cannes est

CINEMA: Inizia il Festival di Cannes, tra Zelensky e pellicole dell’Est

Il 17 maggio è iniziato il 75° Festival del cinema di Cannes: nella selezione come ogni anno film e cineasti est europei rilevanti

Il festival aperto da Zelensky

Cannes è un festival sempre attento alla contemporaneità ed alle questioni attuali, e lo dimostra la scelta dell’oratore che ha introdotto la cerimonia d’apertura di questa edizione: il presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky, in collegamento video. Il leader, com’è noto, è strettamente legato al mondo del cinema, essendo stato in passato attore, ma anche sceneggiatore e in minor misura regista, elemento spesso sfruttato anche prima dello scoppio della guerra dagli avversari, che non hanno mai cessato di ridicolizzarlo o di descriverlo come una figura di “comico di bassa lega”.

Zelensky nel suo collegamento ha fatto riferimento proprio ad un maestro della commedia più eccelsa, Charles Chaplin, ed al ruolo trainante che il suo film Il Grande Dittatore (1940) ha avuto nello smuovere l’opinione pubblica. Si è soffermato inoltre sul ruolo che ha avuto il grande schermo sia nel supportare che nell’opporsi alle dittature, riferendosi a Vladimir Putin esclusivamente con questo appellativo, ed esortando il cinema contemporaneo a non restare neutro, ed a schierarsi apertamente. Proprio per evitare scandali, il film di apertura ha subito una modifica nel titolo, originalmente Z e cambiato in Coupéz!, onde evitare un nesso con la lettera diventata simbolo dell’invasione russa dell’Ucraina.

Tre film ucraini in concorso

La selezione di quest’anno è varia, ma include una presenza nutrita del cinema est europeo. Spicca la presenza di cinema ucraino, con tre titoli: Butterfly Vision di Maksim Nakonechnyi, presentato nella sezione “Un Certain Regard”, e due opere documentarie come proiezioni speciali: The Natural History of Destruction di Sergei Loznista (già miglior regista nella sezione “Un Certain Regard” per Donbass nel 2018), e l’aggiunta all’ultimo minuto di Mariupolis 2 del regista lituano Mantas Kvedaraviricius, morto nel conflitto, composto dal materiale girato dal regista e montato postumo dai collaboratori (seguito ideale del primo suo film, Mariupolis). La sezione “Un Certain Regard” inoltre è arricchita da The Silent Twins, prima opera in lingua inglese della regista Agnieszka Smoczynska, nota per il musical-horror The Lure (Córki dancingu).

In anteprima la pellicola del dissidente russo Serebrennikov

Il concorso comprende tre importanti figure del cinema est europeo: il 18 viene presentato in anteprima mondiale Tchaikovsky’s Wife di Kirill Serebrennikov, regista russo dissidente che attualmente vive in Francia, che già l’anno scorso ha gareggiato con il surreale Petrov’s Flu – Febbre Russa. Il celebre attore-regista Jerzy Skolimowski, noto recentemente per i suoi ruoli in Avengers e in La Promessa dell’assassino di David Croenenberg (anche lui in concorso con Crimes of the Future), che come regista si è distinto per La ragazza del bagno pubblico, Moonlighting ed altre produzioni anglofone e che, dopo il suo recente film 11 Minuti, torna per la prima volta a dirigere un film nella madrepatria con EO. Infine, dopo sei anni di silenzio, il regista Cristian Mungiu, figura di spicco del cinema rumeno contemporaneo e palma d’oro nel 2007 per 4 Mesi, 3 Settimane, 2 Giorni, torna alla croisette con R.M.N.

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

Leggi anche

RUSSIA e UCRAINA: Il ritorno di Trump, l’Occidente al bivio

Le elezioni americane del 6 novembre ci (ri)consegnano il 47° presidente degli Stati Uniti d’America: …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com