Fotogramma da Quel Giorno Tu Sarai (Evolution), distribuito da Teodora FIlm

CINEMA: Quel giorno tu sarai (Evolution), un film sorprendente

Quel Giorno Tu Sarai, l’ultimo film del duo Mundruczó – Weber costituisce un’evoluzione nel loro stile rispetto a Pieces of a Woman (accomunato dalla presenza di Martin Scorsese come produttore esecutivo) e un documento filmico rilevante riguardo all’identità ebraica segnata dalla Shoah.

Mundruczo/Weber

“Un film di Kata Weber e Kornel Mundruczó”, recita il titolo d’inizio del film, a segnare ormai la totale identificazione della sceneggiatrice e del regista come parte di un unica entità artistica. Il sodalizio dei due eisale a White God -Sinfonia per Hagen, film vincitore a Cannes del premio Un Certain Regard, una parabola fiabesca fortemente metaforica su temi sociali scottanti. Sebbene Una Luna Chiamata Europa non ebbe tanto successo, forse per l’esplicito riferimento alla difficile situazione dei migranti, alla Mostra del Cinema di Venezia del 2020 approdò Pieces of a Woman, la loro prima opera in lingua inglese (e di conseguenza, quella si fece conoscere maggiormente a livello internazionale), con la quale iniziò il supporto di Martin Scorsese, che si disse sorpeso dal film. All’epoca, in un’intervista menzionarono come loro prossimo progetto un film incentrato su una donna nel mondo dell’intrattenimento per adulti, ancora sotto sviluppo. Quel Giorno Tu Sarai ha debuttato nella Selezione Ufficiale di Cannes 2021, è stato presentato al Trieste Film Festival 2022 in anteprima nazionale come film d’apertura ed è uscito nelle sale italiane il 27 Gennaio 2022, in concomitanza con la Giornata della Memoria, distribuito da Teodora Film.

La tradizione del Piano Sequenza

Pieces of a Woman inizia con un piano sequenza lungo 24 minuti che descrive un parto dai risvolti problematici, per poi passare ad un découpage più classico. Pur mantenendo una consistenza a livello di contenuto e di forza trainante, questa scelta inevitabilmente ha finito per danneggiare in parte il resto del film, che raggiunge difficilmente l’energia scaturita dal piano sequenza iniziale. Quel Giorno Tu Sarai (dal titolo internazionale Evolution) ovvia a questo problema inscenando tre episodi, ognuno narrato da un falso piano sequenza (la tecnica del montaggio nascosto che è stata riscontrata recentemente anche in Birdman o 1917), ognuno corrispondente ad una generazione ed ad un membro della famiglia protagonista del racconto. In questo modo il film riesce a mantenere una consistenza stilistica di fondo che le permette di essere forse il migliore dei film di Mundruczo.

Il Piano Sequenza ha una tradizione ben consolidata nel cinema ungherese: Miklós Jancsó lo introdusse per descrivere campi molto ampi, vaste scene di conflitto o di movimento di masse. Béla Tarr la adopera per costruire giochi di luce e di movimenti ripetitivi e lenti, in un tentativo di rappresentazione della monotonia dell’esistenza. László Nemes l’ha usata nel suo debutto premio oscar Il Figlio di Saul associandola ad inquadrature molto ristrette, focalizzandosi sul viso del protagonista più che sulle scene di sfondo. Con Quel Giorno Tu Sarai , Mundruczó sceglie anch’egli di usare il formato 4:3 come Nemes, ma fa suo il mezzo, giocando su più piani, prediligendo un mezzo primo piano ed occasionalmente avvicinando o allontanando la macchina da presa. Senza ombra di dubbio, i piani sequenza di Quel Giorno Tu Sarai sono tra i migliori dell’epoca recente.

La Shoah oggi

Sebbene il primo episodio, molto scioccante (a tratti è in grado di competere con Il Figlio di Saul), è ambientato ad Auschwitz, gran parte del film è invece ambientato nel ventunesimo secolo. Ad essere centrale per la narrazione è l’effetto distruttivo della Shoah sui rapporti intergenerazionali e la persistente presenza dei sentimenti antisemiti nella società europea odierna, l’effetto traumatico della obliterazione di un passato familiare difficile da ricostruire, la ricerca di un’identità. Sebbene già Pieces of a Woman alludeva, in un monologo del personaggio di Ellen Burstyn, alle tematiche citate, Quel Giorno Tu Sarai ne fa un filo rosso che interconnette gli episodi narrati.

Il titolo originale, Evolution, allude alla difficoltà del superamento di questi traumi, al processo con il quale le generazioni della famiglia protagonista cercano uno sviluppo che supera il passato. Oltre alla fotografia già citata di Yorick Le Saux (che ha anche filmato il recente Piccole Donne di Greta Gerwig), è nella sceneggiatura di Kata Wéber che il film risplende particolarmente. Purtroppo la traduzione italiana è a volte carente nel trasmettere alcune sfumature dei dialoghi di Lili Monori e Annamária Lang, costruiti con un’attenzione al realismo degna dei film di Bergman. Quel Giorno Tu Sarai è un film, in conclusione, sorprendente, tra i migliori dell’Europa centro-orientale dell’ultimo anno (insieme ad altri capolavori, come Bad Luck Banging or Loony Porn o Scompartimento N. 6).

Chi è Viktor Toth

Cinefilo focalizzato in particolare sul cinema dell'est, di cui scrive per East Journal, prima testata a cui collabora, aspirante regista. Recentemente laureato in Lingue e Letterature Straniere all'Università di Trieste, ha inoltre curato le riprese ed il montaggio per alcuni servizi dal confine ungherese-ucraino per il Telefriuli ed il TG Regionale RAI del Friuli-Venezia Giulia.

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