Dal 22 Dicembre il cartellone delle sale italiane si arricchisce di ben due importanti film dell’Europa centro-orientale: EO di Jerzy Skolimowski e Fairytale – Una Fiaba di Aleksandr Sokurov.
Una curiosa coincidenza permette al pubblico italiano di scoprire due dei film più particolari che provengono dall’Est. Entrambi si discostano molto dal cinema di narrativa tipico, entrambi sperimentali nel vero senso della parola. Su un lato, la coproduzione italo-polacca EO, effettivamente forse il film polacco dell’anno a raggiungere la maggiore notorietà internazionale. Dall’altro, Fairytale – Una Fiaba di Alexandr Sokurov, presentata al Festival di Locarno e di fama minore, ma non per questo inferiore ad EO, anzi – tra i migliori film d’autore dell’Est del 2022. Un’opera difficile da classificare ma completamente in linea con le tematiche del regista russo.
Fairytale – Una Fiaba
Il titolo allude alla natura fantastica, quasi fiabesca. Precedentemente, nella recensione pubblicata in occasione dell’anteprima a Locarno, abbiamo voluto identificare in Fairytale un seguito della tetralogia sul potere di Aleksandr Sokurov, formata da Il Moloch, Toro, Il Sole e Faust. Attraverso l’uso di immagini di repertorio si immagina i quattro leader della Seconda Guerra Mondiale, Hitler, Mussolini, Churchill e Stalin, mentre attendono in una sorta di Purgatorio la chiamata all’aldilà. In parte Satira, in parte meditazione sulle figure dal forte potere demagogico, si tratta di un film dalle ambientazioni dantesche, unico e complesso. Sokurov non ha voluto presentare il film a Cannes, pur essendo tra i registi “esentati” dall’esclusione dei film di produzione russa indetto dalla Croisette – secondo alcune voci non fondate, in quanto il film di un suo protegé è stato rifiutato. Presentato in seguito al Festival di Locarno avuto una grandissima notorietà sullo scenario internazionale, Fairytale è decisamente una delle pellicole est europee meglio riuscite dell’anno, da parte di un regista – premiato con il Leone D’oro – tra i più ecclettici della contemporaneità.
La distribuzione italiana è affidata a Academy Two. Data la programmazione molto limitata, si consiglia di consultare il sito per verificare le sale disponibili.
http://https://www.youtube.com/watch?v=r1qHSA8tPdU
EO
Lo abbiamo descritto nella nostra recensione compiendo un parziale raffronto con Au Hasard Balthazar di Robert Bresson, con la nota che Skolimowski e la co-sceneggiatrice Ewa Piaskowska abbiano sottolineato in conferenza stampa che non era loro intenzione fare un remake del classico francese. EO racconta l’odissea di un asino che viene separato dal suo circo e che vaga all’interno del mondo umano. Il risultato è un film molto eterogeneo, che sceglie di adottare una serie di linguaggi molto differenti, senza però che venga perso il controllo del materiale. Jerzy Skolimowski, all’età di 84 anni, dirige un film molto diverso dalla filmografia che lo ha reso noto. Skolimowski ha firmato grandi thriller degli anni ’70-’80, come La Ragazza del Bagno Pubblico e Moonlighting, nell’ambito di una carriera parallela a quella di Roman Polanski. Il suo precedente film, 11 Minut, già presentava scelte sperimentali nel ripercorrere una lunga serie di storie intrecciate che avvengono nel medesimo lasso temporale, ma era ancora legato molto al genere del thriller. EO, invece, segna una dipartita netta verso una direzione molto diversa. EO ha raggiunto un successo notevole, premiato al Festival di Cannes con il premio della giuria e poche ore fa incluso nella shortlist per le nomination al Miglior Film Internazionale agli Oscar.
In Italia, il film viene distribuito da Arthouse e I Wonder Pictures. Più diffuso di Fairytale, comunque la sua presenza in sala risente dall’uscita di film statunitensi più mainstream; i canali social della casa di distribuzione permettono di localizzare il cinema d’essai più vicino.
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