La Serbia e la Croazia parteciperanno al prossimo campionato mondiale di calcio che si disputerà a Natale 2022 in Qatar. Le due compagini balcaniche hanno staccato il biglietto per il paese arabo all’ultima giornata battendo rispettivamente il Portogallo e la Russia. Questa seconda vittoria è arrivata grazie a un’autorete e la nazionale di Zagabria partiva con i favori del pronostico, anche in virtù del secondo posto dell’ultimo Mondiale. La vittoria degli uomini di Dragan Stojković, invece, è stata un’autentica impresa: al 90° Aleksandar Mitrović ha firmato la rete che ha qualificato Belgrado, rimandando ai play-off il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Al di là della qualificazione, c’è da dire che Croazia e Serbia si trovano in due momenti storico-calcistici opposti. Modrić e compagni stanno rifondando un nuovo gruppo, dopo il cambio generazionale, mentre i vicini sono in ascesa, con giocatori importanti, come Milinković-Savić o Tadić, che sono entrati o stanno entrando nel loro massimo momento di maturità sportiva.
Chi va agli spareggi: attenta Italia
Un’altra grande impresa di queste qualificazioni è stata quella della Macedonia del Nord che dopo l’insperata qualificazione all’Europeo va a giocarsi le proprie carte ai play-off, anche per i Qatar 2022. Orfana del suo uomo più rappresentativo, Goran Pandev che ha lasciato definitivamente a luglio, gli uomini di Skopje hanno raggiunto il secondo posto nel girone, sopravanzando Romania e Armenia, grazie soprattutto all’impresa in terra tedesca di inizio anno. E’ un gruppo solido, sul quale si stanno innestando giocatori molto interessanti. La Polonia, invece, ormai non è più una sorpresa. Anche Varsavia si prende il secondo posto nel girone e si giocherà le proprie chance negli spareggi, dove non sarà testa di serie e quindi vestirà il ruolo di vera e propria mina vagante.
Le altre partecipanti agli spareggi saranno la Russia, la Repubblica Ceca, l’Ucraina e la Turchia. I russi hanno perso la qualificazione diretta all’ultimo momento ed è, come da tradizione, una nazionale abbastanza indecifrabile. Può impensierire chiunque, ma può anche inciampare su ostacoli da niente. Praga invece accede ai play-off grazie alla Nations League. L’Ucraina ha dimostrato una solidità invidiabile, reagendo alla grande al cambio di allenatore e proponendosi come seria contendente alla qualificazione. Il risultato di 2-0 in Bosnia la dice lunga sulla preparazione della squadra. La Turchia infine stacca il pass per gli spareggi grazie ad una vittoria in Montenegro. Il suo girone era forse il meno semplice ma la squadra di Ankara è riuscita a dare del filo da torcere all’Olanda e ad escludere da Qatar 2022 la Norvegia dell’astro nascente Erling Håland.
Adesso le dodici squadre verranno divise in due gruppi: teste di serie e non. Le prime saranno: Italia, Portogallo, Galles, Scozia, Russia, Svezia. Le seconde: Ucraina, Turchia, Polonia, Macedonia del Nord, Austria e Repubblica Ceca. Ci sarà un primo sorteggio, che metterà di fronte una squadra del primo gruppo, con una del secondo. Le vincenti si affronteranno in una finalissima. Si qualificano per Qatar 2022 in tre. Teoricamente possibile anche un incrocio Russia contro Ucraina.
Sconfitte e mezze vittorie
Se c’è un’Europa orientale che ride, ce n’è anche una che piange, o che perlomeno non fa i salti di gioia. In questa fascia troviamo Albania e Romania. Le due formazioni potevano tranquillamente essersi qualificate agli spareggi, ma hanno sprecato il loro match-ball in due partite casalinghe rispettivamente contro Polonia e Islanda. Il calcio è così, ha anche una forte componente di casualità e le due formazioni possono rammaricarsi, ma hanno comunque ben figurato. Chi invece dovrà avviare un processo di rifondazione serio sono Grecia, Bosnia, Slovenia, Ungheria e Slovacchia. Tutte queste formazioni hanno buttato via la qualificazione, svolgendo il loro compitino da sei in pagella. Purtroppo però questo non basta e alla fine è mancato l’acuto per andare in Qatar.
L’Armenia e il Montenegro sono invece andate piuttosto bene. Il primo paese, nonostante una crisi dovuta anche al recente conflitto, ha recitato una parte da protagonista in un girone non facile, mentre i secondi sembrano finalmente aver trovato una quadra che ha permesso di fare punti e togliersi qualche soddisfazione sulla strada per Qatar 2022. Sembra invece un deserto quello seminato dalla Bulgaria che, finiti i fasti degli anni Novanta, non sembra più ritrovare la bussola, non per una qualificazione, ma per una partecipazione dignitosa.
Totale fallimento
Probabilmente in questo momento non si può chiedere di più a Georgia, Estonia, Lituania, Lettonia, Kosovo, Bielorussia e Moldavia. Balza invece all’occhio il totale fallimento di Azerbaigian e Kazakstan. Baku partecipa stabilmente alle competizioni continentali per club, ma a livello di nazionale raccoglie un punto in otto partite, surclassato anche dal Lussemburgo. Il continuo ricorso a vecchie glorie e giocatori di seconda fascia che vanno in riva al Caspio a svernare può portare risultati sul breve per il Qarabag o il Qabala, ma a livello di movimento nazionale, questi sono i risultati. Stessa situazione ad Astana, dove oggi ci chiediamo se qualcuno ha capito la scelta di giocare in Europa anziché in Asia. Forse ascoltare la musica della Champions League grazie a una squadra alimentata da fondi pubblici ha portato gloria e dollari (a chi?) nel breve periodo, ma si è dimostrato disastroso per la nazionale. Appena tre pareggi e una sconfitta per 8-0 con la Francia, dimostrano che il movimento non è ancora pronto a palcoscenici europei.
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