POLONIA: Conviene restare nell’UE? Un sondaggio indaga l’opinione pubblica

Un sondaggio realizzato dall’istituto IBRIS per il quotidiano Rzeczpospolita indaga gli umori dell’opinione pubblica polacca in relazione all’Unione Europea. Il sondaggio arriva nel bel mezzo della controversia tra Bruxelles e Varsavia relativa alla riforma giudiziaria promossa dal governo polacco e contestata dall’UE che la ritiene contraria ai principi democratici.

Esponenti di Diritto e Giustizia (PiS), il partito conservatore al governo, hanno rilasciato dichiarazioni di fuoco nei confronti di Bruxelles. Ryszard Terlecki, capogruppo del PiS in parlamento, ha detto che sarebbe tempo di pensare a “soluzioni drastiche”, come l’uscita dall’UE, portando ad esempio il Regno Unito capace, secondo Terlecki, di lasciare la “dittatura europea”. Marek Suski, deputato del PiS, ha invocato la “lotta contro gli occupanti di Bruxelles” come già i polacchi hanno fatto con nazisti e sovietici in passato.

Vantaggi e svantaggi

In questo clima incandescente, il sondaggio ha chiesto ai polacchi di indicare tre vantaggi e tre svantaggi derivanti dall’appartenenza all’UE. Il 67,9% degli intervistati ha indicato, come vantaggio principale, quello dell’accesso ai fondi europei. Al secondo posto, col 58,2%, c’è l’assenza di frontiere tra stati membri, seguita dagli investimenti stranieri (32%) e dalla possibilità di studiare all’estero (22,5%). I polacchi sono consapevoli del fatto che il loro paese è il principale beneficiario di fondi europei tra tutti i paesi dell’unione, e che quel denaro sia fondamentale per l’economia. La possibilità di lavorare e studiare all’estero è un altro beneficio che i polacchi sembrano apprezzare.

Tra i principali svantaggi, gli intervistati hanno indicato il trattamento riservato al proprio paese da parte delle istituzioni europee (33%), giudicato iniquo e ritenuto un’ingerenza negli affari interni. Al secondo posto il fatto che la Polonia sia diventato un paese con manodopera a basso costo (30%) mentre al terzo posto c’è l’imposizione di leggi da parte dell’UE (25%).

Lasciare l’UE?

Questo sondaggio fa il paio con un’indagine, realizzata nell’agosto scorso da SW Research, e pubblicata su Rzeczpospolita, in cui si chiedeva agli intervistati: “In base alla sua opinione, la Polonia dovrebbe lasciare l’UE?”. Solo il 17% degli intervistati si è detto favorevole all’uscita dall’UE, mentre il 62,2% si è detto contrario, con un 20% che non ha espresso un parere.

In generale, i polacchi sembrano ben consapevoli dei vantaggi che comporta far parte dell’UE e non sono favorevoli a un’eventuale Polexit. Tuttavia occorre sottolineare come il favore verso l’Unione Europea sia condizionato ai vantaggi economici che questo comporta. Ci si chiede quale sarà l’umore dei polacchi quando il paese smetterà di ricevere fondi europei.

Immagine da Euractiv

Chi è Alessandro Ajres

Alessandro Ajres (1974) si è laureato all’Università di Torino con una tesi su Gustaw Herling-Grudziński, specializzandosi nello studio della lingua e letteratura polacca. Nel 2004 ha conseguito il dottorato di ricerca in Slavistica con un lavoro sull’Avanguardia di Cracovia, da cui scaturirà poi il volume Avanguardie in movimento. Polonia 1917-1923 (Libria 2013). Attualmente è professore a contratto di Lingua Polacca all’Università di Torino.

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