Durante il Summit di Berlino 2022 i capi stato dei sei paesi dei Balcani hanno firmato tre accordi sulla mobilità regionale e una dichiarazione in tema di sicurezza energetica.
Si è tenuto a Berlino lo scorso 3 novembre il Summit 2022 sui Balcani Occidentali al quale hanno partecipato i primi ministri dei sei paesi interessati, Serbia, Kosovo, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania e Macedonia del Nord, insieme ai rappresentati delle istituzioni dell’Unione europea e del Regno Unito. Al termine del vertice sono stati firmati tre accordi tra i sei paesi in materia di mobilità regionale, a cui presto dovranno farne seguito altri per completare il “Mercato Regionale Comune”.
Gli accordi
Il primo accordo raggiunto a Berlino prevede l’utilizzo del semplice documento d’identità per i viaggi all’interno della regione. Questo accordo riguarda in particolare i cittadini del Kosovo e della Bosnia-Erzegovina, i quali fin dal 2008 necessitavano del visto per viaggiare tra i due paesi mentre adesso potranno farlo con il solo documento d’identità. La Bosnia-Erzegovina insieme alla Serbia difatti non riconosce l’indipendenza del Kosovo, il che ha ostacolato le relazioni e gli scambi tra Pristina e Sarajevo.
Gli altri accordi raggiunti riguardano il riconoscimento reciproco di titoli accademici e qualifiche professionali per specifici lavori, quali ad esempio architetti e dentisti. Gli accordi permetteranno ai cittadini che abbiano conseguito tali titoli di poterli spendere a livello lavorativo anche negli altri paesi della regione e ciò dovrebbe influire positivamente sull’occupazione, un tema cruciale in molti dei paesi balcanici.
La sicurezza energetica
Durante il vertice di Berlino è stato trattato anche il tema energetico e a riguardo i sei primi ministri hanno condiviso e firmato una dichiarazione sulla cooperazione in materia di sicurezza energetica. I rispettivi governi si sono impegnati a raddoppiare gli sforzi per attuare l’Agenda verde per i Balcani Occidentali allineata al Green Deal Europeo.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, come già annunciato nel precedente viaggio fatto nella regione, ha confermato l’impegno di Bruxelles sul fronte dell’energia. L’Unione Europea stanzierà un pacchetto da un miliardo di euro in sovvenzioni che sarà diviso in due parti: la prima parte disponibile a gennaio sarà suddivisa tra i sei paesi, mentre la seconda parte disponibile successivamente andrà a promuovere, tramite il Piano economico e di investimenti, la diversificazione energetica, la produzione di energia rinnovabile e le interconnessioni di gas ed elettricità. Le misure economiche a breve termine andranno a sostenere la diversificazione energetica mentre le risorse stanziate a medio termine serviranno a sostenere invece progetti di generazione di energia rinnovabile su larga scala.
Le tensioni tra Serbia e Kosovo
Durante il summit, non sono mancati i riferimenti ad altre questioni politiche al momento sul tavolo. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha esortato i paesi a superare i conflitti regionali che presistono nella regione, con un chiaro riferimento al processo di normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo che a parere dello stesso cancelliere dovrebbe essere accelerato e portato a termine. Tra i due paesi è ancora aperta la cosiddetta “guerra delle targhe” e in Kosovo continua la protesta di poliziotti, giudici e politici di etnia serba, che si sono dimessi dal proprio incarico per non eseguire le nuove norme decise dal governo di Pristina.
Questo tema è stato poi ripreso dal successivo Forum per la Pace tenutosi a Parigi qualche giorno dopo. In questo caso, è stato il presidente francese Emmanuel Macron ad esortare le parti a trovare un accordo, tramite incontri separati con il presidente serbo Aleksandar Vučić e il primo ministro kosovaro Albin Kurti.
Il Processo di Berlino
Il Summit sui Balcani è un vertice organizzato nell’ambito del Processo di Berlino ovvero una piattaforma comune per i paesi dei Balcani Occidentali istituita nel 2014 dall’allora cancelliera Angela Merkel. Gli obbiettivi del Processo sono accelerare un più stretto allineamento dei paesi con l’UE e promuovere l’integrazione regionale cosi da favorire la pace, l’economia e la crescita. Nel corso degli anni si sono tenuti Summit in varie città d’Europa tra cui Sofia, Trieste e Tirana.
Gli accordi firmati a Berlino in materia di mobilità regionale e occupazione sono certamente una buona notizia per l’intera regione e per i suoi cittadini molto spesso frenati dai visti imposti dai vari paesi. In tema di energia la dichiarazione firmata rischia di avere più che altro valore formale. In questo senso dovranno essere i governi dei vari paesi a rendere effettiva e concreta la dichiarazione firmata a Berlino.
Foto: Ministero Esteri