UNGHERIA: Volare volare, Malév dichiara fallimento

di Claudia Leporatti

Il fallimento della Malév era atteso da tempoLa compagnia aerea statale ungherese Malév, da tempo in grosse difficoltà finanziarie, ha annunciato questa mattina alle 7 la cancellazione di tutti i suoi voli. Fino a quell’ora, secondo il resoconto di un passeggero all’agenzia di stampa Mti, in aeroporto era stata data la comunicazione di ritardo. Sempre nella mattinata di oggi il primo ministro Viktor Orbán ha dichiarato alla stazione pubblica radio Kossuth che il rilancio della compagnia di bandiera non è impossibile. 

A dispetto dei problemi di ordine economico, Malév gode di buon nome in tutto il mondo e ha ricevuto diversi premi, tra cui, nel 2010, il World Airline Award per la miglior compagnia aerea dell’Est Europa. Il sito dell’aeroporto di Budapest (su quello della compagnia compare solo una pagina bianca con il comunicato) indica 65 voli Malév previsti oggi, di cui 13 avrebbero dovuto decollare entro le 8 verso Pechino, Odessa, Pristina e altre destinazioni, ma sono rimasti a terra.

“Se saremo in grado di liberarci dei fardelli del passato che abbiamo ereditato come scheletri, credo che potrà esserci ancora una compagnia aerea nazionale ungherese”, ha detto Orbán, sottolineando il bisogno di un investitore europeo. Intanto il tribunale ha ordinato una moratoria straordinaria per la compagnia aerea, che gestisce il 40% dei voli del Budapest International Airport, mentre le richieste di rimborso dei creditori sono sospese e le garanzie aggiuntive per il mancato pagamento dei conti non potranno più essere imposte.

Ieri, su decisione dell’esecutivo, è stato nominato un amministratore straordinario, con la speranza di tenere in piedi la società. A provocare il tracollo, la richiesta di pagamento anticipato da parte dei fornitori, che ha prosciugato le casse della Malév. La compagnia,  indebitata per circa 130 milioni di euro, è stata di proprietà della banca russa Vnesheconombank (VEB) per tre anni, prima della rinazionalizzazione, decisa nel 2010 dopo l’elezione del governo attuale. Dato che il vettore aveva una flotta interamente a noleggio, come già successo alla spagnola Spanair, non disponeva di asset che dessero garanzie ai creditori.

Il piano di riassetto sarà presentato entro questo fine settimana. 2 miliardi di fiorini sono stati stanziati dallo Stato per risarcire i passeggeri danneggiati dal fermo. La concorrenza non perde tempo: l’irlandese Ryanair ha dato notizia di voler lanciare 26 nuove rotte per l’Ungheria, dove è rientrata da pochi giorni dopo il ritiro del 2010, mentre la low cost centro-europea Wizz Air intende aumentare la propria capacità in terra magiara del 66% nel corso del 2012, aggiungendo nuove destinazioni del calibro di Mosca, Bucarest, Istanbul e Kiev.

Chi è Claudia Leporatti

Giornalista, è direttore responsabile del giornale online Economia.hu, il principale magazine in italiano sull'economia ungherese e i rapporti Ungheria-Italia, edito da ITL Group. Offre tour guidati di Budapest in italiano e inglese. Parla inglese e ungherese, ma resta una persona molto difficile da capire. Scrive racconti e sta lavorando (o pensando) al suo primo romanzo. Nata a Bagno a Ripoli (Firenze) senza alcuna ragione, vive a Budapest, per lo stesso motivo.

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