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La Russia restituisce gli archivi degli ebrei di Salonicco, trafugati dai nazisti

La Russia ha deciso di restituire gli archivi degli ebrei di Salonicco, trafugati dai nazisti e rimasti fino ad oggi a Mosca…

“La nostra storia ritorna a casa!” Così ha esultato il Comitato centrale delle comunità ebraiche in Grecia (KIS) alla notizia dell’accordo tra i governi greco e russo per la restituzione degli archivi.

In questione sono gli archivi delle comunità ebraiche elleniche, e in particolare quello della Comunità ebraica di Salonicco, trafugato l’11 luglio 1942 durante l’occupazione nazifascista, quando i nazisti saccheggiarono archivi, libri e manufatti religiosi da 30 sinagoghe, biblioteche e istituzioni della comunità di Salonicco. Tali archivi vennero trasportati a Berlino, e a seguito dell’occupazione sovietica nel 1945, a Mosca.

Salonicco ebraica e ottomana

Durante l’ottocento, la Salonicco ottomana era l’unica città d’Europa a maggioranza ebraica. La comunità ebraica della città era principalmente sefardita, erede degli ebrei espulsi dalla penisola iberica nel 1492, sebbene comprendesse anche una pre-esistente comunità di romanioti di lingua giudeo-greca.

Per 450 anni, la città fu il più importante centro dell’ebraismo sefardita e della comunità di lingua ladina (giudeo-spagnola) – Selanik era nota come “fiore dei Balcani” e “madre de Israel“. Arrivati a contare fino a 90.000 persone attorno al 1900, la comunità ebraica declinò nei decenni successivi con il passaggio della città sotto il controllo della Grecia nel 1912, e il devastante incendio del 1917 che lasciò oltre 50.000 persone senza un tetto.

Ma fu l’Olocausto a darvi il colpo finale. Tra marzo e agosto 1943, 49.000 ebrei di Salonicco vennero deportati e uccisi ad Auschwitz-Birkenau, dopo il più lungo trasporto in treno di tutta la “soluzione finale”. Meno di 2.000 di loro sopravvisse. Oggi la comunità ebraica in città non supera le mille persone.

La memoria degli ebrei di Salonicco oggi

“Per gli ebrei greci, questi archivi portano luce al suo corso storico, cimeli sacri della luce della vita e dell’oscurità del saccheggio e dell’Olocausto”, ha affermato la KIS. “La loro restituzione indica giustizia e trasmetterebbe la conoscenza di una parte del popolo greco che ha contribuito al progresso del Paese e che non esiste più, quella dei 60.000 ebrei greci che furono deportati e sterminati nei campi di concentramento nazisti”.

Il ritorno degli archivi è stato annunciato durante una visita del premier greco Kyriakos Mitsotakis a Mosca a inizio dicembre 2021, ma la data dell’effettiva restituzione non è ancora stabilita. Tali archivi erano conservati all’interno degli archivi militari russi, e la Grecia chiedeva da decenni il loro ritorno.

La KIS auspica che possano essere conservati e aperti al pubblico nella cornice del futuro Museo dell’Olocausto in Grecia, che sorgerà presso la stazione ferroviaria di Salonicco: “sarà la sede ideale per la loro custodia e per il loro utilizzo da parte dei ricercatori”.

Foto: Jewish men in traditional cloaks and hats gather to read the newspaper in 1916 – Corbis / Smart Magna (Public domain)

Chi è Andrea Zambelli

Andrea Zambelli è uno pseudonimo collettivo usato da vari membri della redazione di East Journal.

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