BIELORUSSIA: Mosca chiederà a Lukashenko di entrare in guerra

Lukashenko è oggi a Mosca: Putin gli chiederà di entrare in guerra contro l’Ucraina. Saprà il leader bielorusso resistere a questa scelta tragica?

L’incontro  organizzato in Turchia tra i Ministri degli esteri ucraino e russo Kuleba e Lavrov si è concluso con un nulla di fatto. Di cessate il fuoco non si è nemmeno parlato, e Lavrov ha dichiarato che di quello si devono occupare le delegazioni che si incontrano in Bielorussia. E’ chiaro che senza un cessate il fuoco qualsiasi trattativa non ha reale serietà. Lavrov ha anche dichiarato seraficamente che la Russia non ha aggredito nessuno.

Tra le consuete evidenti assurdità traspare comunque la volontà dell’aggressore di portare a compimento l’invasione dell’Ucraina, e solo le difficoltà incontrate sul campo e l’eroica resistenza degli ucraini, superiore a qualunque attesa, lo hanno sinora impedito. La tenuta psicologica dell’aggressore è sottoposta a serie difficoltà, il blitzkrieg desiderato è ormai fallito, le sanzioni occidentali stanno manifestando una potenza inattesa, capace di mettere in ginocchio l’economia russa in un breve lasso di tempo, e proprio in questa difficoltà crescono i rischi di comportamenti gravi ed inconsulti e di azioni in grado di portare a conseguenze estreme.

Ora, possediamo informazioni secondo cui l’intenzione del Cremlino è quella di trascinare in guerra con sé la Bielorussia. In questi giorni ha espresso a Lukashenko la propria forte richiesta, e il Presidente bielorusso ha manifestato resistenza: non è in grado a suo dire di prendere una tale decisione senza consultare le forze armate e la nazione. Il Cremlino lo ha convocato a Mosca, e già oggi Lukashenko sarà in visita in Russia, anche fisicamente ostaggio di chi ha salvato il suo regime al  momento delle grandi proteste dopo le elezioni. Si tratterà probabilmente del suo viaggio più difficile.

Tutti gli osservatori sanno che Lukashenko, per salvarsi dalle proteste si è praticamente consegnato al potere russo, e ora il capo del paese fratello gli sta chiedendo una decisione tragica.  La Russia è disposta a tutto pur di piegare la resistenza ucraina, e sta reclutando milizie in Siria da riversare sul fronte dell’aggressione. Senza l’intervento di forze fresche non riuscirà probabilmente ad aver ragione dell’Ucraina, e quindi è disposto a qualunque soluzione.

Nei giorni scorsi si è avuta notizia di un forte scontento negli alti gradi militari bielorussi rispetto a qualsiasi collaborazione nell’attacco all’Ucraina, e già è grave la responsabilità storica di aver consentito ai russi di attaccare dal territorio bielorusso. Sarà interessante verificare se l’esercito bielorusso se la sentirà di aggredire un paese veramente fratello, con cui non ha alcun motivo di combattere. Momenti drammatici sembrano attendere il paese e il suo Presidente, nelle mani di Mosca.

Foto: Kremlin.ru

Chi è Giovanni Catelli

Giovanni Catelli, cremonese, è scrittore e poeta, esperto di cultura e geopolitica dell’Europa orientale. Suoi racconti sono apparsi in numerose testate e riviste, tra cui il Corriere della Sera, la Nouvelle Revue Française, Nazione Indiana, L’Indice dei Libri. Ha pubblicato In fondo alla notte, Partenze, Geografie, Lontananze, Treni, Diorama dell'Est, Camus deve morire, Il vizio del vuoto, Parigi e un padre (candidato al Premio Strega 2021). Geografie e Camus deve morire (con prefazione di Paul Auster) sono stati tradotti in varie lingue. Collabora con Panorama e dirige Café Golem, la pagina di cultura di East Journal. Da più di vent'anni segue gli eventi letterari, storici e politici dell'Europa orientale, e viaggia come corrispondente nei paesi dell'antico blocco sovietico.

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