Al Trieste Film Festival, l’evento di cinema centro-orientale più importante d’Italia, non è mai scontata alcuna vittoria.
In un concorso lungometraggi che include film già ampiamente premiati ai maggiori festival internazionali, come Metronom di Alexandru Belc, vincitore del premio Un Certain Regard alla regia a Cannes, o Safe Place di Juraj Lerotić, vincitore del premio al miglior debutto ed al miglior film della sua categoria al Festival di Locarno, le scelte della giuria del Trieste Film Festival, composta da Weronika Czołnowska, Beatrice Fiorentino, Stefan Ivančić per il concorso lungometraggi e da Rok Biček, Freddy Olsson e Julia Sinkevych per il concorso documentari non seguono mai i trend. L’anno scorso, a vincere il miglior film è stato Intregalde di Radu Muntean, e l’anno precedente fu la volta di Beginning di Dea Kulumbegashvili.
Così, il premio 2023 al miglior lungometraggio è stato assegnato all’austriaco Sonne, di Kurdwyn Ayub, con menzione speciale al film di Lerotić ed a Black Stone di Spiros Jacovides. Il concorso dei documentari ha invece coronato Scenes with my father di Biserka Šuran, con menzione speciale di A Fragile Memory di Ihor Ivan’ko. Il cortometraggio vincitore è stato Plima di Eva Vidan. Come spesso accade, i premi assegnati dal pubblico si discostano dalle scelte della giuria: Black Stone è stato eletto come miglior lungometraggio e The Hamlet Syndrome di Elwira Niewiera e Piotr Rosolowski come miglior documentario.
Il Trieste Film Festival ospita anche altri premi collaterali: il Premio Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, assegnato a The Hamlet Syndrome; Il Premio Cineuropa, assegnato a Butterfly Vision di Maksim Nakonechnyi, ed i premi del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, assegnati a Gli Orsi non Esistono di Jafar Panahi e Piccolo Corpo di Laura Samani.
La lista completa dei vincitori e dei premi è disponibile sul sito del Trieste Film Festival.