Il secondo round è finito. E il risultato è un bel pareggio, da cui entrambi i partecipanti escono con il sorriso e la promessa di ottimi affari in vista. Il terzo invece –lo spettatore- guadagna solo preoccupazioni.
Israele e la Cipro greca iniziano una nuova fase della loro relazione che si prospetta di stretta collaborazione su piani strategici come quelli dell’energia e della difesa militare. La nuova amicizia tra i due è sancita dalla visita di Netanyahu a Nicosia – la prima in assoluto di un capo di governo israeliano sull’isola – programmata per il 16 febbraio per discutere “solo di gas”, a sentire il premier dello stato ebraico. Non è difficile intuire, tuttavia, che l’incontro avesse lo scopo di stringere relazioni su ben più fronti.
È necessario tornare un momento indietro per capire i presupposti dell’accordo bilaterale che ne è risultato e, più precisamente, indietro di un giorno. La cooperazione tra i due è stata resa possibile, infatti, grazie ad un primo, importante round. Il 15 febbraio il governo greco-cipriota ha dato il via alla seconda tornata di permessi di esplorazione per la ricerca di risorse minerarie nella costa. Il provvedimento riguarda gran parte della costa meridionale dell’isola e, tra i “settori” dedicati all’esplorazione, ve ne sono alcuni che comprendono zone di competenza territoriale turca.
Inoltre, ricorda il governo di Ankara, con questa azione si lede il recente accordo tra la società petrolifera statale turca (TPAO) e l’amministrazione di Cipro del nord per le prospezioni sul tratto settentrionale della costa. La Turchia ha tempestivamente denunciato le intenzioni cipriote e ha dichiarato che “prenderà tutte le misure necessarie” per impedire le esplorazioni nelle zone contese. La tensione tra le due amministrazioni aveva dunque già raggiunto picchi allarmanti nel corso di questa settimana.
La futura alleanza che si prospetta con l’incontro tra Netanyahu e Christofias rappresenta un’ulteriore grana per il governo di Erdogan. A guardar bene, gli ultimi avvenimenti si inseriscono perfettamente nello stato attuale delle relazioni nell’area. Sia la Cipro greca che Israele hanno mosso passi decisi di allontanamento dalla Turchia. Il coronamento era l’alleanza. Il mare delle questioni che vi ruotano attorno è torbido e certamente il capitolo energetico richiederebbe da sé molte analisi: le ipotesi di cooperazione contemplano anche la possibilità di un gasdotto che serva Israele e Cipro del sud aggirando gli “scogli” politici come la Turchia.
Come già sottolineato, il discorso non si conclude qui. Già prima dell’incontro i commentatori parlavano di una possibile richiesta da parte di Israele di utilizzare la base militare cipriota di Paphos per i cacciabombardieri del proprio esercito, presumibilmente puntati verso Teheran.
Dopo decenni di relazioni tiepide il primo avvicinamento tra i due paesi vede moltissima carne al fuoco.
Hanno infatti scoperto un giacimento enorme davanti alle coste Israeliane, Il che crea problemi territoriali col Libano (Linea azzurra) e Cipro sara’ la prima tappa della pipeline che arrivera’ in Grecia…
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
la Persia era tempo addietro l’avamposto Americano rispetto all’est guerrafondaio(?).Oggi l’europa,supportando la Cipro Greca,garantisce gli USA e il suo braccio armato(N.A.T.O.)per tramite l’innesto politico/economico/militare dello stato d’Israele.Con quest’atto di abdicazione l’Europa di fatto apre il percorso d’inserimento di questo stato nella nuova e futura N.A.T.O.
http://www.defencegreece.com/index.php/2012/01/cyprus-hydrocarbons-a-presentation/