La Moldavia punta a stoccare riserve di gas in Romania per diminuire la dipendenza energetica dalla Russia
Gas ed elettricità dalla Romania per diminuire la dipendenza energetica dalla Russia: è uno degli obiettivi sui quali sta lavorando la Moldavia, e per cui ha visitato Bucarest il vice premier Andrei Spinu, titolare del dicastero delle Infrastrutture e dello sviluppo regionale. Spinu, 35enne esponente del Partito di azione e solidarietà (Pas), è stato nella capitale rumena tra giovedì e venerdì scorsi, per un fitto calendario di incontri con ministri e responsabili di società del settore energetico.
La Moldavia oggi dipende interamente dal colosso russo Gazprom, con il quale a ottobre ha sottoscritto un nuovo accordo quinquennale, dopo la minaccia di chiudere i rubinetti se i moldavi non avessero mantenuti gli impegni sui pagamenti dovuti. Non è la prima volta che il Paese affronta problemi del genere. Pragmaticamente il governo guidato da Natalia Gavrilița vuole evitare, o quantomeno mitigare, crisi simili. Ma, in termine politici, vorrebbe pure allontanare più in generale la Russia, tra le altre cose principale sponsor politico della Transnistria, repubblica indipendente di fatto che però Chișinău considera parte integrante del proprio territorio.
Del resto, che da queste parti il gas in politica conti più delle ideologie, non è un mistero. E così la Moldavia ha fatto i primi passi per modificare la legge che oggi non consente lo stoccaggio del gas fuori dal Paese. Al contempo la Romania ha un’elevata capacità di immagazzinare risorse energetiche. I due Paesi inoltre dal 4 ottobre sono collegati dal nuovo gasdotto Iași-Ungheni-Chișinău, che può spostare fino a due miliardi di metri cubi di gas all’anno: vale a dire i due terzi dei tre miliardi di metri cubi a cui ammonta il fabbisogno annuale della Moldavia, Transnistria compresa.
Ad ogni modo, entrata in vigore la nuova legge, i moldavi contano di stoccare circa 300 milioni di metri cubi di gas. Pochi dubbi sul fatto che i progetti di Chișinău ricevano la benedizione di Bucarest: «La Romania è un partner affidabile, soprattutto nel campo energetico», ha assicurato Spinu dopo l’incontro con Virgil Popescu, ministro rumeno dell’Energia. Inoltre la Moldavia conta di svolgere due test per collegare il sistema elettrico nazionale a quello europeo tra febbraio e agosto, per collegarsi poi al mercato europeo entro il 2023.
Immagine: foto dalla pagina Facebook di Andrei Spinu