Il premio Principessa delle Asturie, i Nobel spagnoli assegnati a Oviedo a partire dal 1981, per la sezione Comunicazione ed umanistica è andato quest’anno ad Adam Michnik, fondatore e storico direttore del quotidiano polacco “Gazeta Wyborcza”. Alla base del riconoscimento della giuria si legge: “Michnik è uno dei più noti e straordinari difensori dei diritti umani in Polonia”. Michnik si oppone alla politica del Partito operaio unificato polacco (PZPR) sin da giovanissimo, tanto da venire arrestato già a ventidue anni, nel 1968. In seguito, assieme a Jacek Kuroń, fonda il Comitato di difesa degli operai (KOR) e confluisce nelle file di Solidarność. Alla vigilia delle prime elezioni (semi)libere in Polonia del giugno 1989 gli viene affidato il compito di strutturare e portare avanti il quotidiano che rappresenti le idee di Solidarność, “Gazeta Wyborcza”, per l’appunto, attivo ancora oggi.
Nel suo intervento Michnik ha rievocato il periodo di Solidarność, sottolineando come l’esperienza spagnola sia stata preziosa per lui e per chi lottava con lui contro l’egemonia sovietica: “L’esperienza spagnola ci ha insegnato come resistere alla dittatura e come cercare una strada per la democrazia attraverso il dialogo e il compromesso. L’idea era che la forza degli argomenti avrebbe sostituito l’argomento della forza”.
Quindi, l’inevitabile identificazione della sua opera con quella del “suo” giornale: “Questo straordinario Premio è, in fondo, un premio non per me, ma per “Gazeta Wyborcza”, quotidiano nato con la democrazia polacca nel 1989. “Gazeta Wyborcza” ha difeso due valori inestimabili nel mondo della democrazia: libertà e verità. Oggi questi valori sono nuovamente minacciati dall’aggressione banditesca del regime di Putin contro l’Ucraina. Questa guerra è, infatti, una guerra contro l’intero mondo della democrazia. Ogni giorno vediamo immagini orribili di rapine, stupri, torture e omicidi dell’esercito di Putin in Ucraina. Ma ricordiamoci che Putin non è la Russia. Ecco perché dobbiamo continuare a ricordare quei russi che si oppongono a questa barbarie ed esprimono la loro opposizione ad alta voce”. Michnik, infine, ha sottolineato che Putin non può vincere questa guerra e che sostenere l’Ucraina è il dovere di ogni democratico nel mondo.