L’Ungheria sta cercando le strategie migliori per sostenere la crisi dell’economia e della finanza. In questi giorni i giornali di tutto il mondo commentano la situazione ungherese e ipotizzano i prossimi sviluppi. Vediamo quali misure anti-crisi sono già state decise in questo riepilogo dell’Ambasciata d’Italia a Budapest. Il Ministro dello Sviluppo e delle Politiche Economiche Gordon Bajnai ha annunciato un programma di investimenti pari a 1.800 miliardi di fiorini, circa 6 miliardi di euro, volto ad attenuare l’impatto della crisi economica e finanziaria in Ungheria.
I tre obiettivi principali sono: ripresa della domanda e degli investimenti, sopravvivenza delle imprese e conservazione dei posti di lavoro. Nei prossimi 18 mesi, il Governo avvierà 636 grandi progetti, finanziati per l’85% dai fondi UE, tra cui il rinnovo di scuole e ospedali, lo sviluppo di aree urbane, la costruzione di oltre 400 km di ferrovie e 350 km di strade e autostrade. La parte più ingente dei finanziamenti, 1.270 miliardi di fiorini, è stata allocata per il settore dei trasporti, 300 miliardi sono stati stanziati per la tutela ambientale e 71 miliardi per il rinnovo urbano. Allo scopo di far sì che le compagnie ungheresi siano in grado di detenere risorse e allontanare il rischio di fallimento, il Governo ha già reso disponibile più di 560 miliardi di fiorini, sotto forma di speciali facilitazioni creditizie, garanzie di credito e sovvenzioni sul tasso d’interesse. Infine, il più importante compito di breve termine che il Governo si è posto per il 2009 è il salvataggio del maggior numero di posti di lavoro possibile, proseguendo il cammino già iniziato negli ultimi quattro mesi. Il Ministro delle Politiche Sociali e del Lavoro Erika Szucs ha dichiarato che questo piano di 36 miliardi di fiorini – 122,85 milioni di euro – potrebbe essere in grado di salvare 100.000 posti di lavoro. Di questi 36 miliardi di fiorini, il Governo ne ha già stanziati 16, mentre gli altri 20 arriveranno dall’Unione Europea all’inizio del mese di Aprile. Per quanto riguarda i fondi già stanziati, 6 miliardi di fiorini dovrebbero essere distribuiti attraverso la National Employment Public Foundation, e i restanti 10 attraverso i fondi regionali per la gestione della crisi e i centri per l’impiego.