Per l‘Oman il nuovo petrolio sono i dati raccolti dai satelliti in orbita intorno alla terra: per costruirli si affida a un‘azienda polacca
Il sultanato dell’Oman ha commissionato a una società con sede a Breslavia progettazione e costruzione di un satellite per monitorare la Terra. Come ha spiegato Grzegorz Zwolinski, amministratore delegato di SatRevolution all’agenzia di stampa polacca Pap, il sultanato vuole investire in ricerca e tecnologia spaziale, in virtù di una strategia economica che mira a ricavare profitti dai dati ottenuti dai satelliti, “il petrolio del mondo moderno”.
Il controllo di raccolti e infrastrutture è il “nuovo petrolio”
La SatRevolution ha sottoscritto un accordo preliminare con l’Oman a inizio febbraio. Entro la prima settimana di marzo deve presentare i dettagli della realizzazione agli incaricati dell’Università di Mascate, e nei successivi tre mesi si attende la firma del contratto esecutivo. Quello che dovrebbe essere realizzato a Breslavia è più precisamente un nanosatellite, formato da moduli di dimensioni ridotte, che peserebbe al massimo una decina di chili.
Insomma un oggetto anche abbastanza “maneggevole”, destinato a muoversi in orbita intorno alla Terra. L’obiettivo di questo e di altri satelliti sui quali puntano gli omaniti, è fornire immagini utili per agricoltura, logistica o distribuzione. I dati ad esempio possono essere utili per monitorare infrastrutture sensibili, reagire rapidamente alle perdite di un gasdotto, prevedere raccolti agricoli e prezzi di mercato, o sorvegliare frane ed eruzioni vulcaniche.
La SatRevolution punta al primato nel settore
Non è il primo incarico che l’Oman affida alla SatRevolution, azienda fondata nel 2016 con una sessantina di dipendenti. In estate dovrebbe essere lanciato dal Regno Unito un altro satellite, commissionato l’anno scorso, in collaborazione con la Virgin Orbit dell’imprenditore britannico Richard Branson. La società di Breslavia ambisce a diventare uno dei primi operatori mondiale per l’osservazione della terra.
Sono circa cinquanta, stando ai dati del ministero polacco dello Sviluppo e della tecnologia, le aziende polacche del settore spaziale. Almeno cinque operano sul mercato internazionale. Secondo il ministero questa è una delle industrie in più rapida crescita, e nel giro di una dozzina di anni potrebbe diventare tra i settori più conosciuti della Polonia sui mercati internazionali.
Un mercato da 140 miliardi di dollari
L’Euroconsult, società che si occupa di analisi di mercato, stima che il valore totale del mercato globale dei servizi di immagini satellitari può raggiungere i 140 miliardi di dollari in quattro anni. Invece, secondo la Bank of America, entro il 2023 il settore spaziale globale potrà valere circa un trilione e mezzo di dollari. La Polonia non è perciò rimasta alla finestra: dal 2014 è operativa la Polsa, agenzia spaziale che coordina tutte le attività del settore nel paese, oltre a preoccuparsi di creare relazioni con i principali operatori europei e americani.
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Immagine dalla pagina Facebook della SatRevolution