Avete presente “Carol of the Bells”, la canzone di Natale più famosa al mondo? La melodia di questa canzone è stata scritta da un compositore ucraino Mykola Leontovych agli inizi del XX secolo e fu eseguita per la prima volta nel 1916. Lentovych ha dedicato circa vent’anni all’elaborazione del brano, riscrivendo la canzone cinque volte. Infatti, Mykola Dymytrovych ha cercato di ottenere una combinazione armoniosa di polifonia popolare e suono classico degli strumenti musicali.
Come base, il compositore ha preso il testo di una famosa canzone popolare, che, secondo alcuni storici, è stata inventata durante l’epoca pagana. Il verso “Una rondine è tornata” («Прилетіла ластівочка») – suona all’inizio della canzone. Un fenomeno alquanto improbabile, considerando gli inverni freddi ucraini. Quindi, questo verso potrebbe essere una spiegazione al fatto che gli antenati festeggiavano l’inizio del nuovo anno in primavera, quando gli uccelli tornavano dallo svernamento.
“Shchedryk” – questo il nome del canto – fu eseguita per la prima volta nel 1916 dal coro dell’Università di Kiev, dove lavorava Mykola Leontovych. Il pubblico ha accolto la canzone molto calorosamente e la fama del maestro si è diffusa ben oltre i confini dell’Ucraina. Infatti, sei anni dopo, la melodia di “Schedryk” fu eseguita negli Stati Uniti dal coro di Oleksandr Koshyts durante un concerto alla Carnegie Hall di New York. Inoltre, è interessante notare che il testo inglese della canzone nella versione di Carol of the Bells appartiene al compositore di origine ucraina, Peter Vilgovsky. La canzone ha avuto un seguito felice. Ma al momento della sua esibizione negli Stati Uniti, il compositore Leontovych era morto da un anno, tragicamente assassinato. La causa della sua morte è da ricercarsi nella lotta per l’indipendenza ucraina.
Correva l’anno 1919, Symon Petljura era a capo della Repubblica Popolare Ucraina. A livello internazionale, Petljura desiderava far scoprire al mondo la cultura ucraina – a dimostrazione che l’Ucraina meritava di esistere uno stato indipendente, fiorente di cultura, lingua e tradizioni proprie. Così, egli decise di affiancare alla classica diplomazia anche la diplomazia culturale, servendosi degli artisti al posto dei diplomatici. Proprio durante questi anni, il coro di Oleksandr Koshyts si lancia in un tour mondiale, esibendosi in quarantacinque città diverse, tra cui Parigi, Londra, Amsterdam. Sfortunatamente, al termine di questo tour, gli esponenti del coro si trovarono senza patria. La Repubblica Popolare Ucraina era nel frattempo stata occupata dai bolscevichi e trasformata in Repubblica Socialista Sovietica Ucraina.
Mykola Leontovych ritornò alla casa natale, a Tulchin, nell’Ucraina occidentale. L’università dove lavorava era stata soppressa dai bolscevichi, ma un destino peggiore lo attendeva. Nella notte tra il 22 e il 23 gennaio 1921, Leontovych fu assassinato da un cekista sotto copertura, Afanasy Grishchenko, che aveva chiesto di passare la notte a casa dei Leontovych. Quando il medico arrivò, Leontovych era ormai morto dissanguato.
Oggi, 24 dicembre 2022, la Russia ha compiuto un altro attacco a Kherson contro il popolo ucraino, uccidendo otto persone. In questa notte che s’avvicina – notte santa, per molti – non c’è tregua all’orrore. Le note di Leontovych possano almeno essere una pausa, un pensiero verso chi soffre, prima di immergerci nuovamente nella festa e nei preparativi del tradizionale cenone.