Ordo Iuris, la fondazione polacca che si è fatta promotrice di varie iniziative di stampo conservatore (tra cui la legge ulteriormente restrittiva sull’aborto) nel Paese, sembra gravata da crescenti difficoltà economiche. Nell’ultima newsletter, ricevuta nei giorni scorsi dai simpatizzanti dell’organizzazione, il presidente Jerzy Kwaśniewski lancia l’allarme: “La nostra situazione finanziaria mette in discussione la possibilità di procedere ulteriormente nella missione del nostro Istituto”. In particolare, Kwaśniewski dice che il debito accumulato di svariate migliaia di złoty polacchi non permette più a Ordo Iuris di lottare in difesa della vita, delle famiglie e della libertà, costringendo la fondazione a rinunciare a molti dei propri progetti “ambiziosi”; per questo, egli si rivolge direttamente ai sostenitori chiedendo un aiuto concreto: “Le sarò grato se vorrà prendere in considerazione un pagamento in favore dell’Istituto per un importo di 30, 50, 100 zloty o qualsiasi altro importo che vorrà determinare”.
Del resto, la notizia circa lo stato (pessimo) delle casse di Ordo Iuris è solo l’ultima di una nutrita serie di notizie negative. Pochi giorni fa si è saputo che il Collegium Intermarium, l’università creata da Ordo Iuris e basata sulla divulgazione dei valori dell’etica cristiana, in risposta alla crisi dell’educazione di livello più alto, per l’anno 2022 ha avuto solo sei richieste di iscrizione (quattro delle quali accettate); un anno prima, avevano iniziato lì i loro studi quindici studenti, poi rimasti dieci. “Il numero di studenti nel nostro ateneo è ottimale”, aveva però replicato il rettore, Tymoteusz Zych.
La fondazione di Ordo Iuris rimanda al 2013 e alla creazione dell’organizzazione Piotr Skarga, a propria volta derivata dalla brasiliana Tradição, Família e Propriedade. Negli anni, attraverso varie inchieste condotte anche dalle personalità più in vista dello Sciopero generale delle donne polacche, che si oppone alla nuova legge sull’aborto, si sono sollevate polemiche in merito a finanziamenti che Ordo Iuris avrebbe ricevuto dal Cremlino. La Fondazione, tuttavia, nega questi addebiti (si veda RETTIFICA richiesta dalla Fondazione Ordo Iuris).
A livello internazionale, proprio il venir meno degli aiuti russi, indirizzati adesso principalmente verso la guerra, parrebbe aver indebolito la fondazione. A livello interno, invece, le prime crepe hanno incominciato a manifestarsi verso la fine del 2021, quando alcuni membri di Ordo Iuris hanno palesato la propria insoddisfazione per la “piega” che stava prendendo l’istituto, passato dall’ambizione di voler essere un think-tank di alto livello alla realtà costituita da una sorta di società per azioni radicalmente omofoba. Un colpo ulteriore alla credibilità di Ordo Iuris è stato assestato, all’inizio del 2022, dagli scandali e dai divorzi tra le cariche più alte dell’organizzazione. Certamente non un bel biglietto da visita per chi ambisce a difendere (e imporre) un’immagine tradizionale della famiglia; anche perché tali separazioni, mettendo gli uni contro gli altri i protagonisti, hanno portato alla creazione di una fondazione concorrente, ovvero l’Instytut Logos, che tenta sempre più di occupare lo spazio di manovra di Ordo Iuris.