La guerra nel cuore dell’Europa imperversa e sembra voler cancellare la memoria collettiva del suo popolo. L’attacco sferrato ieri contro la torre della televisione di Kyiv ha colpito il sito storico di Babyn Yar in cui sorge l’omonimo memoriale dedicato alle vittime dell’Olocausto. Emblema degli orrori del nazismo durante l’occupazione tedesca, il massacro di Babyn Yar costò la vita a più di 33mila persone tra ebrei ucraini e prigionieri di guerra.
La storia del memoriale
La costruzione del memoriale è iniziata nel 2016 e doveva concludersi entro settembre 2021 in vista dell’80esimo anniversario delle atrocità. Costo totale stimato: 100 milioni di dollari.
Nonostante l’approvazione da parte del governo ucraino e dello stesso presidente Volodymyr Zelensky, l’intelligencija si è opposta al progetto del memoriale, ritenendolo l’espressione della volontà di una cerchia di filantropi arricchiti facendo affari in Russia. I ritardi accumulati per ottenere le autorizzazioni sommati a dubbi sull’integrità morale dei finanziatori erano alla base delle argomentazioni di chi avrebbe invece preferito un progetto interamente finanziato dallo stato.
Un’altra ragione di malcontento aveva a che fare con la direzione artistica del memoriale, accusata di spettacolarizzazione dell’Olocausto.
Il messaggio della direzione del memoriale
In un comunicato pubblicato ieri, la direzione del Babyn Yar Holcaust Memorial Center ha condannato l’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina, ritenendola responsabile di crimini conto l’umanità.
Di seguito la traduzione di un estratto:
“In quanto esperti che lavorano con la ricerca e la commemorazione dell’Olocausto, siamo profondamente indignati dal fatto che il paese aggressore abbia usato la retorica genocida per giustificare le sue azioni vergognose. La Russia ha volgarmente strumentalizzato la retorica antinazista e sta cercando di assumere il ruolo di combattente contro il nazismo. Ricordiamo alla leadership russa che Kiev, Kharkiv, Kherson, Mariupol e altre città ucraine sono state sottoposte per l’ultima volta ai massicci bombardamenti della Germania nazista durante la seconda guerra mondiale, ora stanno bruciando sotto i colpi dell’esercito di Putin, sotto il falso e narrativa oltraggiosa di “denazificare” l’Ucraina e il suo popolo”.
I firmatari hanno proseguito affermando:
“In qualità di esperti nella ricerca sui crimini contro l’umanità, raccoglieremo e registreremo accuratamente le prove dei crimini contro l’umanità commessi dagli aggressori russi. Creeremo un database per la Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite all’Aia. Il nostro Consiglio Accademico ha già indirizzato una lettera al Procuratore della Corte Penale Internazionale. Solo una presa di posizione e un’azione congiunta possono sconfiggere il male”.
Zelensky bacchetta chi sta in silenzio
Zelensky ha indirettamente sottolineato l’ipocrisia di chi non ha espresso solidarietà dopo l’attacco su Babyn Yar. “Che senso ha dire “mai più” se poi il mondo tace? La storia si ripete..” recita il tweet del presidente ucraino.
Si contano almeno 5 vittime che vanno ad aggiungersi alla lunga lista dei caduti in meno di una settimana dall’inizio dell’invasione russa.
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Foto: Flickr