Mentre proseguono i negoziati tra USA e Russia, c’è stato un incontro tra Francia, Germania, Ucraina e Russia nel cosiddetto “formato Normandia”…
Nella giornata di mercoledì 26 gennaio gli Stati Uniti hanno fornito in forma scritta alla Russia le risposte alle questioni sulla sicurezza strategica poste dal Cremlino. Contemporaneamente, a Parigi si è svolto un importante incontro fra i rappresentanti di Francia, Germania, Ucraina e Russia nel cosiddetto formato Normandia, per tentare di abbassare la temperatura della crisi.
Dopo otto ore di discussione all’Eliseo, i rappresentanti dei vari paesi si sono accordati per riunirsi di nuovo tra due settimane a Berlino: la Francia si dice soddisfatta per l’atteggiamento “più positivo” del negoziatore russo, Dmitiri Kozak, e per il rientro della Russia nel processo negoziale. Anche il presidente ucraino Zelensky giudica positivamente il carattere costruttivo della riunione e la volontà di proseguire in sostanziali negoziazioni.
Il nucleo della questione sono gli accordi di Minsk, che l’Ucraina è stata costretta a sottoscrivere in condizioni di estrema debolezza. Da tempo è in atto una pressione sull’Ucraina perché accetti di trattare su uno statuto speciale per le repubbliche separatiste, che permetterebbe di reintegrarle nel paese, rappresentando però un pericoloso cavallo di Troia, venendosi a creare uno stato federalista ad alto rischio di disgregazione. Inoltre la Russia pretenderebbe che l’Ucraina trattasse direttamente con le repubbliche fantoccio da lei sostenute, cosa che per l’Ucraina è stata finora inammissibile, e per di più che si svolgessero elezioni in quelle repubbliche sotto il controllo dei propri mercenari, prima di restituirle all’Ucraina.
A questo punto però, sotto la minaccia militare, gli alleati occidentali premono sull’Ucraina perché beva l’amaro calice e accetti queste condizioni capestro. La risposta degli Stati Uniti alla Russia sulle condizioni di sicurezza è stata accolta con delusione da Mosca: si afferma che non è stata affrontata la questione principale, ovvero la garanzia che l’Ucraina non farà mai parte della Nato. Si è vista solo la disponibilità per una discussione seria su questioni secondarie. Secondo il portavoce Peskov, la Russia non ha intenzione di “giungere a conclusioni affrettate”.
Il ministro degli Esteri ucraino Kuleba si dichiara soddisfatto che, almeno per le prossime due settimane, la Russia dovrebbe restare sulla via diplomatica. Il problema non si sposta: se la Russia non sarà accontentata nelle sue richieste, passerà alle vie di fatto? Gli Stati Uniti dovrebbero riflettere sul fatto di accettare una “finlandizzazione” dell’Ucraina, piuttosto che perderla per sempre sotto il tallone dei tank russi. La Russia ha fatto capire in modo eloquente le proprie intenzioni, e non intende concedere l’Ucraina al campo occidentale.