Bielorussia nuova costituzione

BIELORUSSIA: Lukashenko eterno? Una nuova costituzione per restare al potere

Una nuova Costituzione che consente a Lukashenko di mantenere il potere “a vita” sul paese dovrà presto essere approvata dai cittadini…

Una nuova Costituzione, proposta dal presidente Aleksandr Lukashenko, dovrà essere approvata con un referendum popolare il prossimo 27 febbraio. Il 50% dei voti a favore sarà sufficiente per farla entrare in vigore [1]. Dopo aver represso nel sangue le proteste che hanno seguito la sua contestata rielezione, siamo di fronte all’ennesimo tentativo di Lukashenko di proteggere la propria persona e mantenere il potere il più a lungo possibile, eliminando il limite dei mandati e accrescendo il potere del presidente. Ma cosa cambia davvero rispetto alla Costituzione precedente?

L’importanza della memoria collettiva

Prima di tutto, in un ambiente internazionale teso, in cui i rapporti tra l’Occidente (guidato dalla NATO) e la Russia di Putin sono in continuo deperimento, Lukashenko punta a eliminare qualsiasi forma di cooperazione con i paesi occidentali, punto di appoggio per l’opposizione guidata da Svetlána Tikhanovskaya. Per farlo, utilizza l’arma del patriottismo e dell’orgoglio nazionale introducendo l’obbligo per il cittadino di conservare e diffondere la memoria collettiva riguardo alle imprese del popolo bielorusso durante la Grande guerra patriottica[2].

La memoria ha un ruolo strategico e, come dimostrato da altri paesi dell’est Europa, ad esempio la Polonia guidata dal partito Diritto e Giustizia (Prawo i Sprawiedliwość), può essere facilmente utilizzata dal governo in carica per convincere i cittadini della necessità di mantenere le cose come stanno.

Lukashenko punta a dipingere l’Occidente come unico responsabile della situazione difficile del paese, dalla quale la Bielorussia si sarebbe ripresa solo grazie all’azione dell’attuale capo di stato. Trasformando “gli altri” in avversari e non in potenziali collaboratori, Lukashenko e il suo governo diventerebbero l’unico punto fermo.

Le dichiarazioni strategiche sul nucleare

L’aggiunta nell’articolo 46, che si riferisce alle politiche ambientali, di una frase dedicata al nucleare diventa occasione per comunicare alla comunità internazionale le apparenti intenzioni pacifiche del paese. Il recente approccio bielorusso a questo tipo di risorsa energetica ha sollevato polemiche da parte dell’Europa soprattutto a seguito della scelta di costruire la prima centrale bielorussa nella città di Astravyets, a soli 55 chilometri dalla capitale lituana. Con la nuova Costituzione il presidente sembra voler garantire alla comunità internazionale che il nucleare sarà sviluppato per scopi civili.

Nuove regole per la guida del Paese

Il nuovo testo costituzionale prevede l’introduzione di un limite di due mandati consecutivi [3] mentre parte del potere verrebbe affidata a un nuovo organo, l’Assemblea Popolare Bielorussa [4] che potrebbe essere presieduta dal presidente uscente, ovvero dallo stesso Lukashenko. L’Assemblea deterrebbe grandi poteri: sarebbe, ad esempio, responsabile per l’elezione dei giudici e del presidente della Corte suprema e per l’annullamento di atti giuridici ritenuti “contrari alla sicurezza nazionale”.

Piuttosto che una norma volta a favorire il ricambio al vertice dello Stato, si tratta di un modo per garantirsi, da parte di Lukashenko, un ruolo di potere anche in presenza di un nuovo capo di stato, il quale si troverebbe fortemente limitato nell’esercizio dei suoi poteri. La volontà di Lukashenko di garantirsi un futuro politico risulta ancora più evidente quando si arriva all’articolo 89, che introdurrebbe l’impossibilità per i presidenti e gli ex presidenti di essere perseguiti per crimini o violazioni di legge avvenuti durante il loro mandato.

Per finire, al testo sarebbe aggiunto il divieto per i partiti bielorussi di ottenere aiuti dall’estero [5], cosa che potrebbe mettere in difficoltà l’opposizione guidata da Tikhanovskaya e sostenuta dai governi occidentali.

Per il bene di Lukashenko

Più che un testo revisionato per il bene del paese, la nuova Costituzione appare come l’ennesimo tentativo dell’autocrate bielorusso di salvaguardarsi e di mantenere il potere il più a lungo possibile. Nonostante le intenzioni siano chiare, la strategica introduzione nel testo di articoli riguardo l’aumento delle tutele statali nei confronti dei cittadini [6] potrebbe garantire ad Aleksandr Lukashenko di raggiungere quel 50% di voti necessario per vincere per l’ennesima volta.

[1] Vedi articolo 140 della bozza di nuova Costituzione: konstituciya-na-27-dekabrya.pdf (president.gov.by).

[2] Vedi articoli 15 e 54 della bozza di nuova Costituzione: konstituciya-na-27-dekabrya.pdf (president.gov.by)

[3]Vedi articolo 81 della bozza della nuova Costituzione: konstituciya-na-27-dekabrya.pdf (president.gov.by)

[4] Vedi articoli da 89.1 a 89.9 della bozza della nuova Costituzione: konstituciya-na-27-dekabrya.pdf (president.gov.by)

[5] Vedi articolo 70 della bozza di nuova Costituzione: konstituciya-na-27-dekabrya.pdf (president.gov.by).

[6] Vedi articoli 32, 32.1 e 47 della bozza di nuova Costituzione: konstituciya-na-27-dekabrya.pdf (president.gov.by).

Chi è Sofia Mariconti

Classe ’97, è una studentessa magistrale all’ultimo anno dell’università di Bologna dove frequenta il MIREES (Interdisciplinary Research and Studies on Eastern Europe). Appassionata di est-Europa e Russia, dopo aver trascorso un semestre in Lituania, sta svolgendo un tirocinio presso LAPAS.lv in Lettonia. Per East Journal, prima testata con cui collabora, scrive principalmente di attualità.

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