Un gruppo di accademici dichiara guerra alla fama di scienziata honoris causa di Elena Ceaușescu, moglie del dittatore della Romania Nicolae
Per almeno un paio di case editrici inglesi Elena Ceaușescu continuerà ad essere una studiosa di chimica e autrice di testi scientifici come quando era la moglie di Nicolae, leader della Romania comunista insieme al quale fu fucilata dopo la Rivoluzione del 1989. Non sarà una passeggiata l’iniziativa di un gruppo di accademici rumeni, che vogliono ridimensionare il ruolo della Ceaușescu in ambito culturale: dalle lauree honoris causa alle firme su una ventina di studi di settore.
L’iniziativa
A fare i primi passi sono stati il neuroscienziato Chris Isloi e il docente di psicologia Andrei Dumbravă, e con loro Mircea Teodorescu, coautore con la Ceaușescu di alcuni testi fra il 1984 e il 1989. L’obiettivo è stralciare i meriti scientifici dalla biografia dell’ex first lady. A parlare per primo dell’iniziativa è stato il Guardian, in un articolo ampiamente ripreso da testate rumene e internazionali. Il gruppo di studiosi chiede a istituzioni e università di ritirare riconoscimenti e titoli onorifici, e di eliminare il nome di Elena Ceaușescu come coautrice di studi e pubblicazioni.
Le motivazioni
Detto in soldoni, Elena Ceaușescu era una capra in chimica. Mircea Corciovei, impiegato all’Istituto nazionale di ricerca chimica e petrolchimica (Icechim) di cui la Ceaușescu fu direttrice, ha raccontato che non sapeva riconoscere formule e strumenti chimici elementari: la sua testimonianza è riportata in un libro del giornalista Edward Behr sui Ceaușescu. Del resto molti scienziati e collaboratori dell’Icechim, dopo il 1989, si sono affrettati a spiegare che erano costretti a contribuire a lavori dei quali la Ceaușescu a malapena comprendeva il senso.
First lady e studiosa in patria
Elena Ceauşescu, Lenuța Petrescu all’anagrafe, sposò nel 1946 Nicolae, che aveva conosciuto sette anni prima. Era nata nel 1916 in una famiglia di contadini in un paesino della Romania meridionale, e si era trasferita nella capitale giovanissima. La sua ascesa accademica procedette di pari passo con quella politica del marito, segretario generale del Partito comunista dal 1965. Ruoli politici ne ebbe anche lei, come quello di vicepremier creato ad hoc nel 1980. Ma teneva soprattutto alla sfera culturale, di grande peso nell’ottica del riscatto sociale a cui l’ambiente rurale nel quale era cresciuta teneva molto.
Ceauşescu, per l’Occidente comunista buono
Dire di no alla moglie del dittatore non era consigliabile. Scontati gli elogi in patria, Elena teneva molto a quelli internazionali. Per questi l’apparato comunista si adoperò non poco, forte della buona fama di cui godeva Nicolae. Ceausescu era del resto l’unico leader dell’Oltrecortina che aveva storto il naso di fronte all’invasione di Praga nel 1968; non aveva rotto le relazioni diplomatiche con Israele dopo la Guerra dei sei giorni nel 1967 né con il Cile dopo il golpe di Pinochet nel 1973; nel 1984 fu l’unico paese del Patto di Varsavia a mandare atleti alle Olimpiadi di Los Angeles del 1984 boicottate dall’Unione sovietica. Insomma era uno che bisognava tenersi a cura.
Il lavoro della diplomazia
Gli attestati di stima per il leader rumeno erano tutte pezze d’appoggio buone per un lavoro diplomatico che portasse in dote alla direttrice dell’Icechem titoli internazionali. Di queste pressioni ha parlato apertamente Ion Mihai Pacepa, capo dell’intelligence rumena espatriato nel 1978. Dennis Deletant, docente esperto di Romania dell’University College di Londra, ha ricordato gli sforzi dell’ambasciata rumena in Gran Bretagna per far sì che “scienziata riconosciuta a livello mondiale” non fosse solo un leit-motiv della stampa nazionale. Sforzi premiati, visto che titoli honoris causa, in ambito scientifico e non solo, per Elena Ceaușescu arrivarono da un po’ dappertutto tra Europa, America e Asia.
I britannici fanno spallucce
Nella sua inchiesta il Guardian ha contattato la Royal Society of Chemistry e l’Università di Westminster, all’epoca Politecnico di Central London. Da Westminster nessun commento su un eventuale ritiro della docenza onoraria. La Royal Society invece ha spiegato che l’iscrizione onoraria è finita nel 1980 col cambio di nome e statuto. Altra richiesta è quella di cancellare il nome di Ceaușescu dove è coautrice, e di ritirare gli studi a sua sola firma. Tre editori hanno in catalogo opere della Ceaușescu: Elsevier e Taylor & Francis, contattati dal Guardian, non hanno risposto; Wiley ha fatto sapere di prendere “molto sul serio i conflitti di attribuzione”, aggiungendo che è iniziata un’indagine su quattro articoli di cui la Ceaușescu è autrice.
Immagine in primo piano: Elena Ceaușescu, col marito Nicolae al centro, riceve un riconoscimento honis causa all’Università di Buenos Aires