stanno andando in Ucraina

“Stanno andando in Ucraina”, le voci dei parenti dei militari russi

Un’indagine giornalistica rivela dettagli sulle truppe russe che stanno andando in Ucraina partendo dai messaggi social dei familiari …

Nelle ultime settimane sono apparsi svariati video e foto che documentano il trasferimento di truppe e mezzi militari russi, dai carrarmati ai veicoli per il trasporto di fanteria e missili, verso la Bielorussia e il confine con l’Ucraina. Il personale russo proviene principalmente dai distretti più orientali della Federazione. Grazie ad un’indagine giornalistica condotta da Radio Free Europe e dal Conflict Intelligence Team, si è riusciti ad ottenere informazioni utili per capire cosa succede ai confini tra Bielorussia, Russia e Ucraina.

Meglio pescare in acque torbide

Recita un detto russo: “[Meglio] pescare in acque torbide” e le acque per ora sono più che torbide ai confini tra Bielorussia, Russia e Ucraina. Negli ultimi giorni ci sono stati importanti colloqui a Ginevra tra i massimi rappresentanti di Nato, Osce e Stati Uniti con le delegazioni di Mosca. Ma nel frattempo, dietro il sipario della diplomazia, avvengono manovre che non possono essere ignorate, soprattutto col crescere delle probabilità di un conflitto su larga scala tra le forze russo-bielorusse e quelle ucraine. La soluzione militare rimane ancora uno scenario poco plausibile. Probabilmente si tratterebbe di una formula “lose lose”, in cui tutte le parti in campo rischierebbero di “perdere” qualcosa: credibilità (USA e UE), ragion d’essere (Nato) o la stabilità stessa del paese (Russia e Bielorussia). Negli ultimi giorni le acque sembrerebbero essersi smosse, anche se al momento tra analisti e policy makers regna il caos e una buona dose di isteria.

“Stanno andando in Ucraina”

La settimana scorsa il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha annunciato che dal 10 al 20 febbraio si terranno delle esercitazioni militari congiunte, Allied Resolve 2022 (Sojuznaja Reshimost’) tra Russia e Bielorussia. Le operazioni si svolgeranno in Bielorussia nelle regioni occidentali e meridionali. Il capo della Direzione Generale di addestramento al combattimento delle forze armate bielorusse, Andrej Nekrashevich, ha comunque sottolineato che si tratta di esercitazioni unicamente di natura difensiva e che tutte le truppe dispiegate verranno ritirate al termine delle operazioni.

Però, nonostante le dichiarazioni di Nekrasevich, sembrerebbe che solo una parte dell’attrezzatura e del personale militare russo si stia dirigendo ai campi di addestramento predestinati alle esercitazioni. Secondo le indagini condotte dal CIT e da Radio Free Europe, un’altra “parte” dei convogli è stanziata nella regione di Gomel’ (Mozyr) a 40km dalla regione ucraina di Chernihiv e a 200km dalla capitale Kiev.

Come documentano molti video amatoriali diffusi sui social, le truppe russe sembrerebbero provenire dalla regione di Khabarovsk e dalla Regione Autonoma Ebrea (Evrejskaja Avtonomnaja Oblast’), entrambe regioni dell’estremo oriente russo. Centinaia di commenti e video testimoniano le operazioni di spostamento del personale. Parenti, amici, ma anche alcuni militari, quasi tutti concordano che le destinazioni finali siano “il confine con l’Ucraina”, più semplicemente “in Ucraina”, “in Bielorussia” o “in Donbass”.

Come specificato dai giornalisti che hanno condotto queste indagini, materiale di questo tipo può rappresentare solo prove indirette a sostegno della teoria di un’ invasione dell’Ucraina. Ma, quantomeno, rappresenta un’ulteriore testimonianza del massiccio dispiegamento di truppe al confine con l’Ucraina e soprattutto in Bielorussia.

Treni dalla Russia orientale

La moglie di un militare riferisce che il marito, appartenente alla 36° brigata di fanteria motorizzata, è partito su un treno da Borzja, nella Trans-Bajkal, il 7 gennaio scorso, verso la città bielorussa di Brest. Un viaggio durato in tutto undici giorni.

La madre di un soldato invece parla di treni da Khabarovsk, città dell’estremo oriente russo, partiti ininterrottamente dal 9 all’11 gennaio, con destinazione Brjansk, città russa di confine. Fra questi, anche i “Buriati di Putin”, famosi per aver partecipato al conflitto in Donbass nel 2014-2015, si stanno muovendo verso occidente. Secondo le indagini anche la 64° brigata di fanteria motorizzata di Mlechnik e la 14° brigata militare ingegneri di Khabarovsk si stanno dirigendo a ovest. Dai video di un altro utente, in cui si vedono carrarmati T-72B modello 1985, sembrerebbe che sia stato mobilitato anche il 114° reggimento di stanza a Ussurijsk.

Anche le forze speciali (Specnaz) sono state richiamate al “fronte”, quale è ancora presto dirlo. Dal profilo VKontakte di una donna, i giornalisti sono riusciti a risalire all’identità del marito. Si tratta di un militare della 14° brigata delle forze speciali (precedentemente chiamate “brigate delle forze speciali GRU“). A conferma di ciò gli analisti del CIT, attraverso dei video amatoriali, avrebbero riconosciuto mezzi in dotazione alle forze speciali, come i blindati Tiger.

Prima a Mosca e poi in Ucraina”, una ragazza di Khabarovsk ha riferito chiaramente dove stesse andando il suo ragazzo, membro della 155° brigata delle forze speciali della marina. Gli analisti del CIT hanno trovato interessante questa brigata perché il reparto è già stato impiegato dalla marina militare russa nel conflitto con l’Ucraina. Si trattava all’epoca della 61° brigata della Flotta del Nord, con sede a Vladivostok.

Un’ultima testimonianza rivela alcuni aspetti degni di nota, questa volta direttamente da un militare. Si apprende che ha prestato servizio nella 38° brigata di fanteria motorizzata nel villaggio di Ekaterinoslavka, nella regione dell’Amur. Proprio da lì provengono molti video che testimoniano convogli con in dotazione i sistemi missilistici a lancio multiplo BM-21 Grad, già impiegati nel conflitto russo-ucraino nel 2014-2015, o i sistemi lancia razzi multipli BM-27 da 220 mm. Queste attrezzature sono già state avvistate nelle città di Minsk e Rechitsa.

Il totale del personale mobilitato non è possibile stabilirlo, in alcuni casi i testimoni parlano di treni con “700-800” uomini. Si tratta di militari a contratto che in alcuni casi hanno già combattuto in Ucraina nel 2014.

Guerra o non guerra?

Quel che resta da capire è quali siano le reali motivazioni. Che si tratti solo dell’ennesimo tentativo del Cremlino di intimidire i propri avversari mostrando i muscoli, aspettano che gli venga fatta una proposta conveniente, oppure che si sia innescato un ordigno ormai destinato ad esplodere. Sicuramente le esercitazioni congiunte tra Russia e Bielorussia rappresentano un motivo per giustificare il dispiegamento di personale e mezzi, però, va notato che le esercitazioni militari già avvenute in passato, come Zapad 2021, sono durate in media non più di due settimane. In questo caso le testimonianze riferiscono di viaggi della durata di ”6-9 mesi”, superando così abbondantemente la durata effettiva di Allied Resolve 2022.

Ad oggi, ad alimentare le paranoie su un probabile conflitto si uniscono anche le voci di amici e parenti dei militari. Sono proprio queste stesse voci a temere che i propri mariti, figli o amici siano stati mandati al fronte a combattere “in Ucraina”.

immagine da Pixabay

Chi è Alessio Niosi

Nato nella terra dei vespri e degli aranci, con la testa fra le nuvole e il cuore a Est. Ha studiato all'Università di Bologna scienze politiche per le relazioni internazionali (Mirees). Scrive principalmente di Bielorussia, Russia e tematiche di genere

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