L’ex premier macedone Gruevski è stato condannato ad altri nove anni di prigione. Nel frattempo, la sua azienda in Ungheria va a gonfie vele.
Una nuova sentenza della Corte Penale di Skopje ha condannato l’ex premier macedone Nikola Gruevski a nove anni di prigione per abuso di potere. Gruevski avrebbe infatti fatto demolire nel 2011 un palazzo in costruzione di proprietà di Fiat Canoski, a capo del Partito per un Futuro Europeo, staccatosi dalla coalizione di governo allora guidata dal partito di Gruevski (VMRO-DPMNE, centrodestra) e associatosi all’opposizione.
Assieme a Gruevski sono stati accusati anche l’ex ministro dei Trasporti, Mile Janakieski, e l’allora sindaco di Skopje, Gazi Baba, condannati rispettivamente a tre e quattro anni di reclusione. Entrambi avrebbero aiutato il premier a mettere su il piano di vendetta. I verdetti di primo grado sono soggetti ad appello: i tre interessati hanno già dichiarato la loro innocenza. Il caso, denominato “TNT”, era stato rivelato dai socialdemocratici, all’epoca all’opposizione, sette anni fa, quando fu divulgata una conversazione telefonica tra Gruevski e Janakieski: i due discutevano della distruzione del complesso residenziale “Cosmos”.
16 anni e mezzo di reclusione
La condanna si aggiunge ad una serie di sentenze emesse di recente contro Gruevski. La prima di queste aveva spinto l’ex primo ministro a fuggire in Ungheria nel 2018, accolto a braccia aperte dal primo ministo ungherese Viktor Orbán. Gruevski era allora stato condannato a due anni di prigione per aver acquistato illegalmente una limousine. Un altro anno e mezzo di prigione gli è stato poi assegnato nel 2020, questa volta per incitamento ad un’aggressione di massa di una circoscrizione della capitale in mano all’opposizione. Nell’aprile 2022, infine, Gruevski è stato condannato a sette anni di reclusione per aver sottratto fondi al suo partito ed averli utilizzati per degli acquisti illeciti di proprietà. Quest’ultima condanna, così come la più recente, non è ancora definitiva.
Gruevski sostiene che tutte le accuse siano politicamente motivate, guidate dal desiderio di vendetta dei socialdemocratici, ora al governo.
Ottimi affari a Budapest
Nel frattempo, alcuni media ungheresi fanno sapere che l’azienda dell’ex premier macedone, la I.C.I.C. Ltd, avrebbe incassato €10.000 netti nei primi cinque mesi di attività. La compagnia è stata registrata in una casa abbandonata e senza segni d’attività a qualche chilometro da Budapest. I.C.I.C. dovrebbe offrire servizi di consulenza aziendale, nonostante possegga licenze per numerose attività (vendita all’ingrosso di porcellana, oggettistica in vetro, cibo, bevande, tabacco e servizi di PR, pubblicità e comunicazione).
I media locali, di fronte all’assenza di informazioni chiare, puntano il dito sugli stretti rapporti tra Gruevski ed il governo ungherese, ed in particolare sul ministro degli Esteri Péter Szijjártó, il quale ha incontrato regolarmente Gruevski. Il ministro ha tuttavia dichiarato al parlamento che le visite avevano l’obiettivo di studiare la situazione politica nei Balcani occidentali, visto che Gruevski è stato primo ministro della Macedonia del Nord per dieci anni.
Il gruppo di potere di Orbán, fortemente beneficiario di agevolazioni economiche, si è arricchito di un nuovo membro?
Foto: European People’s Party, flickr