni anno a Zagabria. Negli anni Ottanta e Novanta è stato direttore della nota casa editrice Azur, poi direttore della casa editrice Mladost.
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Di Dubravka Ugrešić sono usciti in lingua italiana:
- Il museo della resa incondizionata, traduzione di Lara Cerruti, Milano, RCS Libri Bompiani, 2002
- Vietato leggere, traduzione di Milena Djoković, Roma, Nottetempo, 2006
- Il ministero del dolore, traduzione di Lara Cerruti, Milano, Garzanti, 2007
- Baba Jaga ha fatto l’uovo, traduzione di Milena Djokovic, Roma, Nottetempo, 2011
- Cultura karaoke, traduzione di Olja Perišić Arsić e Silvia Minetti, Roma, Nottetempo, 2014
- Europa in Seppia, traduzione di Olja Perišić-Arsić e Silvia Minetti, Roma, Nottetempo 2016